𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐮𝐠𝐠𝐞 𝐮𝐧 𝐏𝐚𝐝𝐫𝐞? Semplice, basta accusarlo di maltrattamenti in famiglia. Non servono prove, basta la parola di una donna e, in un attimo, l'uomo è finito. Condannato spesso con poche possibilità di difendersi. Questo è il triste destino di molti padri, vittime di false accuse durante le separazioni. È ora che lo giustizia prenda coscienza di questo fenomeno che sta devastando le vite di tanti uomini e, soprattutto, dei loro figli. Padri costretti a lottare contro un sistema che non li tutela e li riconosce genitori di serie B Oggi è domenica, un momento tanto atteso da molti papà separati, l'unica occasione per poter abbracciare e passare del tempo con i propri figli. Auguro a tutti questi padri di poter vivere con serenità e gioia questi preziosi momenti, nonostante le ingiustizie subite. 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡é 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐮𝐬𝐚 𝐜' 𝐞’ 𝐮𝐧 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐩𝐚𝐩à. 𝐍𝐨𝐧 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨𝐥𝐨 𝐦𝐚𝐢. Ps: questo è un post su questo specifico argomento. È inutile commentare sui padri che non adempiono al loro dovere. Questo è un altro argomento! Grazie 🙏 Tratto spinto dalla pagina Fb Nessuno tocchi papà #NessunoTocchiPapà #FalseAccuse #GiustiziaPerIpadri #Famiglia #DirittiDeiPadri #avvocatomatrimonialista #avvocatodivorzista #separazione #divorzio #assegnodimantenimento #coniuge #figli #separazionegiudiziale #separazioneconsensuale #separati #divorziati #espertodirittodifamiglia #tradimento #whatsappstatus #whatsapp #casaconiugale #sottrazioneminori #comunicare #tradimento #pagamento
Post di Studio Legale Rosa Di Caprio
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Un articolo completo, con in chiusura un parere autorevole, il più centrato che abbia sentito, secondo me, sinora. Appare sempre più evidente l’importanza di una formazione genitoriale appropriata, atta a saper riconoscere i disagi e le sofferenze che turbano i propri figli. Un problema di questa società, assorta nelle questioni del quotidiano e che riversa sulla scuola e i docenti molte speranze di vedersi delle volte sostituiti, per ragioni di tempo, di preoccupazione personale, ma non è così, i figli pretendono di essere capiti dall’interno della propria famiglia, il più delle volte non chiedono aiuto a terzi. Ci dobbiamo porre molte domande, siamo probabilmente in un momento di transizione transgenerazionale. I tempi di evoluzione della singola generazione, rispetto alla successiva, si sono accorciati e noi ragioniamo secondo gli schemi fornitici dai nostri genitori, a nostra volta, che avevano parametri di valutazione basati su una realtà diversa, molto più lenta della attuale. Nella nostra aula scolastica noi non avevamo paesi di un mondo intero, non dovevamo confrontarci con culture totalmente diverse, i nostri genitori non si allontanavano dal loro paese il più delle volte. Sono cambiati i tempi e forse ci viene chiesto di accompagnarli in questa ed altre nuove dimensioni per loro ignote, si sentono soli e diversi, fattori da esaminare più approfonditamente. Ma potrebbe, nel caso di questo giovane omicida, esserci molto di più, covava rancore da tempo nei confronti dei genitori, si sentiva oppresso da questi ultimi. La Prof.ssa Maria Rita Parsi profonda conoscitrice della mente criminale del minore. Attenzione a disgiungere il fatto dal nucleo familiare, fuorviante. Visione semplicistica.
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Premetto che un colloquio riportato dalle intercettazioni dovrebbe essere sempre contestualizzato; premetto che per dei genitori, andare a trovare un figlio detenuto per un omicidio deve essere sicuramente una tragedia. Detto questo, rimane lo sgomento di come dei genitori di fronte a questo dramma cerchino di aiutare il figlio sminuendo quello che ha fatto: non sei l'unico, non sei un mafioso. Poi, insistono sulla importanza di laurearsi. Da queste poche frasi emerge davvero la inadeguatezza delle figure genitoriali nella società di oggi. Il mio non vuole essere un giudizio esterno, mi includo infatti in questa categoria. La priorità oggi è di alleggerire i nostro figli, dal portargli lo zaino da piccoli al riordinare l'armadio da grandi, giustificandoli sempre davanti ai professori e al mondo (una insufficienza? colpa del prof!). Cerchiamo il più possibile di tenerli nella loro "confort-zone", pensando che togliere le responsabilità sia un modo di rendergli la vita più facile. L'unico impegno che chiediamo loro è di studiare per raggiungere così posizioni sociali ed economiche di rilievo. Ma è davvero questo il nostro compito? Dovremmo aiutarli invece a crescere come persone, empatiche e ricche di sentimenti, in modo da poter vivere poi una vita in cui accanto al lavoro ci sia spazio per emozioni, affetti e capacità di sostenere successo e delusioni. Ma noi in realtà del nostro ruolo, preferiamo fare la parte più facile così da alleggerire innanzitutto noi stessi per poi fare ricadere sulla società la responsabilità delle nostre mancanze.
