Oggi è stato presentato il programma del #MaggioDeiMonumenti a #Napoli. Nata nel 1992, la rassegna partenopea giunge quest'anno alla 30esima edizione. Un invito per napoletani e turisti a scoprire il patrimonio della città, conquistando il pubblico locale, senza tuttavia raggiungere quella dimensione globale tale da trasformarla in un vero e proprio attrattore turistico.
Per farsi un’idea basti pensare che l’edizione del 2024 vanta poco più di 20 eventi, che si ripetono più o meno ciclicamente da maggio fino agli inizi di giugno, suddividendosi tra forum cinematografici, spettacoli teatrali (per lo più di piccole associazioni) e “aperture straordinarie” di siti che generalmente sono accessibili nel corso dell’anno durante rassegne analoghe.
Realizzata con poche risorse, leitmotiv di questa edizione “Le acque di Napoli”. E, leggendo il programma, non si può fare a meno di chiedersi quale sia il nesso tra un workshop di cinema e l'acqua o la retrospettiva di Béla Tarr (regista e produttore ungherese) e la città.
Gli spettacoli si dividono prevalentemente tra performance di strada in spazi pubblici e animazioni per bambini. Una rassegna, gratuita certo, che poco racconta e ancor meno valorizza la città.
Per avere un’idea di come non solo non sia cresciuto, ma sia stata addirittura ridimensionato il Maggio dei Monumenti, basta fare un raffronto con la #MilanoDesignWeek, al secolo #SaloneDelMobile, appuntamento imprescindibile per gli amanti dell’architettura d’interni e del design.
Nato agli inizi degli anni ’60 come esposizione di mobili, ha avuto alterne fortune fino agli anni ’90. È a partire dagli anni 2000, che avviene una vera e propria rivoluzione, spostando l'evento dall’originaria #Fieramilanocity all’odierna #Rho. Da quel momento viene a crearsi nel tessuto cittadino un vero e proprio ecosistema di eventi satellite che vivono di vita propria, il #Fuorisalone.
Per fare un esempio concreto basti pensare che in una sola settimana – UNA – (il Maggio dei Monumenti dura un mese) il Fuorisalone, tra innovazione e creatività, ha raccolto quest'anno 1125 eventi, ha coinvolto 838 brand e ha vantato un’audience online di ben 630.000 persone provenienti da 162 paesi del mondo.
Un vero e proprio colosso del settore, che in soli 7 giorni riesce a superare di gran lunga quanto realizzato dal Maggio dei Monumenti in un intero mese di programmazione. Tra gli sponsor Porsche, Grand Seiko e Hyundai, solo per citarne alcuni.
In compenso il Maggio dei Monumenti vedrà una serie di “incontri”, “convegni” e “tavole rotonde” per addetti ai lavori in pensione che vivono di nostalgia e proprio faticano a rinunciare alla cattedra.
Napoli è affetta da un accademismo cronico, che dovrebbe debellare provando a guardare al proprio patrimonio culturale come una risorsa da promuovere, valorizzare e “vendere” e no come un polveroso soprammobile di cui parlare stancamente nel corso di un incontro cui non parteciperà nessuno.