per giovedì 30 gennaio alle 19:30 -SUPEREROI, DA GILGAMESH A IRON MAN Supereroi, da Gilgamesh a Iron Man: una lezione tra storia, arte e cultura pop Giovedì 30 gennaio alle 19:30, presso l’Aula Magna del Seminario Arcivescovile di Cagliari (via Monsignor Cogoni 9), si terrà una coinvolgente lezione dal titolo “Supereroi, da Gilgamesh a Iron Man”, con un parterre di docenti d’eccezione: Silvano Tagliagambe, epistemologo e divulgatore, Nicola Calocero, critico cinematografico e formatore per la didattica audiovisiva, e Manu Invisible, iconico street artist noto per le sue opere ispirate ai supereroi positivi. Supereroi: ieri e oggi Durante questa appassionante lezione si analizzerà il concetto di eroe e supereroe, dalle figure mitologiche e divine dell’antichità ai personaggi contemporanei dei fumetti e del cinema. Si partirà dall’imponente figura di Gilgamesh, passando per l’audace Prometeo, che sfidò gli dei per donare il fuoco agli uomini, fino al semi-invulnerabile Achille e tanti altri eroi mitici. Il viaggio nel mondo degli eroi proseguirà con i moderni supereroi: da Superman, Wonder Woman e Spider-Man fino a personaggi “relativi” come Batman e Iron Man, quest’ultimo spesso citato come modello ispiratore di personalità visionarie come Elon Musk. Una riflessione tra iconografia e cultura pop L’incontro sarà un’occasione per riflettere su come i supereroi di ieri e di oggi nascano dalle stesse paure ancestrali dell’uomo e dal bisogno universale di evadere nella fantasia. Si metterà in discussione persino la celebre frase di Bertolt Brecht: “Triste è il popolo che ha bisogno di eroi”, aprendo a una nuova prospettiva sull’importanza delle figure eroiche nella cultura e nell’immaginario collettivo. LEGGI LA NOTIZIA COMPLETA https://lnkd.in/eVkQy4XE seguici tu Telegram https://t.me/unica_radio #30gennaio #gilgamesh #giovedi #ironman #supereroi
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La Sapienza di Roma e l’Università Internazionale hanno organizzato per il 23 e il 24 novembre due giornate in onore di Vezio Ruggieri indimenticato, indimenticato Maestro di Psicofisiologia. Nel pomeriggio di venerdì tutti abbiamo soprattutto parlato di teatro, corporeità, musica e arte. L’arte di cui parla Ruggieri è l’antitesi di una trovata stantia come la ‘banana adesiva’ di Cattelan con cui i galleristi d’oggi passano dalla ‘Merda d’artista’ di Piero Manzoni a un artista di merda (che per d’Averio era solo un piccolo astuto pubblicitario). Siamo seri o, per lo meno, non siamo scemi. L’arte, secondo Vezio Ruggieri, è ciò che dilata l’esperienza intellettuale e anche quella emotiva. Ha la peculiarità di essere fortemente corporea e sensoriale. In teatro, nella danza, nella musica, nella scultura la presenza e la risposta del corpo è centrale, essenziale. Nel cinema poi è super determinata perché il cinema nasce dall’interazione di molte variabili. Io quando giro sono felicemente esausto. Ruggieri parlava dell’integrazione dei singoli pezzi dell’esperienza in un insieme, nel sistema. A Vezio devo due concetti illuminanti. Davvero illuminanti: quello delle sub identità (senza del quale diventa impossibile vivere con gli altri e comprendere le loro contraddizioni) e quello dell'Arte come Azione. Nel senso che il suo valore vitalizzante non sta solo nel fatto di capirla e goderne ma nell'esperienza del farla. Nell’evoluzione dello psicodramma che da oggi vezianamente chiamo PSICODREAM il pensiero (psico sociologico ma pure filosofico e sul piano della storia delle idee) si integra all’emozione, il corpo (in piedi, sdraiato, raccolto…), le cose (il setting della Scacchiera, i bicchieri i piatti le posate di casa, il fuoco, l’acqua, la terra del mondo, le luci [dalle candele alle lampade ai faretti], la musica live o registrata, colta o popolare o sublime, i video dei social, il cinema, l'Opera lirica (magari offerta ai ragazzi che non devono subire passivamente un'era di banane marce, nastri appiccicosi, guerre e cialtroni) e poi il repertorio stimolante di You Tube [in entrata e in uscita]. Tutto nel gioco si incontra ed entra a far parte di un setting vitale, onorabile e luminoso. E questa Arte è 10 volte più ricca del teatro normale (quello degli abbonati soprattutto) e 100 volte più ricca della psicoanalisi ortodossa magari intelligente ma ripetitiva e superata. Nascono in uno PSICODREAM (ben fatto) nuovi legami tra le persone come pure tra gli oggetti. La vita respira e di questo respiro abbiamo bisogno. Oggi, ieri e in futuro. Avremo un futuro se avremo questo respiro. (foto di Vanessa Rusci) Vedi insights e inserzioni Metti in evidenza il post Tutte le reazioni: 38 Vanessa Ruscis, Iris Mattera e altri 36
