Post di Villa Bornello

C'E' LUSSO E LUSSO ... Hermès immune alla frenata del lusso: ricavi del trimestre a 3,8 miliardi (+17%). Prosegue la pubblicazione dei dati trimestrali delle società quotate dell’alta gamma. Dopo gli ottimi conti di Moncler , quotato a Milano, e del Gruppo Prada , quotato a Hong Kong, annunciati ieri, arrivano quelli di Hermès , che ha chiuso il primo trimestre 2024 con un giro d’affari di 3,8 miliardi di euro, in rialzo del 12,6% rispetto allo stesso periodo del 2023 (+17% a cambi costanti). C'è lusso e lusso?

C'E' LUSSO E LUSSO ... Hermès immune alla frenata del lusso: ricavi del trimestre a 3,8 miliardi (+17%). Prosegue la pubblicazione dei dati trimestrali delle società quotate dell’alta gamma. Dopo gli ottimi conti di Moncler , quotato a Milano, e del Gruppo Prada , quotato a Hong Kong, annunciati ieri, arrivano quelli di Hermès , che ha chiuso il primo trimestre 2024 con un giro d’affari di 3,8 miliardi di euro, in rialzo del 12,6% rispetto allo stesso periodo del 2023 (+17% a cambi costanti). C'è lusso e lusso?

Hermès chiude il primo semestre in crescita a doppia cifra, mettendo a segno vendite a 7,5 miliardi di euro in aumento del 15% e un utile netto a 2,4 miliardi di euro in crescita rispetto ai 2,2 miliardi dello stesso periodo 2023

📈 Hermès: Crescita Costante e Strategia Vincente nel 2024 Nonostante le sfide globali, Hermès continua a brillare nel settore del lusso con risultati impressionanti: +15% di ricavi nella prima metà del 2024, trainati dalla pelletteria (+19%). L’azienda ha investito 319 milioni di euro per espandere la rete di negozi e potenziare la produzione, puntando sulla qualità artigianale e mantenendo il 74% della produzione in Francia. Con oltre 10 miliardi di euro di liquidità netta, Hermès dimostra che il vero lusso sta nella resilienza e nell'innovazione. 🔹 Il futuro del lusso? Hermès sembra destinato a guidarlo, grazie a una strategia chiara e una visione di lungo termine che sfida anche le turbolenze economiche. #Hermès #Luxury #Growth #Innovation #Artigianato #Strategia

Gucci torna alle origini: la sfilata Cruise 2026 sarà a Firenze Gucci, l'iconica maison fiorentina fondata da Guccio Gucci nel 1921, torna a casa. La collezione Cruise 2026 sarà presentata il 15 maggio 2025 in una location ancora segreta, ma certamente evocativa, a Firenze. Una mossa che sottolinea il desiderio del brand di rafforzare la propria heritage e riconquistare un posizionamento di lusso esclusivo, dopo un periodo di vendite in calo. Come molti competitor, Gucci sta affrontando una riduzione dell'interesse dei consumatori per i beni di lusso. Tuttavia, i numeri del brand sono più preoccupanti rispetto alla concorrenza: nei primi sei mesi dell'anno, le vendite sono crollate del 20%. Un segnale d'allarme che ha portato a una riorganizzazione interna, culminata con la recente promozione di Stefano Cantino a CEO, nel tentativo di rilanciare il marchio e ridare slancio alle collezioni firmate dal direttore creativo Sabato De Sarno. L'uscita di scena del chief brand officer Alessio Vannetti la scorsa settimana ha ulteriormente scosso l'azienda, mentre il colosso Kering, proprietario del marchio, si prepara a presentare i risultati del terzo trimestre mercoledì. La scelta di Firenze per la prossima sfilata non è solo un richiamo alle radici, ma anche un messaggio di fiducia verso il futuro, in un contesto globale che richiede nuovi equilibri tra heritage e innovazione, valori che hanno sempre contraddistinto la maison.

Domande spontanee: Quanta percentuale della lavorazione intende Dior con parziale? 80, 90, o 99%? Il controllo qualità Dior che avrebbe come mansione collaudare questi articoli, aveva i paraocchi? Sono questi paraocchi banconote? E' semplicemente disinteresse? O è l'intera procedura di controllo a essere ignorata per convenienza? L'azienda capo commessa che fa da cortina di fumo, mero prestatore di immagine, lavora ancora per Dior? Le procedure di audit, fatte da agenzie in out-sourcing, sono mai arrivate più in là di questa azienda primaria? Quali dinamiche determinano il prezzo di manodopera corrisposto all'azienda? Sono queste esclusivamente volte a minimizzare i costi? Queste contrattazioni tengono conto delle dichiarazioni fatte in fase di marketing da Dior per vendere i suoi articoli? Le assegnazioni delle commesse di lavoro o gli ordini dei buyer di materie prime e semi-lavorati, vengono mai verificate da revisori tecnici esperti? Siete sicuri che queste "pratiche illegali presso due dei suoi fornitori incaricati dell'assemblaggio parziale della pelletteria maschile" riguardino solo questa, convenientemente molto ristretta, area merceologica? Se controllassimo la catena di sub-fornitura ad esempio della Saddle Bag, o magari la Lady Dior, queste sarebbero totalmente trasparenti e tracciabili, 100% in linea con i claim del marketing? Sono domande nell'aria. Tanto pe' cantà, tanto pe' farsi pija un po' per 'l naso, magari può capitar che s'apra un po' quel vaso.

