🔬Il PSA (Antigene Prostatico Specifico) è un marcatore che misura i livelli di una proteina prodotta dalla prostata. Un aumento del PSA può indicare la presenza di patologie prostatiche. 🩸Il test si effettua con un prelievo del sangue e si prescrive in seguito al sospetto o al riscontro clinico di un ingrossamento della prostata per escludere o individuare possibili malattie della ghiandola come un carcinoma prostatico. 🩺L'esame, inoltre, è indicato particolarmente, con cadenza annuale, per i soggetti che hanno familiarità per il carcinoma prostatico o fattori di rischio per questa patologia, anche in assenza di sintomi; in questi casi, la consultazione urologica è fortemente consigliata. Il medico sarà in grado di valutare il rischio individuale e definire la frequenza più appropriata degli screening. 🏥Leggi l’articolo completo su Valparma Hospital News, e informarti sul PSA Reflex: cos’è questo esame e a cosa serve. 🗓️ Programma la tua prevenzione al Valparma Hospital, insieme possiamo fare la differenza, presso il nostro laboratorio di analisi è possibile sottoporsi a questo esame: 💙 Scopri il PROFILO MASCHILE: gruppo di esami selezionati mirati al monitoraggio, alla diagnosi e alla prevenzione delle principali patologie maschili. ORARI PRELIEVI Lunedì – Sabato dalle 7:40 alle 9:00 La prenotazione è obbligatoria. Programma i tuoi esami di laboratorio contattandoci ai seguenti recapiti: PRIVATI E SSN 📞 0521 86 48 ✉️ info@valparmahospital.it ASSICURAZIONI E FONDI 📞 0521 86 48 48 ✉️ convenzioni@valparmahospital.it 🌍 Visita il nostro sito www.valparmahospital.it per scoprire il Programma Prevenzione, tutte le Convenzioni a tua disposizione e leggere gli approfondimenti scritti in collaborazione con i nostri specialisti. #valparmahospital #valparmahospitalprogrammaprevenzione #analisidelsangue #valparmahospitallaboratorioanalisi #valparmahospitalglossario #glossariomedico #psareflex #valparmahospitalprevenzionemaschile
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🧐 I noduli tiroidei sono tra le patologie endocrine più comuni e vengono rilevati mediante il solo esame obiettivo in circa il 5-7% della popolazione adulta, con prevalenza più elevata nel sesso femminile. I noduli citologicamente benigni, normo-funzionanti e clinicamente asintomatici non richiedono, in genere, alcun intervento terapeutico tuttavia una quota minoritaria ma non trascurabile si accresce progressivamente e può divenire causa di disturbi compressivi locali, variabili in rapporto a dimensioni e localizzazione anatomica della lesione. 3️⃣0️⃣ Se ne parlerà sabato 30 novembre a Cittadella dove è in programma il convegno "Il nodulo tiroideo benigno: dalle novità diagnostiche agli attuali orientamenti terapeutici", responsabile scientifico il dr. Agostino Paoletta, specialista ambulatoriale in endocrinologia e malattie del metabolismo in Ulss 6 Euganea. 🏥 "Il trattamento standard per la patologia nodulare tiroidea clinicamente sintomatica è rappresentato - continua il dr. Paoletta - dall’approccio chirurgico. Nell’arco degli ultimi decenni, tuttavia, sono divenute disponibili alcune procedure mini-invasive non chirurgiche finalizzate alla riduzione dimensionale dei noduli benigni e alla risoluzione/ attenuazione della sintomatologia ad essi correlata. A causa dell’elevata prevalenza della patologia nodulare benigna è necessaria l’ottimizzazione degli algoritmi gestionali sulla base del rapporto rischio-costo-beneficio e del livello di accessibilità alle diverse procedure. Il paziente deve condividere la scelta terapeutica con il suo medico dopo essere stato correttamente informato sul rapporto rischio/beneficio e sull’impatto di ciascuna opzione terapeutica sulla QoL. L’assistenza sanitaria centrata sul paziente, che risponde alle preferenze, ai bisogni e ai valori di ogni paziente è una componente essenziale dei nuovi modelli di assistenza sanitaria incentrati sulla qualità e sul valore delle cure". ☀️ Il convegno è rivolto a medici chirurghi, infermieri e farmacisti territoriali.
