𝐌𝐨𝐭𝐨𝐆𝐏, 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐌𝐮𝐠𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐞 𝐌𝐢𝐬𝐚𝐧𝐨: 𝐢𝐥 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐮𝐞 𝐭𝐚𝐩𝐩𝐞 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐞 Una sfida all’ultimo spettatore. Le due tappe italiane del #MotoGP sono due pilastri nel calendario della rassegna, avendo regalato momenti iconici agli appassionati delle due ruote. Il #Mugello ha fatto il suo esordio come sede del GP d’Italia nel 1976, e dopo un ventennio che ha visto un’alternanza tra i circuiti fregiati del ruolo di rappresentare il Belpaese, si è insediato come tappa stabile del calendario a partire dal 1994. Al contrario, #Misano, dopo aver assunto le vedi di Gran Premio d’Italia per la prima volta nel 1980, dopo un decennio in cui è sporadicamente rientrato nelle rotazioni, ha ceduto definitivamente il testimone al Mugello nel 1993, ultima edizione disputata nelle veci di GP dello stivale. 𝗜𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝗿𝗼 𝗱'𝗮𝗳𝗳𝗮𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗚𝗣 𝗮 𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 Lorenzo Lucchesi ⬇ Visita 𝗦𝗽𝗼𝗿𝘁 𝗲 𝗙𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 per non perdersi nessun aggiornamento sul business mondiale della sport industry ➡ https://lnkd.in/duigFR4i
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Manca un mese al Gran Premio dell'Emilia-Romagna al Misano World Circuit Marco Simoncelli, sarà un settembre da record con due gran premi MotoGP nella Motor Valley. Già in passato, nel 2020 e 2021, ma solo per tamponare le restrizioni della pandemia, il territorio aveva ospitato due appuntamenti nella stessa stagione. Stavolta è diverso e ci sono tutte le condizioni per centrare un grandissimo risultato in termini pubblico e di visibilità mediatica nel finale di stagione turistica. Parte quindi anche il countdown verso quello che sarà l’ultimo appuntamento europeo prima dei cinque previsti oltre oceano e del gran finale a Valencia di metà novembre. Facile immaginare l’impennata della passione sportiva che il Gran Premio Red Bull di San Marino e della Riviera di Rimini (6-8 settembre) e il Gran Premio dell’Emilia-Romagna (20-22 settembre) determineranno in una stagione sportiva così combattuta ed esaltante in tutte le categorie. Al link la notizia completa📲 https://lnkd.in/d8UUQhcj #TheRidersLand #MotorValley #MotoGP
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𝐌𝐢𝐬𝐚𝐧𝐨, 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐭𝐚. 𝐄𝐜𝐜𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐨𝐩𝐩𝐢𝐨 𝐚𝐩𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 La #MotoGP torna a #Misano e lo fa per la seconda volta nella stessa stagione. Un unicum nel motorsport, se si eccettuano le gare doppie “forzate” del 2020, primo anno di pandemia nel quale i doppi appuntamenti furono ben cinque: Jerez, Spielberg, Misano Adriatico, Aragon e Valencia. Ma in una stagione di assoluta normalità competitiva, con le “consuete” sfide a 300kmh, e in un contesto dove sempre più Paesi si mostrano desiderosi di ospitare eventi sportivi, il 𝗿𝗮𝗱𝗱𝗼𝗽𝗽𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝘀𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗶𝗿𝗰𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗼 𝗼𝘀𝗽𝗶𝘁𝗮. Garanzia di affidabilità, corretto svolgimento delle gare e sicurezza del pubblico, sono gli elementi che hanno spinto i vertici della MotoGP a bissare con la collaudata Misano, dopo il 𝗳𝗼𝗿𝗳𝗮𝗶𝘁 𝗱𝗲𝗹 𝗞𝗮𝘇𝗮𝗸𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻, a sua volta rimpiazzo dell’India. 𝐌𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐝𝐨𝐩𝐩𝐢𝐚 𝐭𝐚𝐩𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐏? L'analisi nell'articolo a cura del vicedirettore Stefano Gianuario ⬇ Visita 𝗦𝗽𝗼𝗿𝘁 𝗲 𝗙𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 e rimani aggiornato a 360 gradi sul business della sport industry ➡ https://lnkd.in/duigFR4i
Misano, seconda puntata. Ecco quanto vale il doppio appuntamento | Sport e Finanza
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Giornalista professionista | Chief Operating Officer Fair Play Media (Calcio e Finanza) | Vicedirettore vicario Sport e Finanza
A sole due settimane di distanza la #MotoGP torna a #Misano per il secondo appuntamento stagionale. Una scelta ponderata - quella degli organizzatori - che dopo il forfait del Kazakistan (e prima ancora dell'India) non volevano un nuovo buco stagionale, considerando anche l'annullamento della tappa in Argentina a inizio stagione. Che tante nuove geografie si affaccino ai motori e allo sport in generale è un dato indubbiamente positivo, ma organizzare eventi sportivi non è un mestiere che si può improvvisare. E così si torna in un circuito che è un "grande classico" del motorsport: si attendono 80mila spettatori ma le sorprese potrebbero non mancare. Qui l'approfondimento, con le stime, gli impatti economici su Sport e Finanza.
