Di turismo premium, come soluzione all’Overtourism, si sta parlando molto. Nel settore alberghiero si notano esempi di successo e strategie.
Post di The Watcher Post
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Cresce l'impatto del turismo esperienziale, come accezione del turismo sostenibile. Ne consegue una necessità formativa, una specializzazione nei processi decisionali e promozionali della destinazione, che non è più un prodotto, né un insieme organizzato di servizi, è ricerca di autenticità, di memorabilità. Il futuro è oggi. #destinationmanagement
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Nel 2023, il turismo si è confermato il motore principale dell’economia italiana. Con un valore aggiunto pari al 18% del PIL, il comparto ha generato numeri da record, ma le potenzialità del settore vanno ben oltre. È quanto ha ribadito il ministro del Turismo, Daniela Santanché, nel suo intervento alla 41esima Assemblea Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). #chef #cibo #cucina #curiosità #enogastronomia #esperienza #food #gastronomia #italia #ristorante #ristoranti #ristorazione #ristorazioneitaliana #sostenibilità #turismo #Turismoesperienziale #vino
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Il mercato del turismo è in continua trasformazione e riflette un’attenzione maggiore ai costi e a modelli di viaggio più flessibili. È quanto emerge da una ricerca di Simon Kucher, società di consulenza strategica specializzata in pricing, che evidenzia una contrazione dei consumi nel settore del turismo per la stagione invernale 2025. Le previsioni indicano una crescita contenuta pari all’1% per il travel leisure e al 3% per il business travel. Tra i principali fattori che contribuiscono a questa contrazione ci sono la preferenza per soluzioni più economiche in termini di strutture e mezzi di trasporto (42%), la riduzione della durata dei viaggi (33%) e l’inflazione elevata (31%), che continua a influire sui budget dei consumatori.
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In questa recente intervista condotta da Mirko Lalli, Maria Elena Rossi, Direttore Marketing e Promozione di ENIT S.p.A., discute le ultime tendenze nel settore turistico, analizzando i mercati emergenti, le strategie di marketing e le prospettive per la stagione estiva. 💬 Una chiacchierata ricca di spunti, approfondimenti e consigli utili per chi opera nel mondo del turismo e delle destinazioni. Leggila qui.
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Oggi nel #turismo, la scelta di molte catene alberghiere ma anche di albergatori singoli è d’investire sul #segmento #lusso principalmente nelle località iconiche dell’Italia. Questo non nasce solo da una sepre più spiccata richiesta internazionale ma anche dal gettito #economico dettato da questo comparto. Nei prossimi anni avremo in modo evidente il #turismo #italiano diviso in tre grandi comparti: il turismo di lusso, il turismo legato ad una ispirazione di #sostenibilità e infine un’area più tradizionale che possiamo definirla di max marketing. Questo porterà a delle scelte nette da parte di chi opera e investe nel settore, obbligando località e destinazioni a definire una chiara strategia di #posizionamento.
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Molto interessante, da riflettere sulla relazione con fattori politici e sanitari.
Presidente del Centro Studi della Federalberghi Roma, Imprenditore alberghiero, manager, consulente ed investitore
🌍 Crescita costante del Turismo nel mondo: Negli ultimi anni, il settore turistico ha registrato un aumento straordinario del flusso di visitatori, trasformando le nostre mete preferite in destinazioni sempre più popolari e accessibili. 📈 🔎 Quali sono i fattori che hanno contribuito a questo boom? - Miglioramento delle infrastrutture e dei collegamenti internazionali 🌐 - Aumento dell'offerta di esperienze personalizzate 🏞️ - Promozione e marketing più efficaci delle destinazioni 🗺️ 🔮 Cosa ci riserva il futuro? Il trend è chiaro: il turismo è destinato a crescere ulteriormente, portando nuove opportunità economiche, ma anche sfide in termini di sostenibilità e gestione delle risorse. Scopri di più nel video qui sotto! ⬇️
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🌍 Crescita costante del Turismo nel mondo: Negli ultimi anni, il settore turistico ha registrato un aumento straordinario del flusso di visitatori, trasformando le nostre mete preferite in destinazioni sempre più popolari e accessibili. 📈 🔎 Quali sono i fattori che hanno contribuito a questo boom? - Miglioramento delle infrastrutture e dei collegamenti internazionali 🌐 - Aumento dell'offerta di esperienze personalizzate 🏞️ - Promozione e marketing più efficaci delle destinazioni 🗺️ 🔮 Cosa ci riserva il futuro? Il trend è chiaro: il turismo è destinato a crescere ulteriormente, portando nuove opportunità economiche, ma anche sfide in termini di sostenibilità e gestione delle risorse. Scopri di più nel video qui sotto! ⬇️
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🚦Non perdetevi l'intervista di oggi de Il Sole 24 Ore askanews a Dina Ravera sull'industria del turismo in Italia, sui risultati e sui target 2025 di Destination Italia. ⭐ Con la chiarezza e concretezza di sempre, Dina ha rappresentato il quadro del turismo in Italia: un'industria a tutti gli effetti, con un'incidenza importante sul PIL e sulla bilancia dei pagamenti, ma con alcune "distorsioni di mercato" che fanno perdere opportunità e competitività al Paese: da una parte, i tanti player locali competenti "solo" sul proprio territorio, e dall'altra le OTA (online travel agencies), tutte aziende straniere, efficienti nel proporre prodotti turistici generalisti. La strada che Destination Italia ha imboccato da tempo è quella dell'industrializzazione vera, ambiziosa, con un modello scalabile su qualsiasi paese-destinazione: ✔ rete scalabile di esperti locali per lo sviluppo dell'offerta, focalizzati su autenticità e sostenibilità ✔ "new product development" efficiente: nuove destinazioni, nuove esperienze sviluppate in tempi rapidi ✔ alto grado di automazione dei processi ✔ focus costante sulla customer journey ✔ multicanalità e presidio commerciale nei mercati strategici. 👇 qui sotto il link all'intervista e all'articolo.
