C’è sempre un momento, quando scelgo di dedicarmi a una formazione intensiva nel cuore dell’estate, in cui mi chiedo cosa mi porti ad essere qui a contemplare la sofferenza e la nostra comune umanità, anziché essere ad Ibiza. Me lo sono chiesta anche in questa settimana di Teacher Training nel CBCT® (Cognitively-based Compassion Training) con la Emory University di Atlanta. E non appena supero quel primo momento di esitazione, sorridendo di me stessa, mi arrivano le risposte. Mi aiuta a ricordare che, così come diamo importanza all’igiene fisica per la nostra salute, dobbiamo imparare a dare importanza all’igiene emotiva. Mi ricorda che mantenere un atteggiamento gentile verso noi stessi e gli altri è una forza interiore che permette di accettare le nostre vulnerabilità e imperfezioni con comprensione e morbidezza, e questo rafforza la fiducia nella propria capacità di agire. Mi ricorda che questa possibilità di mantenere un cuore morbido nelle difficoltà, contrariamente a quanto crediamo, ci rende più forti e la scienza oggi è chiara nel dimostrare che un atteggiamento più compassionevole riduce l’infiammazione, agisce sullo stress cronico, ci rende più resilienti. Mi ricorda, infine, che anche la sofferenza ha il suo valore, e come diceva Shantideva “attraverso la disperazione, l’arroganza viene dissipata, e si prova compassione per chi è alle prese con le difficoltà”. #gentilezza #selfcompassion #igieneemotiva #mindfulness #meditazione #vulnerabilità
Post di Valentina Giordano
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✔Faccio movimento, cammino anche per poco tempo durante la settimana e rifaccio le lezioni ascoltando la registrazione di quelle fatte insieme. È migliorato il mio mal di schiena e ho capito l'importanza di uno stile di vita "più naturale", come dici tu.✔ Questo è il messaggio che mi è arrivato dalla mia ultima allieva. Un grande risultato per lei che si stava "limitando" per paura del dolore, che si stava isolando per paura di risultare triste e lamentosa con gli amici. Il suo mal di schiena era ormai ricorrente, aveva già provato molte strade senza grandi risultati ed era molto scoraggiata e frustrata. --- Sono Antonia Palmieri, educatrice somatica e insegnante di Movimenti Naturali con approccio sistemico basato sul Metodo Feldenkrais. Approccio sistemico vuol dire che mi occupo del benessere psicofisico delle persone; ✅ che nel trattare il mal di schiena vado a scoprire, con quella persona, le relazioni che quel dolore ha con altre parti del corpo; ✅ che cerco di leggere, con la persona, il messaggio che quel sintomo vuole comunicare; ✅ che tutte le relazioni, intese come dinamiche relazionali, (la relazione corpo-mente, le relazioni interpersonali, l'impatto delle emozioni su fisico e mente) possono essere causa ed effetto di quel dolore. ... Contattami se vuoi conoscere il mio approccio e per fissare una sessione online gratuita. #feldenkraisconantonia #movimentinaturali #approcciosistemico
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Oh no che non m'annoio.... o forse sì? 😔 La noia non piace. È spesso considerata un'emozione negativa, associata al male di vivere. Ma è davvero necessario scappare da questa emozione, oppure è possibile acquisire la capacità di tollerarla e di accoglierla in modo funzionale? Esistono persone più inclini all'esperienza della noia di altre? ✔ Tante domande alle quali il libro “Il diritto di annoiarsi” di Anna Silvia Bombi e Daniele Malaguti, cerca di dare una risposta, oltre a mostrarci come ci si annoia diversamente nelle differenti fasi della vita e come è possibile gestire questa emozione, viverla consapevolmente e trarne benessere. 📣 Avremo modo di dialogare su questi ed altri temi proprio assieme ad uno degli autori, Daniele Malaguti, Professore di Psicologia Clinica e del Lavoro presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Psicologo del Lavoro. 