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Non è affatto facile cogliere i segni di un disagio dei figli,anche perché spesso lo nascondono ai genitori per non farli soffrire. Non bisogna farsene una colpa ma fare attenzione a certe nostre inconsce persuasioni che tendono a farci pensare che a noi non può mai accadere. #strage #adolescenza #crescita #motivazione #emozioni #sentimenti #psiche #relazioni #empatia #ascolto #obiettivi #impresa #ambizione #umiltà #professionalità #risultati #fatturato
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Complimenti ad #ildenaro ed a #Mariarosariamandiello per quest'analisi lucida del problema che ha acceso una luce anche sulle difficoltà dei genitori di questi ragazzi. Il fenomeno è trasversale e non riguarda più solo alcuni ceti sociali. Molti genitori rimangono spettatori inermi, sperando vanamente che la crescita dei figli migliori le cose e non prospettandosi minimamente l'effetto valanga che la crescita potrebbe portare. Da avvocato minorile e curatore speciale dei minori, incontro minori e genitori di tutti i tipi ma molti genitori sono completamente spaesati o negazionisti nelle prime fasi di manifestazione dei problemi psicologici, legali e antisociali dei figli. O forse hanno solo un atteggiamento difensivo. Fatto è che i genitori, se non si attivano a chiedere aiuto prima, hanno bisogno degli avvocati e della neuropsichiatria infantile quando è tardi e ci sono gravi ripercussioni sui loro stessi figli e sulle loro vittime. Occorrebbe creare sia protocolli che aiutino i genitori ad orientarsi e sia protocolli che consentano a scuole e Servizi Sociali di attivarsi immediatamente, in caso di inerzia o incapacità dei genitori, per nominare un curatore speciale dei minori con poteri sostanziali come previsto dalla legge Cartabia per consentire percorsi di sostegno e cura dei minori. Non mi meraviglia purtroppo la circostanza riferita dall'autrice che molti genitori rifiutano una semplice visita neuropdichiatrica infantile. Gli avvocati minorili sono esperti nell'inquadramento di questo tipo di problematiche, consultatene, uno al più presto per capire come aiutare vostro figlio e la vostra famiglia! #minori #curatorespeciale #minoriviolenti #minorifragili #violenzaminorile #challengeminori #bullismo #autolesionismo #suicidiominori #dirittopenaleminorile #famedamore #responsabilitàgenitoriale #consensotrattamentisanitari #tutelaminori #amministrazionedisostegno
da Pagine Sociali di Maria Rosaria Mandiello #Adolescenti a punta di lama, tra #ferocia, #rabbia ed #incoscienza, è la lunga cronaca #minorile di #suicidi e #accoltellamenti. Una violenza senza fine. Nel mondo ogni undici minuti un #bambino o un #adolescente si uccide. In Italia dal lockdown ad oggi l’incremento dei tentati #suicidi nella fascia giovanile segna un più 40 per cento, riscontrato dal solo Ospedale Bambino Gesù di #Roma. Leggi la notizia: https://lnkd.in/dzgkbCMQ #ildenaroit
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Quelle definite dai media come "parole choc del padre di Turetta" sono paradigmatiche di quanto sia importante il fattore ambientale ma anche quello biologico/genetico e relazionale/genitoriale nello sviluppo di un disturbo narcisistico di personalità di cui sembrerebbe soffrire Turetta stesso, stando a una prima sommaria profilazione tracciabile sulla criminodinamica (e non solo) e ovviamente da confermare in sede clinica e forense. Disturbo, quindi, di cui potrebbe soffrire non solo l'offender mi verrebbe da dire, ma l'intera famiglia addirittura. Alcuni dati, seppur limitati, su fattori biologici che contribuirebbero al disturbo narcisistico di personalità infatti suggeriscono chiaramente che sarebbe presente una probabile componente ereditaria. Perché uso le virgolette su "parole choc"? Semplicemente perché in tempi non sospetti indicavo in un post precedente su Facebook la strada della matrice psicologica deviante dell'omicida reo confesso, invitando a diffidare da interpretazioni semplicistiche, politicizzate e in realtà assolutorie di un omicidio che dimostra ancora una volta non essere legato (almeno non solo, aggiungo per beneficio del dubbio, non avendo accesso al fascicolo processuale) ad una generica e molto fumosa "cultura patriarcale" quasi fosse "colpa della società". C'è un tema sociale molto inquietante, pervasivo, pericoloso e criminogeno relativo alla sovrastima dei figli da parte delle famiglie che va FRENATO se non si vuole continuare a crescere dei parassiti, vampiri sociali che pretendono TUTTO in cambio di NIENTE attraverso relazioni tossiche amicali, sentimentali e professionali, arrivando anche a gesti estremi pur di soddisfare ogni loro più bieco desiderio, ritrovandoceli perdipiù a smantellare i pilastri sociali di sanità, istruzione e giustizia (già al tracollo totale) arrivando alle volte a un USO PRIVATO DELLA COSA PUBBLICA che ricordo configura in alcuni casi come minimo UN REATO, ossia PECULATO... ma tanto lo so che in Italia parlare di reati è fuori moda... un po' come i post lunghi!