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𝐄𝐒𝐓𝐀𝐓𝐄 𝟐𝟎𝟐𝟒, 𝐓𝐔𝐑𝐈𝐒𝐌𝐎 𝐈𝐍 𝐂𝐑𝐄𝐒𝐂𝐈𝐓𝐀: 𝐕𝐄𝐑𝐀𝐓𝐎𝐔𝐑 +𝟓% 𝐑𝐈𝐒𝐏𝐄𝐓𝐓𝐎 𝐀𝐋𝐋’𝐀𝐍𝐍𝐎 𝐒𝐂𝐎𝐑𝐒𝐎 Andamento positivo del turismo nella prima parte del 2024, con dati in crescita sul 2023. Per la vacanza estiva i viaggiatori italiani esprimono una netta preferenza per il Mediterraneo, con il nostro Paese in testa ai desiderata. È il quadro emerso dall’analisi del Centro Studi Veratour sui dati di vendita in Italia nei primi mesi dell’anno e prenotazioni per l’estate, che dimostra come il settore turistico resti vivace nonostante le difficoltà. I volumi relativi alla sola stagione estiva (prenotazioni confermate per viaggi nel periodo giugno-settembre) fanno registrare una crescita del fatturato Veratour del +5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Dati positivi considerando che già il 2023 era stato da record per il tour operator. Guardando all’intero 2024, Veratour si attende un aumento dei volumi del +7% su anno: la proiezione del fatturato al 31/12 è pari a 250 milioni di euro, pari a quello del 2019. Tra le nuove aperture in catalogo del 2024, due destinazioni si sono distinte per il gradimento ottenuto: una di lungo raggio e l’altra di medio raggio. Il primo è il Veraclub Sunscape Dominicus a Bayahibe, Repubbica Dominicana, inaugurato il 20 gennaio, che nei primi 5 mesi dell’anno ha registrato l’88% di percentuale di riempimento. Per il medio raggio invece segnaliamo la performance di Ibiza, con l’Experience Veraclub Tarida Playa a Cala Tarida.
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Sono anni che leggo, analizzo, provo a capire e racconto il turismo: quel turismo che dovrebbe essere energia pulita, rinnovabile, trasversale e redditizia ma continua a essere trattato come energia sporca, scomoda, puzzolente, invasiva e poco costosa, insomma il petrolio dell’Italia. Quel turismo che l’Italia (nazione) non riesce a organizzare unitariamente perché le Regioni, i Comuni, le Province, le Associazioni, le Pro Loco, chiunque può permettersi di spendere soldi pubblici senza strategie condivise ma promo commercializzando prodotti spesso insignificanti in un mercato globale distratto e frammentario senza verificare l’efficacia delle stesse. Quel turismo che fatica a trovare un modello, che fatica a trovare un ordine, che pensa che la specialità e l’unicità del nostro paese sia il prodotto e non invece l’attrattore, che il prodotto è qualità del servizio oltre che competitività, che è professionalità e non approssimazione, che è orgoglio delle tipicità agroalimentari e non furbo gastro anonimato, che è serietà turistica. Quel turismo che ha milioni di esperti (mi ci metto anche io) che parlano ma che poi in concreto vogliono solo difendere la loro rendita di posizione, l’Italia degli orti turistici buona per la sagra della zucchina ma non per il mercato internazionale. Quel turismo stupido, anche. Che non capisce che il turismo di qualità non si fa aumentando solo il prezzo del pacchetto o mettendo nel menù un Amarone ma creando filiere di prodotto, di persone e di servizi tracciabili, serie, responsabili e consapevoli, attori che coralmente creino eccellenza che il mercato cerca, apprezza, paga. Quel turismo della politica che vive di sinergie, stakeholder, di fare sistema e di facciamo rete ma poi, al di fuori delle parole, usa il turismo solo per storytelling personale. Quel turismo che non capisce che il digitale non è la promozione sui social a colpi di like e influencer ma identità, infrastruttura, formazione, strutturazione del prodotto, strategia, digitalizzazione dei processi, accoglienza, informazione e infine (solo infine) comunicazione e marketing digitale. Quel turismo che continua a pensare a parole di essere strategico ma nei fatti non dimostra di esserlo. Ecco, a parole siamo i migliori. Aspetto di vedere finalmente i fatti. [post di sei anni fa]
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