🖥 Nello specifico, durante il Webinar “Oh no che non mi annoio, o forse sì?” ci domanderemo: ⭕ La noia è veramente tempo sprecato oppure ci permette di entrare in contatto con i nostri pensieri? ✅ In un’era in cui la frenesia fa da padrona, siamo ancora capaci di “annoiarci”? 🔰 Riusciamo a dare il giusto spazio a questa emozione senza lasciarci travolgere dal senso di colpa ogni volta che la proviamo? 📅 Venerdì 24 maggio 2024 | dalle ore 18.30 🖥 Zoom Webinar ✒ Guest: Prof. Daniele Malaguti - Università di Trento Per partecipare, è necessario registrarsi, scrivendo a info@ebmconsultancy.it entro il 22 maggio 2024 Marija Gostimir Nicole Giordano Serena Maccini Silvia Osele
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Bombetta di conoscenza 🧠 per la guarigione e la MANIFESTAZIONE della Tua Relazione Sicura con PS by @ElenaTioneHealthyLifeCoach Ho parlato molto volte nei video di come sia BASILARE creare una sensazione viscerale dello STATO interiore del desiderio appagato. Perché? Vado più nel tecnico, ok? Il sistema polivagale è ciò che ti fa "funzionare". Ciò che determina lo stato interno SONO AL SICURO / o NO Lo stato del desiderio realizzato/soddisfatto (WISH FULFILLED) avviene VISCERALMENTE quando scatta il segmento del polivagale che comunica a se stesso SONO AL SICURO ORA Questo super-sistema à molto intelligente e funziona più o meno in ordine gerarchico per mantenerci al sicuro e in vita. Ci sei? Segui bene ciò che ti spiego... perché qui con me si fa sul serio! Questa gerarchia del polivagale può essere vista metaforicamente come una scala. I nostri percorsi neurali rispondono allo stress o alle minacce (reali o percepite) muovendosi attraverso questa scala nel tentativo di tornare a uno stato di sicurezza (riposo e recupero ventrale vagale). Ecco una panoramica di alto livello di tale gerarchia: Vagale ventrale (cima della scala) Il vagale ventrale vive nei nostri occhi, nel viso e nella voce permettendoci di connetterci con noi stessi e il mondo che ci circonda. È collegato alla risposta sicura e all’impegno sociale. Simpatico (al centro della scala) Il simpatico vive nelle nostre braccia e nelle nostre gambe per prepararci a correre o combattere. Dorsale vagale - (parte inferiore della scala) Il vagale dorsale vive nel nostro addome, nel nostro tratto digestivo dove la risposta è bloccata o congelata. Idealmente, il nostro sistema nervoso si muove su e giù nella gerarchia implementando il sistema di sicurezza di cui abbiamo bisogno logicamente e logisticamente per agire. Naturalmente, le nostre risposte non sempre avvengono in questo ordine, ma può essere utile comprendere questi livelli per familiarizzare con come ci si sente nel corpo quando sperimentiamo diverse risposte di sopravvivenza. Qualsiasi sistema o miscela di questi sistemi può diventare abitudini o modelli inconsci e possiamo rimanere bloccati in risposte di sopravvivenza che possono poi diventare l’esperienza cronica del nostro corpo. OK? Per questo manifesti schemi ripetitivi nella tua vita!! SOLUZIONE >> Sapere in quale livello della gerarchia ti trovi spesso ti aiuterà a guidare la tua guarigione e a modificare lo stato del tuo sistema nervoso dove ne ha più bisogno. BISOGNO di più guida? 🌸 SESSIONI private individuali LoA Coaching ➡️ https://lnkd.in/dVJsJqGB 💖
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IL TEMPO CURA? Salve a tutti, nel precedente video abbiamo chiarito quando l’ansia può diventare un problema. Oggi proviamo a rispondere alla seguente domanda: “Se ho un problema o un disturbo d’ansia col tempo può passare?” Un’antica massima latina dice: “Tempus omnia medetur”. Significa che il tempo rimedia a tutto. Questa credenza è stata tramandata nei secoli fino ad oggi, infatti tuttora si tende a credere che col tempo si risolva ogni problema. Ma questo detto della saggezza popolare vale anche per i problemi di natura psicologica? La risposta è: dipende!!! In realtà dipende dalle strategie