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#Adolescenti che usano la propria #sessualità come una roulette russa. Che mandano messaggi di aiuto in mille modi a noi #genitori. Trasformandoli in problemi alimentari, di #autolesionismo e molto altro. Di tutto questo parla il bellissimo progetto Legal Love sviluppato anche da CONSUMERISMO NO PROFIT. Io ve ne parlo nel mio ultimo post su Il Fatto Quotidiano Luigi Gabriele
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Un dodicenne, accerchiato, costretto a inginocchiarsi e schiaffeggiato da un branco di piccoli aguzzini, mentre qualcuno riprendeva il tutto con lo smartphone per poi diffondere la vergogna sui social. Questo non è solo bullismo, è un rituale mafioso in miniatura, un assaggio di una violenza che non conosce confini di età. Quello che è successo a Vieste non è un episodio isolato, è il sintomo di una società che sta progressivamente scivolando verso il baratro dell’indifferenza e della crudeltà. Stiamo parlando di giovani che, invece di costruire relazioni sane, scelgono di distruggere la dignità di un loro coetaneo per puro divertimento. Non possiamo più permetterci di minimizzare. Dietro ogni schiaffo, ogni insulto, c’è un fallimento educativo, un’assenza di valori fondamentali che dovrebbero essere inculcati fin dalla giovane età. E quando questa mancanza si manifesta in atti di violenza come questo, la responsabilità ricade su tutti noi. Basta con il silenzio. Basta con l’omertà che troppo spesso circonda questi episodi. È ora di reagire con forza e decisione, di isolare e denunciare chi pratica e sostiene queste dinamiche di sopraffazione. Non si tratta solo di giustizia, ma di proteggere il futuro dei nostri figli da un male che rischia di radicarsi sempre più profondamente nella nostra società. #NonC’èGiocoNellaViolenza #StopBullismo #Giustizia #vieste
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Un ragazzo di 17 anni confessa di aver ucciso suo padre, sua madre e il fratellino di 12 anni, che sembra essere stato la prima vittima di questa tragedia. Un atto di una violenza inaudita che ci costringe a fare i conti con una realtà inquietante: dietro la facciata di una vita normale, si nascondeva un abisso di emozioni incontrollate. Non possiamo più ignorare quanto sia cruciale insegnare ai nostri figli a gestire la rabbia, la frustrazione e il dolore. Non basta fornire benessere materiale; dobbiamo essere presenti con strumenti emotivi, insegnando a riconoscere e canalizzare i sentimenti negativi prima che si trasformino in distruttività. Questo episodio ci ricorda che il vero pericolo non sempre viene dall’esterno. A volte, si annida proprio dentro casa, nelle dinamiche familiari e nelle emozioni non affrontate. È un monito per tutti noi: non trascuriamo i segnali di disagio, non minimizziamo le difficoltà emotive dei giovani. La posta in gioco è troppo alta. Insegnare anche a gestire i “No”, a comprendere i limiti e a vivere le frustrazioni e le gelosie è essenziale per evitare che il disagio si trasformi in tragedia. Spesso pensiamo che la protezione significhi evitare loro ogni sofferenza, ma è proprio attraverso le difficoltà che si costruiscono la resilienza e la capacità di affrontare la vita. Dobbiamo aiutarli a comprendere che non tutto è dovuto, che il rifiuto fa parte dell’esperienza umana e che i limiti sono fondamentali per crescere e per rispettare se stessi e gli altri. Non dobbiamo avere paura di affrontare queste tematiche, anche se dolorose, perché ignorarle può avere conseguenze devastanti. La vera educazione non si basa solo sull’amore incondizionato, ma anche sull’insegnamento dei valori, dei confini e della gestione delle emozioni. #padernodugnano #EducazioneEmotiva #FermiamoLeTragedie
