Il progetto espositivo offre un’ampia panoramica sull’opera dell’artista che si distingue per il suo utilizzo di materiali come vetroresina, feltro e cemento, con cui crea opere che esplorano la relazione tra permanenza e transitorietà. L'arte di Turroni si colloca al confine tra la libera creazione artistica e la rigorosa progettazione del design. Il suo lavoro si caratterizza per un'intensa fisicità, dove la "bruttezza" della materia viene trasformata in un mezzo espressivo potente. Seguendo le orme di artisti come Alberto Burri, Turroni esalta il valore estetico dei materiali, dimostrando come questi possano essere rinnovati e reinterpretati. Le opere in "Soglie dell'impermanenza" riflettono un dialogo continuo tra distruzione e costruzione, tra visibile e invisibile, diventando come luoghi di passaggio e contemplazione, in cui la materia viene elevata a nuove possibilità estetiche. Ogni pezzo è un atto di trasformazione, un incontro tra azione e visione che sfida le convenzioni tradizionali dell'arte. Turroni rivela un processo dinamico e in continua evoluzione. Le sue opere incarnano un movimento perpetuo di cambiamento, riflettendo la tensione tra stabilità e mutamento che caratterizza la nostra realtà contemporanea, un'esperienza visiva che interroga la natura effimera delle forme e la loro capacità di trasformarsi.
CARLOCINQUE GALLERY é lieta di annunciare "Soglie dell’impermanenza", una mostra personale di Verter Turroni, uno degli indiscussi protagonisti di quell’avventura che percorre il labile crinale tra la libera creazione dell’arte e la rigorosa progettazione del design. Un campo operativo che a partire dalla metà degli anni Ottanta, ha caratterizzato uno dei molti rivoli con cui prende forma la sempre più espansa contemporaneità.