di coping che si mettono in atto ovvero da ciò che si fa nel corso del tempo, da come si affrontano i problemi. E qui sorgono delle difficoltà: 1. Le strategie di coping che le persone mettono in atto spontaneamente spesso sembrano efficaci sul momento ma nel lungo termine aumentano e/o mantengono il problema; 2. Le persone reiterano le strategie di coping nel corso del tempo anche quando sono inefficaci. In conclusione il tempo da solo non risolve problemi e disturbi psicologici come ad esempio i disturbi d’ansia. Serve che nel corso del tempo vengano attuate delle strategie di coping efficaci. Nei prossimi post cercheremo di scoprire quali possono portare benefici e quali no. A presto allora con un nuovo video sempre sul tema dell’ansia e come sempre….restate connessi!!! #tempo #cura #ansia #problemi #disturbiansia #strategiedicoping #psicologia #psicoteraiacognitivocomportamentale #psicologiapadova #comportamento
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La nostra più grande spinta è la connessione. È letteralmente *come sopravviviamo.* Entriamo in relazione con persone che hanno familiarità con noi. Il cui comportamento possiamo prevedere. Invece di “perché rimani?” Una cosa migliore da chiedersi è: chi ti ha deluso in giovane età? Chi ti ha insegnato che amare significa dolore? E come possiamo tutti iniziare a concentrarci sulla guarigione, sull’apprendimento di sane capacità di coping e di definire i confini fin dalla giovane età. Le relazioni violente sono un insegnamento generazionale
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Piccole gocce di riflessione 💡 Vita personale e vita professionale Cercherò con brevi descrizioni di rispondere all'affermazione:🌻Sono una persona e faccio la psicologa🌻 Dall'immagine abbiamo visto che "mescolare" vita privata e professionale rappresenta una grave violazione del Codice deontologico. Non possiamo svolgere attività di supporto psicologico con tutte le persone che rappresentano le Nostre relazioni significative di natura personale. Nello specifico: ✓Persone significative della nostra sfera personale (amici,familiari,amici di pazienti ...) ✓Intraprendere qualsiasi tipo di relazione con un paziente. ✓Valutare se il supporto possa essere svolto con persone vicine ai nostri pazienti o vicine a nostri amici e familiari. Cosa comporta a livello professionale? Alcuni esempi: ✓Interferisce nella relazione terapeutica ✓Interferisce nella tutela del paziente ✓Interferisce nella neutralità e lucidità del terapeuta ✓Difficoltà a reggere il carico della sofferenza da parte del terapeuta in quanto coinvolto affettivamente ✓Pregiudizi da parte di entrambi per via della frequentazione privata ✓Rapporto asimmetrico, in quanto l'amicizia si basa sulla reciprocità ✓Il paziente si aspetta molta più flessibilità nelle regole, nella programmazione o nella relazione ✓Danneggiamento del percorso terapeutico e del contratto terapeutico Ovviamente con i propri pazienti si instaura una relazione di contatto utile al raggiungimento degli obiettivi e del benEssere personale. Il terapeuta rimane lucido e neutrale per poter accogliere la sofferenza e lavorarci in maniera deontologicamente e umanamente corretta❤️ . . . . . . . #psicologapalermo #dottoressagessicacrisanti #supportopsicologico
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Siamo tutti stressati, chi più chi meno, è innegabile che lo stress sia in costante aumento nella nostra società , e con ogni probabilità c’è un rapporto di causa ed effetto con la nostra era tecnologica. Ci sono due tipologie di stress, uno positivo che ci spinge ad agire Eustress e uno negativo Distress che ci demolisce sia a livello fisico che mentale. In questa sede non voglio parlare dello stress da un punto di vista clinico, ma psicologico, e il modo migliore, come sempre secondo me è di farlo raccontando una storia. LA STORIA DEL BICCHIERE D’ACQUA Si narra che un professore di