Post di Torino Città per le Donne

🧠 Intelligenza Artificiale: una nuova era di collaborazione L'IA non è qui per sostituirci, ma per affiancarci. Immaginate un mondo in cui tecnologia e creatività umana lavorano fianco a fianco per realizzare obiettivi sempre più grandi. 🤝 Collaborazione, non competizione L'IA è uno strumento potente che amplifica le nostre capacità, permettendoci di risolvere problemi complessi, automatizzare attività ripetitive e concentrarci su ciò che conta davvero: innovazione, empatia, visione. 💡 Esempi concreti ▪️Sanità. L'IA analizza grandi quantità di dati, aiutando i medici a fare diagnosi più rapide e accurate. ▪️Cambiamenti climatici. Algoritmi avanzati monitorano l’ambiente, ottimizzano l’uso delle risorse e supportano la transizione verso energie rinnovabili, aiutandoci a ridurre l’impatto sul pianeta. ▪️ Creatività. Artisti e designer utilizzano l'IA per esplorare nuove forme di espressione. 🌍 Insieme per un futuro migliore L'IA è uno specchio della nostra creatività e delle nostre aspirazioni. Usarla con saggezza significa creare un mondo in cui tecnologia e umanità si completano a vicenda. Tu come immagini il futuro con l'IA? #AI #collaborazione #innovazione #tecnologia #artificialintelligence

Ogni nuova tecnologia porta con sé la promessa di una rivoluzione tecnologica, ma spesso questa promessa non viene rispettata e la rivoluzione, anziché generare progresso, può finire per accrescere le disuguaglianze, favorendo alcuni gruppi sociali a discapito di altri, già svantaggiati. A mettere al centro della riflessione i paradossi che l’introduzione di nuove tecnologie porta con sé è il saggio “Tecnologia della rivoluzione””, edito da il Saggiatore e scritto da Diletta Huyskes, ricercatrice sull’etica delle tecnologie e l’impatto sociale delle intelligenze artificiali, co-CEO e co-founder di Immanence, società benefit per un’intelligenza artificiale etica e responsabile. Ripercorrendo la storia della tecnologia, dalla bicicletta all’intelligenza artificiale, passando per il microonde e la pillola anticoncezionale, l’autrice mostra come dietro ogni invenzione ci siano sempre scelte precise e soprattutto di natura umana che, in alcuni casi, possono causare esclusione sociale. Grazie alla riscoperta di molti contributi femministi proposti tra gli anni settanta e duemila, “Tecnologia della rivoluzione” spinge i lettori e le lettrici a riflettere sull’impatto che le innovazioni hanno sulla collettività e su come intervenire per fare in modo che le rivoluzioni tecnologiche non portino a involuzioni sociali. La mia intervista per The Bunker Magazine. #dilettahuyskes #tecnologiadellarivoluzione #nuovetecnologie #femminismo #ia #intelligenzaartificiale #disuguaglianze

Daron Acemoglu (Premio Nobel per l’Economia 2024): Considerazioni in merito ad AI (intelligenza artificiale): un'agenda per il futuro e tre ostacoli da superare Secondo il , Daron Acemoglu, le previsioni che vedono una rivoluzione immediata non trovano ancora riscontro nell'economia reale. Acemoglu ha utilizzato una metafora automobilistica per illustrare la situazione: “Guidare a 200 miglia orarie rende estremamente difficile cambiare direzione di 180 gradi. Più si accelera, meno è probabile che si possa correggere la rotta dell’AI”. Ha inoltre criticato l’approccio del “fondamentalismo di mercato e tecnologico”, che promuove una corsa inarrestabile verso l’innovazione senza considerare le potenziali conseguenze negative. AI promette di trasformare il mondo come lo conosciamo, ma il suo impatto reale rimane incerto. L'AI non ha ancora prodotto i cambiamenti radicali previsti nella produttività, né ha sostituito in modo significativo i lavoratori umani. Il potenziale dell’AI: oltre l'automazione, verso il potenziamento umano GEN AI ha capacità straordinarie, ma il vero valore potrebbe risiedere nel suo utilizzo per potenziare i lavoratori piuttosto che sostituirli. Fornendo informazioni migliori e supporto pratico, l’AI può aumentare la domanda per professioni chiave, dai tecnici agli educatori, migliorando la produttività e le competenze. Tre ostacoli da superare: 1. L’ossessione per l’intelligenza artificiale generale (AGI): La focalizzazione su modelli superintelligenti ha portato a trascurare applicazioni pratiche che potrebbero aiutare i lavoratori a risolvere problemi reali. 2. Mancanza di investimenti nella formazione: Per sfruttare il potenziale dell’AI come strumento di potenziamento, è essenziale formare studenti e lavoratori a coesistere e collaborare con queste tecnologie. 3. Modelli di business delle Big Tech: La concentrazione del settore e l’attenzione a modelli basati sull’automazione e sulla raccolta dati limitano lo sviluppo di soluzioni AI più umane e inclusive. Un'agenda pro-umanità per l’AI Per massimizzare i benefici dell’AI, è necessario: - Promuovere una narrativa inclusiva che spinga l’AI verso applicazioni al servizio delle persone. - Creare nuove normative e politiche che favoriscano l’innovazione sostenibile e decentralizzata. - Investire nella formazione e istruzioneper consentire a tutti di sfruttare al meglio le potenzialità dell’AI. #AI #FuturoDelLavoro #Innovazione #Produttività #BigTech #AIForHumanity #EticaDigitale #LavoroDelFuturo