📌 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝘀𝘁𝗮 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗹 𝗹𝘂𝘀𝘀𝗼 𝗳𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗲? ⚠ Il report generato dal nostro software "𝗔𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗕𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼 & 𝗥𝗮𝘁𝗶𝗻𝗴" offre una panoramica dettagliata sullo stato attuale del mondo della moda, con un focus particolare sui due colossi del lusso francese: 𝗞𝗲𝗿𝗶𝗻𝗴 e 𝗟𝗩𝗠𝗛. 📉 𝗞𝗲𝗿𝗶𝗻𝗴  (Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Bottega Veneta) ha registrato un calo significativo del fatturato del primo semestre 2024, con una diminuzione dell’11% rispetto al semestre precedente. Il marchio Gucci è stato il più colpito, con una flessione del 20%, mentre Bottega Veneta si distingue come l'unico brand in crescita. 📊 𝗟𝗩𝗠𝗛 (Christian Dior, Fendi, Marc Jacobs, Kenzo, Loro Piana, Louis Vuitton) ha subito una lieve diminuzione del fatturato dell’1% nel primo semestre 2024. Tuttavia, l'utile operativo e l'utile netto sono risultati deludenti, principalmente a causa di una riduzione della marginalità delle vendite in Asia. 📥 Scarica il report per scoprire tutti i dettagli. Non perdere l'opportunità di ottenere insights esclusivi e aggiornati sul settore della moda!

https://lnkd.in/dQX2_UdJ Dopo Chanel, anche Prada in controtendenza in un 2024 negativo: che sia la gestione familiare? O piuttosto le strategie retail? Ferragamo in calo ci direbbe di no, eppure la questione non sembra essere solo l'entry price... #fashion #luxury #strategie #lusso #moda #businessteatimes

PRADA: l'identità di un brand Negli ultimi tempi, abbiamo osservato la facilità con cui le imprese sostituiscono il loro direttore artistico, un rischio che può compromettere l'identità del marchio, come sta accadendo attualmente a Burberry. Il successo di #Prada, al contrario, si fonda sulla sua coerenza e sulla determinazione a seguire un percorso non convenzionale quando necessario. La donna Prada non si definisce per la sua seduzione, il suo status lavorativo o il suo umorismo, né cerca di compiacere gli altri o di sottomettersi; piuttosto, incarna l'autenticità e l'auto-amore, manifestando una sicurezza in sé stessa e nelle sue convinzioni. La donna Prada rappresenta la donna contemporanea e quella del futuro, capace di ottenere nuove conquiste grazie alla sua autodeterminazione. L'identità del marchio Prada si distingue per l'equilibrio che pone tra uomo e donna, riconoscendo loro pari dignità e opportunità, senza configurare una relazione di antagonismo, ma promuovendo un dialogo armonioso basato sulla reciproca valorizzazione. Può sembrare una visione utopica, ma nella moda si può fare anche questo perché la moda è un sogno che si può avverare. Al contrario, ho osservato come Iceberg abbia cercato di emulare MIU MIU, commettendo uno degli errori più gravi per un marchio: sottomettersi all'identità di un altro brand semplicemente per cavalcare il suo successo. Questo scivolamento verso l’omologazione preannuncia l'oblio del marchio, condannandolo a essere percepito come uno dei tanti in un mercato ormai saturo, dove l’offerta supera largamente la domanda. "Costruite la vostra identità" è sempre stato il principio che ho instillato nelle aziende. “Solo in questo modo potrete garantirvi un futuro solido, non concentratevi su ciò che fanno gli altri, ma dedicatevi con determinazione a ciò che sapete fare al meglio”.  #fashiondesigner #fashionconsultant #trendforecaster #luxurybrand https://lnkd.in/eybybuVM

La classifica di Lyst lo ha anticipato, Prada e Miu Miu sono i brand più desiderati del primo trimestre dell’anno. E i numeri approvati oggi lo certificano: nei primi tre mesi del 2024 Prada Group   ha avuto ricavi per 1,187 miliardi, in crescita del +16% anno su anno. Bene anche l’Asia. L’articolo di TPF-ThePlatform nel primo commento