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La tiroidectomia è una procedura chirurgica che comporta la rimozione totale o parziale della tiroide. Può essere raccomandata per diverse ragioni, tra cui la presenza di tumori maligni o benigni, gozzi voluminosi che causano compressione o difficoltà respiratorie, oppure ipertiroidismo non responsivo alla terapia medica. 📌 Leggi il nuovo articolo del nostro blog per scoprire come e perché si esegue una tiroidectomia e quali sono i suoi effetti dopo l’intervento.👇 #EnfeaSalute #salute #prevenzione #diagnosiprecoce #fondosanitario #sanitaintegrativa
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IL NODULO TIROIDEO BENIGNO: DALLE NOVITÀ DIAGNOSTICHE AGLI ATTUALI ORIENTAMENTI TERAPEUTICI 📍CITTADELLA (PD) 🗓️SABATO 30 NOVEMBRE 2024 Sono aperte le iscrizioni al corso, patrocinato da AME associazione Medici Endocrinologi. I #noduli tiroidei sono tra le #patologie endocrine più comuni e vengono rilevati, mediante il solo esame obiettivo in circa il 5-7% della popolazione adulta, con prevalenza più elevata nel sesso femminile. I noduli citologicamente benigni, normo-funzionanti e clinicamente asintomatici non richiedono, in genere, alcun intervento terapeutico, tuttavia, una quota minoritaria ma non trascurabile si accresce progressivamente e può divenire causa di disturbi compressivi locali, variabili in rapporto a dimensioni e localizzazione anatomica della lesione. Il trattamento standard per la patologia nodulare tiroidea clinicamente sintomatica è rappresentato dall’approccio chirurgico. Nell’arco degli ultimi decenni, tuttavia, sono divenute disponibili alcune procedure mini-invasive non chirurgiche finalizzate alla riduzione dimensionale dei noduli benigni e alla risoluzione/ attenuazione della sintomatologia ad essi correlata. A causa dell’elevata prevalenza della patologia nodulare benigna è necessaria l’ottimizzazione degli algoritmi gestionali sulla base del rapporto rischio-costo-beneficio e del livello di accessibilità alle diverse procedure. Il paziente deve condividere la scelta terapeutica con il suo medico dopo essere stato correttamente informato sul rapporto rischio/beneficio e sull’impatto di ciascuna opzione terapeutica sulla QoL. L’assistenza sanitaria centrata sul paziente, che risponde alle preferenze, ai bisogni e ai valori di ogni paziente è una componente essenziale dei nuovi modelli di assistenza sanitaria incentrati sulla qualità e sul valore delle cure. A cura di Dott. Agostino Paoletta, Dott.ssa Elena Gaio, Dott. Carlo Rettore
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QUALI ESAMI PORTARE ALLA VISITA UROLOGICA? Ad una prima visita urologica non servono esami particolarmente approfonditi; spesso sono sufficienti un esame del sangue e delle urine. Tra gli esami del sangue, il PSA, Antigene Prostatico Specifico, permette di valutare la salute prostatica: il valore aumentato può essere correlato alla presenza di infiammazione prostatica, iperplasia prostatica benigna ma anche tumore prostatico. E’ fondamentale confrontare il PSA coi valori precedenti, se già dosato in passato, e correlarlo con la visita urologica. L’esame delle urine permette di valutare la presenza di sangue nelle urine, cellule infiammatorie, batteri o cristalli legati ai calcoli renali. In foto il nostro Dott. Salvatore Rabito Centro Urologico Europeo
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🔬 Prevenzione del tumore al colon: il ruolo cruciale dell’endoscopia digestiva Il dott. Angiolo Agnolucci, gastroenterologo del Centro Chirurgico Toscano, in questa sua intervista a Teletruria 2000 , parla del ruolo fondamentale dell'endoscopia digestiva come strumento diagnostico e terapeutico di fondamentale importanza. Grazie alle moderne tecnologie di oggi, infatti, l’endoscopia consente non solo di individuare patologie del tratto gastrointestinale, ma anche di intervenire tempestivamente, ad esempio rimuovendo polipi o trattando lesioni emorragiche. 