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Smac Brilla Acciaio Vs Astrofisica Vs ADV School - - - - - - Mentre stiamo ancora spulciando le varie entries di Cannes, io noto il nuovo spot di Smac Brilla Acciaio (una coppia guarda le stelle e la più luminosa è la stazione orbitante lucidata con Smac) e che mi strappa un sorriso ogni volta che passa. Sarà che nello spot si sfida ogni legge dell’astroficica ma chissenefrega, è adv mica un trattato scientifico. Sarà che mi ricorda i primi anni della mia carriera, quando Bolton Manitoba era un cliente Bates Milano e una coppia di Senior cercava di insegnare a questo giovane, a volte presuntuoso e recalcitrante copy, a scriver quel tipo di spot. Sarà che ci rileggo ancora quel particolare schema narrativo da cui non si scappa e che, evidentemente a ragione, sopravvive stoicamente all’evoluzione della comunicazione commerciale. Sarà che mi ricordo quanto ci ho sudato su quel modo di fare spot (Smac come Fabbri Editori) perché quella struttura apparentemente semplice nasconde una una grande insidia: trovare il gimmic creativo che attrae, che abbia un minimo di insight in cui si riconosca il target e, comunque, che non sia scontato, banale o noioso ma, al contrario, che in un lampo sia divertente, coinvolgente o quantomeno curioso. Insomma, in quel tipo di spot la partita si gioca tutta in quei primi 5 sec che devono contenere il nome del prodotto perché poi gli altri 10 sec sono dedicati alla passata con end-result (o passate se il prodotto è multi superficie) e poi arriva il packshot con il claim. Una sfida contro il tempo dove le cose da dire sono tante e i tempi da rispettare rigidi. Ecco, magari questo modello di spot non porta a Cannes – o meglio, non porta sempre a Cannes, perché a volte succede - ma è sicuramente è una grande scuola che ha moltissimo da insegnare. Almeno a me lo ha fatto. Federico Cavalli - Massimo Ragazzi - VML Italy - Bolton Manitoba
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Ringrazio infinitamente Adriana per avermi dato la possibilità di parlare della mia tesi. Credo fermamente che ognuno di noi debba avere la possibilità di dar voce ai propri progetti ai quali dedichiamo anima e corpo ed il suo progetto “Stesi dalle tesi” permette proprio questo. In questa corposa diretta che trovate su Instagram parlo di musica e serie italiane, del ruolo di music supervisor e tutto quello che riguarda il rapporto nel tempo tra l’elemento musicale e la serialità televisiva nostrana.
Facilitatrice Culturale | CREO CONNESSIONI UMANE PER TE | Ti faccio vivere e offrire originali esperienze e contenuti di apprendimento e condivisione culturale dal vivo e on line procurandoti relazioni umane di qualità
Oggi ricominciamo la SFIDA 2024 con una diretta di #tesiatupertu in compagnia di Laura Abbate con la sua corposa tesi in Musicologia e Scienze dello Spettacolo al DAMS dell'Università degli Studi di Palermo nel marzo 2024 su "Il valore della musica nelle serie televisive italiane" dagli albori della tv ai giorni nostri, realizzata attraverso un'accurata ricerca, interviste a diversi professionisti del settore ed entrando nell'affascinante mondo della sala montaggio. Una puntatona tra musica, tv e società in trasformazione, con tutta la preparazione e passione di Laura, Buon Ascolto! 👇 https://bit.ly/3AZwiGo #tesi #tesidilaurea #laurea #laureamagistrale #università #universitàdipalermo #dams #musicologia #scienzedellospettacolo #musica #serietv #tvitaliana #supervisionemusicale #consulenzamusicale #fiction #salamontaggio #trasformazionisociali #dirette #intervisteestorie #studiuniversitari #percorsidistudio #storiedivita #sceltedivita #sapericondivisi #rivoluzioneculturale #stesidalletesi
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Cosa può unire le storie di giovani eccellenti violiniste veneziane del Settecento, di cui nessuno conosce il volto e nemmeno il nome, di un gesuita vicentino così testardo e visionario da diventare il padre dell’Umanesimo Digitale, di un giovane startupper capace di eccellere a #SiliconValley nel mondo del software, prima di diventare imprenditore di musical a Broadway? Una straordinaria dote: saper combinare competenze diverse. La storia delle violiniste veneziane ha ampio spazio nel libro di David Epstein “Generalisti. Perchè una conoscenza allargata, flessibile e trasversale è la chiave del futuro (Luiss University Press 2020 ), più volte citato da #ItalianidiFrontiera, che