1° settembre Principia il nuovo anno scolastico 2022-2023
Siamo consapevoli che il mondo sta vivendo un’emergenza educativa. Si è rotto il patto educativo e adesso lo Stato, gli educatori e la famiglia sono separati. Dobbiamo cercare un nuovo patto che sia comunicazione, lavorare insieme. Questa emergenza educativa è resa più acuta dalle conseguenze della pandemia. Le due grandi sfide del nostro tempo: la sfida della fraternità e la sfida della cura della casa comune, non possono trovare risposta se non attraverso l’educazione. Entrambe sono anzitutto sfide educative.
La scuola è senza dubbio una piattaforma per avvicinarsi ai bambini e ai giovani. Essa è luogo privilegiato di promozione della persona, e per questo la comunità cristiana ha sempre avuto per essa grande attenzione, sia formando docenti e dirigenti, sia istituendo proprie scuole, di ogni genere e grado. In questo campo lo Spirito ha suscitato innumerevoli carismi e testimonianze di santità.
Tuttavia, la scuola ha bisogno di una urgente autocritica, … Inoltre, ci sono alcune scuole … che sembrano essere organizzate solo per conservare l’esistente. La fobia del cambiamento le rende incapaci di sopportare l’incertezza e le spinge a chiudersi di fronte ai pericoli, reali o immaginari, che ogni cambiamento porta con sé.
La scuola trasformata in un “bunker” che protegge dagli errori “di fuori” è l’espressione caricaturale di questa tendenza. Questa immagine riflette in modo provocatorio ciò che sperimentano molti giovani al momento della loro uscita da alcuni istituti educativi: un’insormontabile discrepanza tra ciò che hanno loro insegnato e il mondo in cui si trovano a vivere.
«La giovinezza, fase dello sviluppo della personalità, è marcata da sogni che vanno prendendo corpo, da relazioni che acquistano sempre più consistenza ed equilibrio, da tentativi e sperimentazioni, da scelte che costruiscono gradualmente un progetto di vita. In questa stagione della vita i giovani sono chiamati a proiettarsi in avanti senza tagliare le radici, a costruire autonomia, ma non in solitudine».
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La parola “inquietudine” riassume molte delle aspirazioni dei cuori dei giovani. Come diceva san Paolo VI, «proprio nell’insoddisfazione che vi tormenta [...] c’è un elemento di luce». L’inquietudine insoddisfatta, insieme allo stupore per le novità che si presentano all’orizzonte, apre la strada all’audacia che li spinge a prendere la propria vita tra le mani e a diventare responsabili di una missione. Questa sana inquietudine, che si risveglia soprattutto nella giovinezza, rimane la caratteristica di ogni cuore che si mantiene giovane, disponibile, aperto. La vera pace interiore convive con questa insoddisfazione profonda. Sant’Agostino diceva: «Signore, ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te».
… Quindi, non serve neanche «che ci sediamo a ricordare con nostalgia i tempi passati; dobbiamo prenderci a cuore la nostra cultura con realismo e amore e riempirla di Vangelo. Siamo inviati oggi ad annunciare la Buona Novella di Gesù ai tempi nuovi. Dobbiamo amare il nostro tempo con le sue possibilità e i suoi rischi, con le sue gioie e i suoi dolori, con le sue ricchezze e i suoi limiti, con i suoi successi e i suoi errori».
Con queste frasi, estratte dall’esortazione apostolica postsinodale Christus vivit di papa Francesco (25 marzo 2019) e dall’Udienza ai Partecipanti al Capitolo Generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane (21 maggio 2022), i miei più vivi auguri per un felice e gioioso nuovo anno scolastico 2022-2023 di lavoro e di crescita personale e professionale.
Sandro Sanna
Docente presso Liceo Classico "Duni"
2 anni"Qui si parrà la nostra nobilitade". Grazie.