📌 Quando è consigliato sottoporsi a una colonscopia? ✔ In presenza di cambiamenti nelle abitudini intestinali (stitichezza improvvisa o diarrea persistente) ✔ In caso di sanguinamento intestinale ✔ Nell’ambito dello screening del tumore del colon-retto, raccomandato dai 50 ai 75 anni attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci Il dotto. Agnolucci conclude sottolineando come uno stile di vita sano sia la prima forma di prevenzione: una dieta ricca di fibre e controlli regolari possono fare la differenza. Potete vedere l'intervista completa a questo link bit.ly/4hA8HfH #Prevenzione #Endoscopia #Salute #TumoreColon #CentroChirurgicoToscano
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Il trapianto di cellule staminali autologhe è un procedimento medico in cui le cellule vengono prelevate dal paziente stesso e successivamente trapiantate nel suo corpo dopo essere state sottoposte a uno specifico trattamento. Questo tipo di trapianto è utilizzato sia nel trattamento di malattie ematologiche e di alcune malattie autoimmuni, che in ortopedia. Il trapianto di cellule staminali autologhe offre diversi vantaggi rispetto ai trapianti allogenici – di cui parleremo tra poco -, in quanto non comporta il rischio di rigetto del trapianto da parte del sistema immunitario del paziente, poiché le cellule staminali provengono direttamente da lui stesso. Leggi l'articolo completo per saperne di più: https://lnkd.in/dKW6xefV Per info e prenotazioni: ✅ bit.ly/Teori-MioDottore ☎ 366.9733703 ⏰ dalle 14.00 alle 20.00 📩 info@giuseppeteori.it
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Una scoperta rivoluzionaria per la cura del tumore al seno potrebbe venire da un farmaco già esistente, l'aprepitant, comunemente usato per prevenire nausea e vomito in chemioterapia. Ricerche della Rockefeller University hanno rivelato che i nervi sensoriali nel tessuto mammario influenzano la crescita e diffusione del cancro al seno. L'aprepitant, agendo su questi nervi, potrebbe non solo aiutare a controllare i sintomi della chemioterapia, ma anche prevenire le metastasi nel tumore al seno. Questo studio apre nuove strade per trattamenti meno invasivi e più mirati, sfruttando un farmaco già testato e sicuro. • fonte: https://lnkd.in/dySbh9R8 • #InnovazioneMedica #RivoluzioneFarmaceutica #SalutePersonalizzata #NuoveTerapie #UniversitàSanFrancisco #DottssaAlinaDiRonza #ScopertaScientifica #GestioneDelPeso #Obesità #ProteineInnovative
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𝐍𝐚𝐮𝐬𝐞𝐚 𝐞 𝐯𝐨𝐦𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐜𝐡𝐞𝐦𝐢𝐨𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚: 𝐥'𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐚𝐬𝐬𝐢 𝐚𝐝𝐞𝐠𝐮𝐚𝐭𝐚 La nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia, noti come CINV (Chemotherapy-Induced Nausea and Vomiting), sono effetti collaterali che possono influire profondamente sulla qualità della vita dei pazienti oncologici. Grazie all’adesione alle linee guida antiemetiche, tuttavia, oggi possiamo ridurre significativamente questi sintomi e migliorare il comfort dei nostri pazienti durante il percorso di cura. 🔍 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐏𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐛𝐚𝐬𝐞 𝐚𝐥 𝐑𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐄𝐦𝐞𝐭𝐢𝐜𝐨: • Rischio alto: combinazione di antagonisti NK1, antagonisti del recettore 5-HT3, desametasone e olanzapina per un controllo ottimale. • Rischio moderato: antagonisti 5-HT3 e desametasone per una gestione mirata. • Rischio basso: terapia con un singolo antiemetico, come un antagonista del recettore 5-HT3 o desametasone. • Rischio minimo: nessuna profilassi antiemetica di routine, a meno di sintomi emergenti. 📅 𝐆𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐏𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐃𝐨𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢: il piano di dosaggio viene modulato a seconda del tipo di rischio e prevede trattamenti pre-chemio e follow-up nelle giornate successive, per garantire una copertura completa. 