𝐌𝐢𝐬𝐚𝐧𝐨, 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐭𝐚. 𝐄𝐜𝐜𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐨𝐩𝐩𝐢𝐨 𝐚𝐩𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 La #MotoGP torna a #Misano e lo fa per la seconda volta nella stessa stagione. Un unicum nel motorsport, se si eccettuano le gare doppie “forzate” del 2020, primo anno di pandemia nel quale i doppi appuntamenti furono ben cinque: Jerez, Spielberg, Misano Adriatico, Aragon e Valencia. Ma in una stagione di assoluta normalità competitiva, con le “consuete” sfide a 300kmh, e in un contesto dove sempre più Paesi si mostrano desiderosi di ospitare eventi sportivi, il 𝗿𝗮𝗱𝗱𝗼𝗽𝗽𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝘀𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗶𝗿𝗰𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗼 𝗼𝘀𝗽𝗶𝘁𝗮. Garanzia di affidabilità, corretto svolgimento delle gare e sicurezza del pubblico, sono gli elementi che hanno spinto i vertici della MotoGP a bissare con la collaudata Misano, dopo il 𝗳𝗼𝗿𝗳𝗮𝗶𝘁 𝗱𝗲𝗹 𝗞𝗮𝘇𝗮𝗸𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻, a sua volta rimpiazzo dell’India. 𝐌𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐝𝐨𝐩𝐩𝐢𝐚 𝐭𝐚𝐩𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐏? L'analisi nell'articolo a cura del vicedirettore Stefano Gianuario ⬇ Visita 𝗦𝗽𝗼𝗿𝘁 𝗲 𝗙𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 e rimani aggiornato a 360 gradi sul business della sport industry ➡ https://lnkd.in/duigFR4i
Misano, seconda puntata. Ecco quanto vale il doppio appuntamento | Sport e Finanza
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Complessivamente quasi 46 mila spettatori hanno assistito al nono round del Mondiale Superbike, al Cremona Circuit: per la precisione gli ingressi totali della tre giorni sono stati 45.823, non pochi considerando la concomitanza con il GP Emilia Romagna a Misano Adriatico. Sarebbero sicuramente stati di più senza l’assenza di due pezzi da novanta quali Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea che vantano migliaia di fan nel nostro Paese ma per la prima edizione, considerando i tempi ristretti per preparare il tutto, non ci si può di certo lamentare. A brillare è stato Danilo Petrucci, capace di infilare un en plein inimmaginabile alla vigilia: il ternano non aveva ancora vinto in Superbike nonostante avesse alle spalle già 57 manche. Petrucci era già l’unico al mondo ad aver vinto in MotoGP e alla Dakar, mentre ora è diventato il 18° pilota a conquistare almeno una gara in 500/MotoGP e in Superbike. Di lui e degli altri piloti trattiamo nel consueto appuntamento intitolato pagelle senza tremarelle, giudicando le prestazioni dei piloti nelle tre gare del week-end. Per ridurre la discrezionalità i risultati sono parametrati alla moto in dote a ciascun pilota, al team per cui corre e di conseguenza il confronto non può che prescindere dal compagno di squadra: se siete tra quelli che credono che in un box ad un pilota sia affidato un prototipo unico al mondo e al compagno di squadra una moto realizzata con gli scarti del concessionario, potete pure fermarvi qui. Danilo Petrucci 10 e lode: l’unica nota negativa è il dito medio mostrato a Remy Gardner il venerdì dopo essere stato ostacolato dall’australiano. Il comportamento gli è costato la retrocessione di tre posizioni, togliendogli la prima fila che si era meritamente conquistato. Anziché destabilizzarlo, la penalizzazione l’ha galvanizzato e in Gara1 con cinque sorpassi è passato in testa al quinto giro. Per tre giri, prima di cadere, Iannone ha cercato gli restargli alle calcagna. Leggi l'articolo completo su Moto Argento ➡️ https://lnkd.in/da6bR26G #wsbk #sbk #petrucci #cremona #racing #gara #pagelle #superbike #petrux