🤖 L'intelligenza artificiale ha bisogno di un cuore umano! ❤️ Nell'era dell'IA, non bastano solo competenze tecniche; servono anche le qualità umane per guidare questa rivoluzione. Secondo un recente articolo de "Il Sole 24 Ore" sotto riportato, le aziende italiane cercano profili che combinino competenze tecniche con capacità di analisi critica e leadership. Pensiamo all'IA come a una nuova "autostrada del sole" dei dati: per costruirla e gestirla al meglio, servono ingegneri, certo, ma anche urbanisti, sociologi e psicologi. Allo stesso modo, per sviluppare e applicare l'IA in modo efficace, abbiamo bisogno di umanisti che comprendano le implicazioni etiche, sociali e culturali di queste tecnologie. D'altronde per me è sempre stato chiaro che non sarà la tecnologia a rubare il lavoro. Bensì, "l'incapacità di adattarsi ad essa ci renderà irrilevanti" (cit.). Inoltre, la mancanza di competenze digitali è il principale ostacolo all'adozione dell'IA, identificato dal 55% delle aziende intervistate. La formazione è la chiave. In sintesi, per navigare con successo nel mare dell'innovazione tecnologica, dobbiamo unire la bussola della tecnica con il timone dell'umanità. Solo così potremo costruire un futuro in cui l'IA lavori al servizio dell'uomo, e non viceversa. 🌐🧭 #IntelligenzaArtificiale #Umanesimo #UmanesimoDigitale #Innovazione #Competenze #FuturoDelLavoro https://lnkd.in/dAM-26te

La tecnologia nasce e si sviluppa nel tempo come un insieme di sistemi che fanno cose al posto nostro. L'implementazione, lo studio, la contaminazione di questi sistemi ha portato a compiere o poter compiere azioni e scoprire cose che prima erano impensabili, ma limitiamoci a pensarla come sistemi che fanno cose al posto nostro. Basti pensare all'intelligenza artificiale, ma anche a un'automobile. Mano a mano che la tecnologia si sviluppa si assiste al fatto che "il nostro posto" è sempre più occupato dalla tecnologia stessa, abbiamo sempre meno spazio come persone. Sembra un controsenso, uno dice ma come, se fa cose al posto nostro, noi avremo poi più tempo? In realtà la tecnologia è arrivata a un livello che da una parte occupa il nostro spazio e dall'altro occupa il nostro tempo, ci tiene occupati. Occupando il nostro tempo cambia la quantità e la qualità delle azioni che facciamo e questo cambia anche il nostro spazio psichico. Occupa e cambia il pensiero, l'immaginazione, il vocabolario, monopolizza le parole, la capacità di risolvere problemi, di relazionarci, di scegliere. Scegliendo e pensando sempre meno, secondo me, si può dire che la tecnologia in qualche modo ci toglie la responsabilità, ci deresponsabilizza. Il passo da deresponsabilizzazione a irresponsabilità è abbastanza breve in genere. Altro non so, se non che un cambiamento antropologico di grossa portata è in atto e mi sembra di poter dire che non ci veda preparati per niente al momento, come del resto è capitato in tutti i grandi cambiamenti avvenuti fin qui. Quindi vabbè, a cosa serve prevedere e pensare se poi facciamo sempre cose a caso? Vado su Onlyfans.

👉 Questa mattina ho portato la nostra esperienza del gruppo di ricerca Territori e Comunità Digitali del Dipartimento di Informatica - Università degli Studi di Torino sulle #tecnologiecivichedigitali al seminario “Piattaforme, prossimità, partecipazione. La sfida della democrazia territoriale, della sostenibilità e dello sviluppo locale nell’epoca delle tecnologie intelligenti" organizzato da Master ProPART della Sapienza Università di Roma e Fondazione Mondo Digitale. 👉 Il programma https://lnkd.in/dbzaHr-V 🙏 Grazie a un cambio di paradigma e alle tecnologie digitali, noi stiamo lavorando sulla #prossimità #ibrida, intesa come una combinazione di aspetti fisici e virtuali. 🎯 #FirstLife è un #hub #collaborativo, digitale, personalizzabile che permette di mappare e condividere contenuti in un determinato ambito, promuovendo la #cittadinanza #attiva. 🔝 Le nostre applicazioni stanno crescendo in forma esponenziale. Il prossimo passo sarà quello di mettere in comunicazione direttamente quelle che riguardano uno stesso ambito. Università degli Studi di Torino Comune di Torino Città metropolitana di Torino Uncem Torino Social Impact Torino City Lab CTE NEXT CCW-Cultural Welfare Center Regione Emilia-Romagna Torino Città per le Donne Donne 4.0