Psicologia dell’Università di Berkely fece il suo ingresso all’interno dell’aula con in mano un bicchiere d’acqua. In aula si iniziò a vociferare, qualcuno pensa che ora l’insegnante cominci a parlare di ottimismo, bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, ma ciò che egli semplicemente chiede è: “Quanto pesa questo bicchiere d’acqua”? Gli studenti provano a rispondere: qualcuno dice 200 grammi, qualcun’altro 300, 350, 400… “Il peso assoluto del bicchiere d’acqua è irrilevante”, risponde il professore, “ciò che più conta è per quanto tempo lo tenete sollevato. Sollevatelo per un minuto, e non avrete problemi! Sollevatelo per un’ora, e vi ritroverete un braccio dolorante… Sollevatelo per un’intera giornata, e vi ritroverete un braccio paralizzato! In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non è cambiato! Eppure, più il tempo passa, più il bicchiere sembra diventare pesante… Lo stress e le preoccupazioni, sono come questo bicchiere d’acqua. Piccole o grandi che siano, ciò che conta è quanto tempo dedichiamo loro. Se dedichiamo ad esse il tempo minimo indispensabile, la nostra mente non ne risente. Se iniziamo a pensarci più volte durante la giornata, la nostra mente inizia ad essere stanca e nervosa. Se pensiamo continuamente alle nostre preoccupazioni, la nostra mente si paralizza! Per ritrovare la serenità, dovete imparare a lasciare andare lo stress e le preoccupazioni. Dovete imparare a dedicare loro il minor tempo possibile, focalizzando la vostra attenzione su ciò che volete, e non su ciò che non volete! Dovete imparare a mettere giù il bicchiere d’acqua!” Bellissima storia vero? Alla fine questa storia ci mette davanti a quello che non vogliamo ammettere, che tutto dipende da noi, dai nostri pensieri e dalle nostre percezioni e da come decidiamo di rispondere agli stimoli esterni che ci arrivano. Cambia il tuo modo di pensare e cambia il mondo intorno a te . Non è facile , ma è nelle carte di tutti noi, è un esercizio mentale da fare, lavorare giorno dopo giorno su noi stessi e sulle nostre emozioni. Ti arriva un brutto pensiero? Cambialo! Possiamo decidere di dare le colpe al mondo oppure di creare un mondo a nostra misura, e questo lo possiamo fare solo se ci prendiamo le nostre responsabilità. Mate Sirinic
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🥱 La noia non piace. È spesso considerata un'emozione negativa, associata al male di vivere. Ma è davvero necessario scappare da questa emozione, oppure è possibile acquisire la capacità di tollerarla e di accoglierla in modo funzionale? Esistono persone più inclini all'esperienza della noia di altre? ❓Tante domande alle quali il libro “Il diritto di annoiarsi” di Anna Silvia Bombi e Daniele Malaguti, cerca di dare una risposta, oltre a mostrarci come ci si annoia diversamente nelle differenti fasi della vita e come è possibile gestire questa emozione, viverla consapevolmente e trarne benessere. 🎙️Avremo modo di dialogare su questi ed altri temi proprio assieme ad uno degli autori, Daniele Malaguti, Professore di Psicologia Clinica e del Lavoro presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e Psicologo del Lavoro. 🔎 Nello specifico, durante il Webinar “Oh no che non mi annoio, o forse sì?” ci domanderemo: 🟠 La noia è veramente tempo sprecato oppure ci permette di entrare in contatto con i nostri pensieri? 🔵 In un’era in cui la frenesia fa da padrona, siamo ancora capaci di “annoiarci”? 🟠 Riusciamo a dare il giusto spazio a questa emozione senza lasciarci travolgere dal senso di colpa ogni volta che la proviamo? 📆 Data dell'Evento: Venerdì 24 maggio 2024 ⏰ Orario: Dalle ore 18.30 💻 Zoom Webinar 🎙️ Guest: Prof. Daniele Malaguti 📲 Per partecipare, è necessario registrarsi al seguente form entro il 22 maggio 2024: https://lnkd.in/d2Nav5bm Seguirà la trasmissione del link Zoom per prendere parte all’evento. 📩 Contatti: info@ebmconsultancy.it #DirittoDiAnnoiarsi #BenessereEmotivo #noia#EquilibrioEmotivo #Accettazione #QualitàDellaVita #HR#Carriera #Psicologia #EvidenceBased