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CIRCUITO MONTMELÒ: PIETRA MILIARE DELLE COMPETIZIONI SPORTIVE. Il circuit de Barcelona-Catalunya è un tracciato per competizioni di auto e motori situato in via Mas Moreneta, vicino a Montmeló, venti chilometri a nord-est di Barcellona, capitale della comunità autonoma spagnola della Catalogna. L'inaugurazione dell'impianto risale al 1992 in occasione dei Giochi Olimpici. A cosa si deve questa fedeltà al circuito catalano, oggi una delle pietre miliari del Mondiale Motorsport? La ragione sta nel cuore: Il circuito catalano consente un unico lunghissimo respiro: quello dello rettilineo davanti ai box, lunghissimo e in discesa diretta sempre più accentuata man mano che ci si avvicina alla frenata finale, da affrontarsi ben oltre i 300 km/h. A quella frenata al limite dopo i box è collegata una delle foto ‘feticcio' della storia della Formula 1. La McLaren di Senna e la Williams di Mansell vi arrivarono una volta appaiate in modo perfetto: vicinissime e perfettamente parallele, stessa identica velocità di punta. I piloti, allora (era inizio Anni Novanta) erano i due prìncipi in pista: il dubbio, dalle tribune e alla TV, era soltanto su chi avrebbe spinto il proprio ego a frenare oltre la logica. Alla fine l'ego più forte fu quello di Mansell: Senna sollevò per primo il pedale dal gas, non prima di un lungo sguardo, gli occhi negli occhi, che i due si scambiarono a più di trecento all'ora girando le teste una verso l'altra, prima di decidere come affrontare quella frenata più doppia curva pazzesca. Quando il gioco si fa duro - recitava una battuta di un indimenticabile cult del grande schermo - i duri iniziano a giocare. #competizioni #motorsport #rickymichielin
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Si dice: "è stato toccato da Dio", e così è. Quello che ha fatto in carriera Marc Marquez, e quello che fa ora, non è paragonabile a nessun pilota che abbia corso in MotoGP. Quello che è andato in scena in Australia è surreale. Perché, se fossi io ripetitivo nel ribadire su quale moto corre, in un team satellite 2023 di Gresini, è imbarazzante che non venga ribadito per tutta la gara dagli addetti ai lavori. Marc non sta correndo un mondiale alla pari, lo fa con una moto satellite, la stessa moto di suo fratello Alex, di Bez e di Diggia. Ma consolida il terzo posto in classifica davanti ad altri due piloti ufficiali, Bastianini e Morbidelli. Marc è il pilota che, a fine 2023, sembrava non potesse arrivare in Ducati: vecchio, ferito, finito. Invece sono finite le parole dei tifosi da stadio, buffi, intenti a sottolineare le sue cadute nella ghiaia, ma ciechi nel guardare le sue gare. Dall'Igna ha scelto quest'anno il Fenomeno, perché le gare si guardano, non si tifano. Non ci sono veramente più parole per descriverlo. In Australia, nonostante partisse in prima fila, era costretto a rimonte, sorpassi, rischi. Persino la sfortuna di una visiera a strappo sotto lo pneumatico in partenza... pattinamento, show! Non devo convincere le platee di antimarquez, ferme al tifo del 2015, che Marc sia il migliore. Sono persino stanco di argomentare con chi è cieco e sordo, ma sarebbe bello se quelle folle smettessero di tifare per Rossi, personificandolo in chiunque non sia Marc. Perché in MotoGP corrono veri fenomeni, che hanno bisogno di un tifo sano, vero e, miracolo permettendo, obiettivo. Leggi l'articolo su MotoArgento ➡️ https://lnkd.in/dYsugXG5 #motogp #australia #phillipisland #marquez #MarcMarquez #MotoGPFan #RacingLife #Motorsport #MotoGPNews #Ducati #RiderLife #motorsport #motomondiale
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F1 copra MotoGP! Dopo il successo ottenuto con la Formula 1, Liberty Media vuole tentare la stessa strada con il MotoGP. Liberty Media, società proprietaria dei diritti di F1 nel 2017, ha riportato la competizione delle monoposto al suo antico splendore in pochi anni grazie a una campagna di marketing ben studiata che ha puntato sul controllo dei costi, investimenti in nuove tecnologie e l’introduzione di corse aggiuntive in altri paesi. Questa strategia ha portato risultati significativi, con un aumento degli spettatori da 600.000 nel 2018 a 