tocca un tema cruciale, che sembra essere anche il segreto del successo di molti talenti italiani di ieri di oggi: la capacità di destreggiarsi abilmente in campi diversi e di avere perciò una visione d’insieme che fa cogliere risvolti che a molti altri sfuggono. E’ questo che accomuna i percorsi di ragazze abbandonate divenute nella Venezia del Settecento grandi violiniste e polistrumentiste, come Anna Maria “Dal Violin” e Chiaretta, di Roberto Busa gesuita dell’altipiano di Asiago, pioniere di #DigitalHumanities con la straordinaria impresa dell'#IndexThomisticus realizzata in trent'anni con IBM grazie a una straordinaria competenza nel campo della filosofia, della linguistica e dell’informatica, di Lorenzo Thione, che dopo aver gettato le basi del motore di ricerca #Bing di Microsoft ha affrontato con successo la difficile scena di Broadway come coautore e produttore di un musical “Allegiance”. Un filo rosso che unisce violini del Settecento, Umanesimo Digitale, software e Broadway, nel quinto episodio di #IdFPodcast prodotto con T- Podcast di Triboo Group. Nel primo commento link al post, con collegamento su Spotify al quinto episodio della serie, disponibile anche su altre piattaforme audio.
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Cosa accade quando sei felice, triste o arrabbiato? Cosa accadrà durante la nostra visita? Chi incontreremo? Cosa impareremo? Scopriremo fenomeni meravigliosi, frutto della fantasia o della realtà: forse quelli reali saranno ancora più affascinanti! #cittàdellascienza #cultura #insideout #napoliattualità #newsnapoli #notizienapoli #scienza #scienzadelleemozioni
A Città della Scienza la scienza delle emozioni - Gazzetta di Napoli
https://www.gazzettadinapoli.it
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INCANTESIMI Chiunque abbia seguito anche solo superficialmente la mia parabola intellettuale negli ultimi 15 anni sa che il binomio incanto / disincanto è uno degli assi attorno a cui ruotano praticamente tutte le mie ricerche. Da un lato, infatti, mi preoccupa il disincanto del mondo e, forse ancora di più, l’odierno massiccio disincanto delle menti e dei cuori. Dall’altro lato, sono personalmente sempre alla caccia di forme di incanto o reincanto del mondo che non siano espressione di un velleitario wishful thinking ma abbiano alle loro spalle buone e valide ragioni per reclamare l'attenzione di chi non ha ancora perso del tutto la fiducia nel genere umano. D’altra parte, che cosa c’è dietro la mia riflessione sulle Terre alte, il mio interesse per il concetto di risonanza, la mia critica alle teorie classiche della secolarizzazione, se non la convinzione che la tesi weberiana del disincanto del mondo non rappresenti l’ultima parola nelle nostre esistenze di individui moderni? Bene, se anche a voi stanno a cuore questi temi, la settimana prossima (16-19 dicembre) in FBK si terrà un convegno dedicato proprio alle figure contemporanee dell’incanto. Il programma è ricchissimo e merita di essere studiato con cura. Qui mi limito a segnalare i due eventi che ho contribuito a disegnare e organizzare insieme, rispettivamente, al Trento Film Festival e al Conservatorio G. Bonporti di Trento. Il primo è il preambolo cinematografico che avrà luogo al Cinema Modena domenica 15 dicembre alle 20.30. In quell’occasione si potrà vedere (o rivedere per chi, come me, l’ha già apprezzato durante l’edizione 2024 del Trento Film Festival) “Across”, il bel film di Irene Dorigotti, che racconta con originalità la ricerca spirituale dell’autrice che, come tutte le ricerche spirituali autentiche oggi, è sospesa in maniera enigmatica tra incanto e disincanto. Alla proiezione sarà presente la regista con cui potremo intavolare una breve, ma preziosa discussione. Il secondo evento che mi preme segnalarvi è la sessione pomeridiana del Convegno che si terrà martedì 17 dicembre dalle 14.30 alle 19 nell’auditorium del Conservatorio di Trento. Tema dei due panel che si susseguiranno nell’arco di quattro intensissime ore è “Poesia e musica nell’età del disincanto”. Insieme a me e a Margherita Anselmi, cui spetta il compito di coordinare i due tavoli, ci saranno Italo Testa (con un recital di poesie curato da Antonella Sinisi e Lodovico Ravelli), Maria Borio, Tommaso Benciolini, Marina Rossi, Maurizio Sacquegna con il Gruppo Vocale Bonporti (Lucrezia Masia, Elisa Sala, Davide Anderle, Stefano Miorelli). Se siete interessati, trovate tutte le informazioni che vi servono qui https://lnkd.in/dCSgTMqR #sensoincantato