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📌Siamo proprio sicuri che l’ozio sia il padre di tutti i vizi? È un tema questo a lungo studiato da psicologi e psicoterapeuti, come ci ha raccontato Lara Bellardita, PhD, psicoterapeuta e dottore di ricerca in psicologia clinica, che dal 2004 svolge attività clinica, di ricerca e divulgazione, sulla #QualitàDellavita, sulla #SaluteMentale e sul #BenesserePsicologico. Bisognerebbe considerare l’oziare, e quindi il riposo assoluto, come una responsabilità da assumersi con serietà, perché esso è fondamentale sia dal punto di vista del benessere fisico, sia da quello psicologico. Tuttavia, non lo si fa quasi mai, perché non appena ci si concede del #relax ecco che subentrano i sensi di colpa e con essi la tentazione di rispondere alle chiamate di lavoro e di controllare le mail. Siamo talmente abituati ad essere oggetto di mille stimoli ambientali che anche la sola esperienza dello “staccare” può, almeno inizialmente, diventare ansiogena. Ciò si verifica a causa del vuoto generato dall’assenza di stimoli, il quale conduce spesso a riempire il tempo delle ferie esattamente come si farebbe con il lavoro, ossia programmando. È quindi importante essere consapevoli di questa risposta così da poterla disinnescare, perché non staccare mai non consente di ricaricare le energie necessarie per ossigenare la mente ed evitare un sovraccarico di stress. 👉 Per approfondire il tema dell’importanza del #riposo e delle #ferie, leggi l’intervista completa a Lara Bellardita, PhD sul nostro sito: https://lnkd.in/d5g9t4nC
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Aspettiamo le #ferie creandoci molte aspettative, tra cui quella del “meritato #riposo”. Eppure non sempre ce lo autorizziamo davvero. E se provassimo a considerarlo una responsabilità? La responsabilità, insieme al piacere, di prendersi #curadisé. Ne parlo in questa intervista per Everyone4mentalhealth Buona lettura e buon #relax! #benesserepsicologico #salutementale #health #happiness
📌Siamo proprio sicuri che l’ozio sia il padre di tutti i vizi? È un tema questo a lungo studiato da psicologi e psicoterapeuti, come ci ha raccontato Lara Bellardita, PhD, psicoterapeuta e dottore di ricerca in psicologia clinica, che dal 2004 svolge attività clinica, di ricerca e divulgazione, sulla #QualitàDellavita, sulla #SaluteMentale e sul #BenesserePsicologico. Bisognerebbe considerare l’oziare, e quindi il riposo assoluto, come una responsabilità da assumersi con serietà, perché esso è fondamentale sia dal punto di vista del benessere fisico, sia da quello psicologico. Tuttavia, non lo si fa quasi mai, perché non appena ci si concede del #relax ecco che subentrano i sensi di colpa e con essi la tentazione di rispondere alle chiamate di lavoro e di controllare le mail. Siamo talmente abituati ad essere oggetto di mille stimoli ambientali che anche la sola esperienza dello “staccare” può, almeno inizialmente, diventare ansiogena. Ciò si verifica a causa del vuoto generato dall’assenza di stimoli, il quale conduce spesso a riempire il tempo delle ferie esattamente come si farebbe con il lavoro, ossia programmando. È quindi importante essere consapevoli di questa risposta così da poterla disinnescare, perché non staccare mai non consente di ricaricare le energie necessarie per ossigenare la mente ed evitare un sovraccarico di stress. 👉 Per approfondire il tema dell’importanza del #riposo e delle #ferie, leggi l’intervista completa a Lara Bellardita, PhD sul nostro sito: https://lnkd.in/d5g9t4nC
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Coordinatrice con oltre 12 anni di esperienza nella gestione di programmi educativi, eventi di alto profilo e progetti digitali. Specializzata nello sviluppo di contenuti digitali, leadership e gestione del cambiamento.
7 mesi🌈🌈🌈