Post di Ugo Pilia

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direttore responsabile presso ilcorriereblog.it

Il motore del Napoli è il centrocampo assortito di Paolo Condò – la Repubblica – 7 ottobre 2024 Vedi anche il sito ilcorriereblog.it Il peso diverso della Champions sulle inseguitrici La seconda pausa di campionato congela un paesaggio in lento movimento. Il Napoli si è allontanato dopo aver lasciato balenare col (bravo) Como qualche sospetto di pigrizia: effetto del gol arrivato prima dell’alba — dopo 25 secondi stavi già 1-0, hai voglia a dire che resti umile — ma per una squadra che non gioca in Europa l’ultimo vizio accettabile è esattamente questo. Conte deve averlo spiegato nell’intervallo con i disegnini, perché nella ripresa la piacevole scherma del Como ha graffiato assai meno, assordata dal motore del Napoli: il centrocampo magistralmente assortito. Se Lukaku può fare la differenza con i suoi inneschi, se Neres può produrre numeri impressionanti in minuti modesti — inevitabilmente cresceranno — è perché la tela di Lobotka, i recuperi di Anguissa e gli strappi di McTominay si combinano a meraviglia. Dopo la pausa il Napoli avrà ulteriore ossigeno per alimentare il suo fuoco (Empoli e Lecce), e presentarsi agli scontri diretti (Milan, Atalanta e Inter in successione) guardando tutti dall’alto in basso. Ecco, l’Inter. Risalita al secondo posto grazie alla sventatezza della Juve, a metà novembre giocherà contro il Napoli quattro giorni dopo la sfida di Champions con l’Arsenal. È un dettaglio da non trascurare perché la nuova formula dei tornei europei costa maggiori energie nervose rispetto al passato. L’Inter ha sì battuto il Torino, ma subendo altre due reti e da un’avversaria in dieci, in frangenti che potrebbero risultare istruttivi: il primo immediatamente dopo il gol del 2-0, il secondo nell’azione successiva all’uscita del povero Zapata, il più pericoloso dei rivali. Due evidenti cali di tensione nei momenti in cui tutto sembra sistemato, due mancanze di energia nervosa, perché con sette rotazioni a partita non è il caso di chiamare in causa le gambe. È dall’estate che si immagina un Napoli avvantaggiato dall’astensione europea. Lo scorcio di stagione che ci aspetta dopo la sosta, con cinque gare di campionato (per lui) e due di coppa (da aggiungere alle altre), sarà rivelatore. Non è semplice capire se ci sia un’influenza della Champions anche sul passaggio a vuoto della Juve, strepitosa a Lipsia nel gioco e nello spirito, leziosa e svagata contro il Cagliari. Intendiamoci: la Juve ha dominato. Ma l’ha fatto nuovamente col suo calcio iper-protetto e un po’ onanista, tornando indietro nella ragnatela alla prima maglia sarda che compariva sul tragitto e quasi sorprendendosi della resistenza del Cagliari a un possesso palla asfissiante (74-26) e a una sarabanda di passaggi orizzontali fotografati a fine gara in un mostruoso (...) Continua la lettura sulla pagina facebook de Il giornale dei giornali

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