𝐋𝐚 𝐂𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐬𝐬𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐒𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐋 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐥𝐞, 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝟐𝟏 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟑, 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 𝟑𝟓𝟕𝟒𝟕, 𝐡𝐚 𝐝𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥𝐥𝐞𝐠𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐥𝐢𝐜𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐡𝐚𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐩 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜.𝐝. 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐨𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨, 𝐜𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨.
Il concetto di "comporto" rimane fondamentale nell’ambito della regolamentazione della malattia dei lavoratori, ma esso, anche in accordo alla normativa europea, deve essere applicato in modo equo e non discriminatorio a tutti i dipendenti, con particolare attenzione nei confronti di quei lavoratori i quali, a causa della loro specifica condizione fisica, sono predisposti a maggiori assenze dal lavoro per malattia e/o per più lunghi periodi di cure.
Quindi, si rivela oggi indispensabile che le aziende adottino particolari cautele e reali accorgimenti nei confronti dei lavoratori che incorrono in frequenti assenze per malattia dovute alle loro condizioni fisiche di disabilità, poiché, in tal caso, un licenziamento per superamento del periodo di comporto potrebbe essere considerato discriminante e quindi dichiarato illegittimo in sede giudiziale.
Il datore di lavoro deve, dunque, individuare e porre in essere i c.d. "ragionevoli accomodamenti" al singolo caso concreto, gestendo con attenzione le assenze per malattia dei lavoratori disabili o portatori di handicap, per non incorrere, e comunque prevenire, ogni forma di c.d. discriminazione indiretta. A tal proposito, era già intervenuto di recente il Giudice di legittimità, statuendo che “la mancata considerazione dei rischi di maggiore morbilità dei lavoratori disabili, proprio in conseguenza della disabilità, trasmuta il criterio, apparentemente neutro, del computo del periodo di comporto breve in una prassi discriminatoria nei confronti del particolare gruppo sociale protetto in quanto in posizione di particolare svantaggio” (Cass. n. 9095/2023).
Questa ulteriore pronuncia giurisprudenziale rappresenta un passo avanti significativo nella promozione dell'effettiva uguaglianza ed inclusione sul luogo di lavoro, ed un invito ai datori di lavoro ad adoperarsi per eliminare quegli ostacoli che impediscono una vera parità di trattamento tra tutti i dipendenti.
Vi incoraggiamo a leggere l'ordinanza completa, per comprenderne appieno le implicazioni e a condividere le vostre opinioni su questo argomento cruciale.
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Executive assistant
3 mesiBuongiorno a tutti a me pare che discorso lessicale a parte, nella pratica non sia cambiato proprio nulla per le categorie protette