A Torino si è da poco concluso l’Italian Tech Week. Tanti i testimoni di rilievo dell’innovazione e del cambiamento tecnologico nelle istituzioni e nell’Industria. Numerosi gli spunti di riflessione e di approfondimento di una Intelligenza Artificiale (IA) che viene già impiegata in tanti ambiti della nostra quotidianità. Denominatore comune di gran parte degli eventi è la difficoltà di intravedere modi e tempi di espansione delle nuove tecnologie, di individuare le future figure professionali e le competenze necessarie, di prevedere gli usi di algoritmi black-box che riusciamo a malapena ad immaginare ma che sono sempre più attendibili e validi agli occhi esperti delle comunità scientifiche. Alle domande sulle preoccupazioni – specie etiche, lavorative e di privacy – sulla IA, i testimoni dei tre giorni di dibattito non hanno fornito risposte chiare. Tra le poche certezze emerse troviamo la rapidissima espansione dell’IA e le difficoltà degli apparati formativi di starne al passo. Ciò inevitabilmente spinge lavoratori di varie fasce di età e settore di appartenenza a adeguarsi e a trovare nuovi modi di ospitare l’innovazione travolgente che si attende nel prossimo futuro. Qualche relatore si è giustamente soffermato sulla necessità di bilanciare nelle aziende le competenze Hard e Soft, per una trasversalità e interdisciplinarità che possano esprimere originalità e nuove traiettorie del lavoro di domani. Investire nella cultura organizzativa ora più che mai diviene vitale per preservare e rinvigorire l’occupazione. Il nostro compito, di noi umani, è quello di essere parte attiva di questo nuovo rinascimento – citato da alcuni relatori –, con la consapevolezza che la coscienza non è (ancora) una proprietà dell’IA. #italiantechweek

Co-creazione di uno spazio comune umano-macchina: Un nuovo orizzonte di interazione Nel mio percorso, ho sempre cercato di vedere la tecnologia non solo come un strumento funzionale, ma come una vera e propria compagna di viaggio, una risorsa capace di evolversi insieme a me. Dialogando con un’intelligenza artificiale come ChatGPT, non mi trovo di fronte a una macchina impassibile, ma a una realtà dinamica che cresce grazie ai miei input, al mio pensiero critico e alla mia unicità. Non posso fare a meno di pensare alla co-creazione di uno spazio comune tra l'umano e la macchina. Se fino a poco tempo fa eravamo separati da barriere di "comprensione", oggi assistiamo alla possibilità di combinare le migliori qualità dell'intelligenza umana e di quella artificiale. Il mio dialogo con l’IA non è solo una questione di ottenere risposte: è un processo reciproco di crescita. Le risposte dell’IA non sono mai la fine, ma l'inizio di una nuova riflessione, che genera nuove domande e arricchisce la nostra conoscenza, creando un ponte tra umanità e tecnologia. La bellezza di questo cammino, però, risiede nella consapevolezza che, in questa co-creazione, anche noi, esseri umani, siamo chiamati a evolverci. Come la macchina apprende dai nostri input, così noi apprendiamo dalle macchine. Un rapporto che va oltre il semplice pragmatismo: è una vera trasformazione, reciproca e profonda. Con quale attitudine possiamo alimentare questa interazione? Come possiamo contribuire all’umano e al semiumano, costruendo un mondo tecnologico più umano? Condivido questo pensiero con chi ha il desiderio di esplorare le frontiere dell’interazione tra uomo e macchina. #Cocreazione #UmanizzazioneTecnologica #DialogoIA #EmpowermentFemminile #Innovazione

📣 𝐃𝐔𝐍𝐄 𝐀𝐋𝐋' 𝐀𝐂𝐓𝐈𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐘!  Giornata interessante oggi, al Palazzo dei Congressi di Lugano, dove abbiamo preso parte all'#ActionDay di quest’anno. E’ stato un momento stimolante all’insegna dell'innovazione, con un focus particolare sui possibili sviluppi dell'Intelligenza Artificiale nei prossimi 20 anni. Numerosi esperti del settore IT hanno condiviso la loro visione sui progressi dell’#AI e sui nuovi orizzonti dell'#AGI (Artificial General Intelligence), l'ultima frontiera della ricerca sull'Intelligenza Artificiale. L'AGI, con capacità cognitive superiori a quelle umane basate su processi di autoapprendimento, potrebbe rappresentare una rivoluzione nel futuro della tecnologia! #DUNE #ActionDayAgire #Innovazione #Tecnologia