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✨ 13 dicembre: Joseph Wright of Derby, "Esperimento con una pompa ad aria" (1768) ✨ Il progresso scientifico è un tema centrale nel mondo intellettuale e borghese del Settecento e trova espressione nella pittura di Joseph Wright of Derby. Nel 1768 egli presenta al pubblico l’”Esperimento con una pompa ad aria”, a illustrare un esperimento scientifico che all’epoca aveva suscitato molto scalpore: l’aspirazione dell’aria da una campana di vetro mediante una pompa, con i conseguenti effetti mortali sugli esseri viventi all’interno della campana stessa. Si tratta di una scena drammatica, pervasa da un senso di morte, cui fa riferimento il teschio nell’ampolla di vetro. I personaggi, allusivi alle età dell’uomo, reagiscono in modi diversi: due bambine si spaventano mentre l’uomo accanto a loro cerca di rassicurarle; un vecchio medita sulla fragilità della vita, una coppia di innamorati si disinteressa dell’evento e lo scienziato-filosofo infine richiama l’attenzione sull’esperimento. La luce della candela, oltre a simboleggiare la luce del sapere scientifico, conferisce alla scena un carattere religioso, sottolineato anche dall’uccello bianco, tradizionale simbolo dello Spirito Santo. Wright non celebra semplicemente la scienza, ma invita a riflettere sui suoi dilemmi morali e sul suo impatto sull'umanità. Oggi, come allora, il progresso scientifico e tecnologico è al centro di discussioni sul bilanciamento tra innovazione e responsabilità. Questo tema richiama molti ambiti del diritto moderno, come la proprietà intellettuale, la regolamentazione delle nuove tecnologie, e i diritti umani. Seguiteci ogni giorno per scoprire nuove opere e i loro legami con il nostro mondo! #ooaa #ooaa2024AdventCalendar #progresso #EticaETecnologia
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Questa semplice creazione, il nastro di Möbius, è fondamentale per l'intero campo della topologia e funge da esempio per eccellenza di vari principi matematici
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Cosa accade quando sei felice, triste o arrabbiato? Cosa accadrà durante la nostra visita? Chi incontreremo? Cosa impareremo? Scopriremo fenomeni meravigliosi, frutto della fantasia o della realtà: forse quelli reali saranno ancora più affascinanti! #cittàdellascienza #cultura #insideout #napoliattualità #newsnapoli #notizienapoli #scienza #scienzadelleemozioni
A Città della Scienza la scienza delle emozioni - Gazzetta di Napoli
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𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘪 𝘨𝘪𝘶𝘯𝘵𝘪 𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢 𝘯𝘰𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘪𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘳𝘯𝘦 𝘭ʼ𝘪𝘯𝘵𝘦𝘨𝘳𝘪𝘵à? In molte religioni la pratica della 𝐦𝐮𝐦𝐦𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 per conservare i corpi di Santi o Beati era molto comune. Gli artefatti giunti a noi grazie a questa tecnica sono capsule del tempo, fragili e di inestimabile valore, pronte a svelare molti particolari sul periodo storico a cui appartengono. Il progetto di ricerca guidato dallʼantropologo Omar Larentis e dal 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐎𝐬𝐭𝐞𝐨𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐞 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐨𝐩𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 dell'Università degli Studi dell'Insubria ha risposto a questo problema: grazie a uno strumento radiologico portatile messo a disposizione da Fujifilm Healthcare, i ricercatori hanno potuto condurre un’analisi approfondita e rispettosa, in grado di svelare i particolari più interessanti sulla vita delle tre mummie custodite nel sepolcro del 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐮𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐫𝐨𝐧𝐚 (Verona), un luogo di culto Incastonato nella roccia del Monte Baldo, a 774 metri sul livello del mare. La strumentazione ha consentito di superare tre importanti sfide: la preservazione dei fragili artefatti, il contesto impervio che ostacola il trasporto di attrezzature pesanti e le problematiche legate al trasferimento degli artefatti da luoghi di culto a strutture sanitarie. Per celebrare la #GiornatadellaRadiologia, guarda il video e scopri i risultati dello studio multidisciplinare e un’applicazione non convenzionale della nostra tecnologia! #FujifilmHealthcareItalia #Fujifilm #HealthcareSpotlight #GiornataDellaRadiologia #FujifilmUnconventional
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