👩⚕️ Gli infermieri di area oncologica sono essenziali nell'applicazione di queste strategie, fornendo ai pazienti il supporto necessario per affrontare il percorso terapeutico nel miglior modo possibile. Restiamo uniti per offrire un'assistenza di qualità e basata sulle migliori evidenze scientifiche. 🌍 Il nostro obiettivo: aiutare ogni paziente a vivere la propria terapia con dignità e il massimo del supporto professionale. 📄 Consulta il documento completo per approfondimenti 👇 https://lnkd.in/d73G_sux #Oncologia #CINV #NauseaChemioterapia #ProfilassiAntiemetica #InfermieriAreaOncologica #SupportoPazienti #QualitàDiVita #AssociazioneItalianaInfermieriAreaOncologica
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𝐈𝐧 𝐎𝐝𝐨𝐧𝐭𝐨𝐬𝐭𝐨𝐦𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐮𝐧 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐚𝐦𝐛𝐮𝐥𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐞 𝐨𝐧𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐯𝐨 𝐨𝐫𝐚𝐥𝐞: 𝐮𝐧 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐝𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐫𝐜𝐢𝐧𝐨𝐦𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐦𝐨𝐬𝐨 Il carcinoma squamoso del cavo orale è il sesto tumore più frequente in Italia, con circa 4.500 nuovi casi diagnosticati ogni anno. L'incidenza è maggiore negli uomini rispetto alle donne e l'età media alla diagnosi è di 65 anni. La sopravvivenza a 5 anni è di circa il 50% per tutti gli stadi, ma scende al 20% per i tumori in stadio avanzato. Con lo scopo di offrire un sistema più mirato di presa in carico dei pazienti affetti dalle patologie oncologiche del cavo orale, al via presso l’Unità di Odontostomatologia, diretta da Umberto Esposito, il nuovo ambulatorio di precancerosi orali. Le lesioni precancerose del cavo orale infatti, se non trattate tempestivamente, possono evolvere in tumori maligni. La diagnosi precoce risulta quindi fondamentale per migliorare la prognosi dei pazienti e ridurre il numero di decessi per cancro orale. Il nuovo ambulatorio, avvalendosi di tecnologie innovative, svolge attività diagnostica e terapeutica prefiggendosi l'obiettivo della minima invasività chirurgica, ed è aperto a tutti i pazienti che presentano lesioni o patologie delle mucose orali sospette, anche già diagnosticate, nonché rivolto ai soggetti particolarmente a rischio come fumatori e bevitori. Durante la prima visita, il medico valuta la lesione e, se necessario, prescrive ulteriori accertamenti, come una biopsia. In caso di diagnosi di precancerosi, il paziente viene preso in carico dall'ambulatorio e sottoposto a un programma di follow-up personalizzato. L’ambulatorio di precancerosi orali è attivo il mercoledì mattina presso il II piano del Padiglione F. Per prenotare una prima visita ti basta contattare il Cup aziendale attraverso uno dei canali disponibili con ricetta del medico curante per “visita odontoiatrica”. Per maggiori informazioni puoi inviare una mail all’indirizzo: umberto.esposito@aocardarelli.it #OspedaleCardarelli #Odontostomatologia #calcinomasquamoso #Cardarelli #precanderosi #servizio #Percorsidicura #Ospedale #presaincarico #SSN #SSR #patologieoncologiche #tumori #ambulatorio #visitaodontoiatrica #cavoorale
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🔬 L'ecografia alla prostata è un esame diagnostico non invasivo che permette di valutare le condizioni della prostata, uno strumento essenziale per la prevenzione e la diagnosi precoce di patologie gravi. L'ecografia è indicata in presenza di un PSA elevato, di sintomi urinari o per il monitoraggio di condizioni croniche. Scopri di più su come funziona l'ecografia prostatica nell'articolo disponibile al link, e ricorda: la diagnosi tempestiva può fare la differenza! https://lnkd.in/dQGtt3fW #Prostata #EcografiaProstatica #SaluteMaschile #DiagnosiPrecoci #BPH #Oncologia #Sanità #Medicina
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