1,4 milioni nel 2022 e un aumento costante del fatturato. La società, superando le offerte concorrenti di TKO e Qatar Sports Investments, ha concluso una trattativa dal valore di oltre 4 miliardi di euro per l'acquisizione dell’86% di Dorna Sports, società spagnola proprietaria di molte competizioni motociclistiche, tra cui MotoGp e superbire. Resta da vedere come reagirà l’antitrust, in quanto esiste un precedente storico di una società che in passato possedeva i diritti di entrambe le competizioni, che sotto pressione dell’antitrust decise di vendere i diritti di MotoGP per ritrovarsi, nel 2017, a vendere anche quelli di Formula 1 a Liberty Media. Probabilmente l’acquisto parziale e non totale potrebbe rappresentare la giusta scappatoia al problema. Tuttavia, una volta superati i problemi legati all'antitrust, Liberty Media dovrà mettere in atto una nuova ed eccellente campagna di marketing per rilanciare il MotoGP. Cosa ne pensate? Liberty Media riuscirà a replicare il successo ottenuto con la Formula 1? Fonti nei commenti. #automotive #formula1 #motogp #libertymedia #usa #spain #moto #sport #sports #motorsport #motorsports #acquisizioni #acquisitions
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Muovere i primi passi nel motorsport Non solo dal mondo dei kart: i grandi campioni delle quattro ruote sono nati spesso nelle formule promozionali, in quei campionati monomarca dove davvero con poco è possibile affacciarsi alle competizioni. Un mondo ormai quasi dimenticato dai grandi costruttori generalisti che invece una volta presidiavano con forza questo settore del motorsport. Con qualche eccezione, però. Una di queste – e forse la più importante – è quella della Opel che si è inventata un monomarca di rally per auto elettriche, tutto votato alla promozione dei giovani talenti. E ovviamente anche della mobilità elettrica (che è quanto di più lontano ci possa essere dal mondo del motorsport). Insomma, un doppio salto mortale che ha dato vita a un campionato monomarca unico al mondo ma che – inaspettatamente – sta funzionando alla grande: dal 2015 l’ADAC Opel Rally Junior Team ha conquistato cinque titoli nel Campionato Europeo Rally Junior. Ma non solo: ad oggi, quasi 140 partecipanti provenienti da 22 nazioni hanno preso parte a una prova dell’ADAC Opel Rally Cup o dell’ ADAC Opel Electric Rally Cup “powered by GSe”. Un esercito di ragazzi attratti dal fatto che i migliori piloti del Campionato hanno la possibilità di passare all’ADAC Opel Rally Junior Team l’anno successivo e di fare i passi successivi nel loro sviluppo di guida come piloti ufficiali Opel nel Junior European Rally Championship (JERC). Ed è una cosa che funziona perché finora un totale di 11 piloti hanno fatto il salto sul palcoscenico internazionale dei rally con Opel. E volendo dare dei nomi e cognomi, eccoli: Emil Bergkvist (Svezia, stagione 2015), Marijan Griebel (Germania, 2016), Chris Ingram (Gran Bretagna, 2017) e Mārtiņš Sesks (Lettonia, 2018). Sono loro che hanno regalato all’ADAC Opel Rallye Junior Team quattro titoli europei di fila. Anche l’italiana Tamara Molinaro ha vinto la categoria femminile nella stagione JERC 2017. Ma non è solo nel Campionato Europeo Junior che gli ex piloti della Coppa stanno raccogliendo allori. Emil Bergkvist e Tom Kristensson hanno festeggiato il titolo di Campione del Mondo Junior rispettivamente nel 2018 e nel 2020. L’inglese Chris Ingram è diventato Campione Europeo Rally nel 2019. Marijan Griebel ha aggiunto il Campionato Europeo U28 2017 al suo titolo JERC dell’anno precedente, è già stato incoronato tre volte campione tedesco di rally e si sta dirigendo verso il titolo di nuovo nella stagione in corso. Anche l’ex junior Opel Fabian Kreim si è assicurato il titolo nel Campionato Tedesco Rally per tre volte. Successi – bisogna dirlo – su cui pochi avrebbero scommesso quando è nato questo strano campionato monomarca riservato alle Corsa elettriche. Eppure… Il mondo del motorsport ringrazia.