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I NOSTRI GIOVANI VIVONO UN MALESSERE STRISCIANTE, PROFONDO E OSCURO I terribili fatti di cronaca degli ultimi giorni mi spingono a pensare che, noi adulti, non stiamo comprendendo i disagi profondi e subdoli dei nostri giovani e figli. Qualcosa continua a sfuggirci. Qualcosa stiamo sbagliando. A tal proposito ripropongo una riflessione che ho pubblicato tempo fa sulle “parole profetiche” del Prof. Daniel Goleman: 👉🏻 “𝑴𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒆 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒉𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒍’𝒖𝒏𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒂𝒍𝒕𝒓𝒐” Le pagine e le parole sono quelle della Prefazione all’edizione italiana di 𝗜𝗡𝗧𝗘𝗟𝗟𝗜𝗚𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗘𝗠𝗢𝗧𝗜𝗩𝗔, del Prof. Daniel Goleman, edita da Rizzoli nel 1996. ➡️ Si tratta di poche pagine iniziali e desidero riproporre solo la breve parte finale… quella nella quale il padre dell’Intelligenza emotiva sembra vedere nel futuro. ✳️ Così si legge: “Ho appreso dai miei amici che, anche in Italia, si percepiscono chiari i primi segnali ammonitori di una alienazione sociale e di una disperazione individuale che, se non controllati, potrebbero un giorno portare a lacerazioni più profonde del tessuto sociale. (…) Questa lenta disintegrazione della comunità, insieme a uno spietato atteggiamento di autoaffermazione, fanno la loro comparsa in un momento in cui le pressioni economiche e sociali richiederebbero piuttosto un aumento della Cooperazione e dell’attenzione verso gli altri. (…) Ci sono tutti i segnali di un incipiente malessere emozionale soprattutto tra i giovani e i bambini. Tutto questo suggerisce la necessità di insegnare ai bambini e ai giovanissimi quello che potremmo definire l’alfabeto emozionale- le capacità fondamentali del cuore. Anche in Italia le Scuole potrebbero dare un positivo contributo in tal senso, introducendo programmi di “alfabetizzazione emozionale”, così che oltre a materie tradizionali - come la matematica e le lingue - insegnino ai bambini le capacità interpersonali essenziali. Oggi, tali competenze sono fondamentali proprio come quelle intellettuali, in quanto servono a equilibrare la razionalità con la compassione”. Sto in silenzio e provo molta frustrazione… Qualcosa di importante ci è sfuggito. In sole tre pagine c’era, già parecchi anni fa, chi ci aveva consegnato una visione chiara del futuro… di quello che stiamo vivendo oggi. 🤔 Mi viene il dubbio che “abbiamo rinunciato” a quel tipo di educazione, di cui parlava Daniel Goleman. ➡️ Mi chiedo se non sia il caso di riflettere e rimettere in discussione molti aspetti delle nostre strategie educative. #intelligenzaemotiva #malessere #relazioni #anima #psicologia #società
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Nel mondo di oggi, è comprensibile che i #genitori abbiano dubbi e timori su ciò che accade quando i loro figli sono lontani da casa 🏠 Il contesto sociale attuale espone i ragazzi a situazioni complesse, dove influenze e frequentazioni possono giocare un ruolo cruciale nelle loro scelte. A volte, purtroppo, compagnie inadeguate portano i #giovani a commettere errori che possono avere conseguenze importanti 🤯 Noir Investigation (Agenzia di Diritto Civile e Penale) è qui per fornire un supporto professionale e discreto ai genitori che desiderano comprendere meglio la realtà in cui si muovono i loro figli, garantendo un servizio #investigativo sensibile e riservato. Analizziamo con attenzione il contesto sociale e le frequentazioni dei ragazzi, restituendo un quadro chiaro e obiettivo della situazione. Ogni nostro intervento è caratterizzato da discrezione e rispetto, con l’obiettivo di tutelare il benessere dei minori e supportare i genitori nelle decisioni più delicate. La nostra esperienza al tuo servizio: ci impegniamo a creare uno spazio sicuro dove discutere le tue preoccupazioni e individuare soluzioni mirate. Nei nostri uffici, accogliamo ogni caso con la massima attenzione e competenza, offrendoti un servizio che rispetta la #privacy e l’integrità della tua famiglia 🧑🧑🧒🧒 Se hai delle domande o desideri maggiori informazioni, non esitare a contattarci: Noir Investigation sarà al tuo fianco per affrontare ogni sfida, sempre con #professionalità e discrezione 👇 NOIR INVESTIGATION 📞 345 643 2680 📧 info@noirexcellencegroup.com 🌐 https://lnkd.in/dBxvXsXr
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