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L'Inequità nel Motorsport Italiano: due mondi a confronto a Misano. Nello stesso weekend a Misano (4/5 Maggio 2024), due eventi importanti del mondo delle corse si sono svolti parallelamente, delineando due realtà completamente diverse. Da una parte, la Finale Nazionale RKC ASI Sprint Outdoor di Rental Karting, con 267 piloti provenienti da tutte le regioni italiane, e dall'altra la Formula 4 italiana, con un paddock internazionale dominato dalla lingua inglese e con appena 3 piloti italiani sui 37 in griglia. Mentre nella Finale Nazionale RKC ASI, il podio ha visto l'affaccio di Andrea Kimi Antonelli, con amicizia verso i gestori dell'impianto e il vincitore Nicolò Soffiati, nel paddock della Formula 4 l'atmosfera era completamente diversa. La lingua che si sentiva risuonare era l'inglese, internazionale sì, ma in un contesto italiano. Il contrasto diventa ancora più evidente se consideriamo che il circuito di Misano è intitolato a Marco Simoncelli, una vera bandiera italiana e romagnola, il cui accento inconfondibile è sempre emerso anche durante le interviste in inglese. Questa dualità riflette l'inequità presente nel motorsport italiano, dove da un lato si ha l'esclusività e l'attrattiva globale della Formula 4, e dall'altro l'accessibilità e l'inclusività del Rental Karting. Ma cosa significa tutto ciò per lo sport del motorsport? Può ancora essere definito uno sport? Come disse una volta il leggendario pilota Ayrton Senna: "Il motorsport è uno sport tecnologico. È un gioco di ingegneria". Tuttavia, oggi sembra che sia diventato sempre più un gioco di finanza. La sfida che si pone è quella di ridurre il divario tra questi due mondi. È necessario trovare modi per rendere la Formula 4 più accessibile ai giovani talenti italiani, attraverso programmi di sostegno finanziario, sviluppo delle competenze e maggiore inclusività. Solo così si potrà creare un sistema più equo, in cui ogni pilota abbia la possibilità di emergere, indipendentemente dalle proprie risorse finanziarie. In definitiva, l'inequità nel motorsport italiano è una questione che richiede una riflessione profonda e azioni concrete. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo costruire un futuro in cui il talento e la passione prevalgano sulle barriere economiche, consentendo a tutti i giovani piloti di realizzare i propri sogni nel mondo delle corse. La mia personale ricetta è soltanto una: divertiamoci con quello che abbiamo, celebrando ogni singolo momento passato sulle piste, sia che si tratti di gare di Rental Kart tra amici o di sfide impegnative in monoposto. Ricordiamoci sempre che, al di là delle differenze e delle sfide, ciò che conta veramente è la passione che ci spinge a correre, a lottare e a migliorarci ogni giorno. C'è tanto da riflettere e migliorare nel mondo del motorsport italiano, ma nel frattempo, non dimentichiamoci di goderci il viaggio. Perché, alla fine, è l'emozione di correre e la gioia di condividere la passione che ci rende veramente vivi...
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𝐉𝐄𝐑𝐄𝐙 𝐆𝐏 - 𝐈𝐥 𝐌𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐀𝐬𝐟𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐁𝐚𝐠𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐉𝐞𝐫𝐞𝐳 Al Gran Premio di Jerez, un fenomeno insolito ha messo a dura prova i piloti della MotoGP: 𝐥'𝐚𝐬𝐟𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐛𝐚𝐠𝐧𝐚𝐭𝐨, 𝐧𝐨𝐧𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥'𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐢𝐨𝐠𝐠𝐢𝐚 durante la gara. Un enigma che ha trasformato la pista in un campo di battaglia strategico e tecnico. Analizziamo le cause di questo fenomeno e le sue ripercussioni sulla gara. 𝐈𝐥 𝐌𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐀𝐬𝐟𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐁𝐚𝐠𝐧𝐚𝐭𝐨 Nonostante il cielo sereno, l'asfalto di Jerez ha presentato tratti insidiosamente umidi. Il motivo? Le precipitazioni dei giorni precedenti avevano lasciato significative quantità di umidità intrappolata nell'asfalto, che, con l'aumentare delle temperature durante la gara, ha iniziato a rilasciare vapore, creando condizioni simili a quelle di una pista bagnata. 𝐈𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐏𝐢𝐥𝐨𝐭𝐢 Questa condizione ha reso particolarmente arduo mantenere la trazione, soprattutto in curve critiche dove l'asfalto, già noto per le sue peculiarità, diventava estremamente scivoloso. Le cadute sono state numerose e hanno influenzato significativamente l'esito della competizione. I team quindi hanno dovuto adattare rapidamente le strategie, modificando l'assetto delle moto per ottimizzare la trazione. La scelta degli pneumatici, in particolare, è diventata un fattore critico, con molti team che optavano per mescole più morbide per aumentare l'aderenza. #motogp #jerezgp #skysportmotogp #motomondiale #ingegneria
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