7 anni di LinkedIn
In queste settimane di quarantena, ho festeggiato i miei 7 anni in LinkedIn che mi sembrano un'eternità, sia proporzionati agli anni della mia carriera lavorativa, sia per le cose che ho fatto ed imparato che hanno reso questa esperienza eccezionale. Ricordo ancora nitidamente la telefonata della recruiter che mi confermava che avevo ottenuto la posizione, le lacrime successive, l'emozione del primo giorno a Dublino con la classe degli SprINters.
Quello che ho sempre amato di LinkedIn è stato andare in ufficio, perchè questa azienda ha sempre fatto in modo che per me andare in ufficio fosse come andare a casa: c'è la volontà di creare un ambiente accogliente per i dipendenti ma anche per i nostri ospiti, dove ognuno si senta a proprio agio. E' paradossale che adesso l'obiettivo di LinkedIn sia rendere la mia casa un po' più ufficio, garantendomi tecnologia e supporto per poter lavorare al meglio anche dalla mia dimora.
Questo mi rende chiaro che il confine casa-ufficio è sempre più labile e la differenza non lo fanno le mura, non lo fa la scrivania, non lo fa neanche l'arredamento, ma la differenza la fanno le persone. Sia a casa, che in ufficio, per stare bene, devi avere persone con cui condividi una visione della vita, con cui condividi valori, con cui condividi idee e piani per il futuro. Se a casa o in ufficio non hai questo riscontro, non hai queste persone, allora starai male e vorrai sempre scappare.
Per questo mi manca da morire arrivare alla stazione di Porta Garibaldi e salire al mio 19° piano, dove trovo Gabriella che mi accoglie con il suo sorriso e che mi fa subito stare bene e mi fa sentire accolto. Mi manca andare alla mia scrivania e trovare già lì (perchè si sveglia molto prima di me), Riccardo con il quale subito mi abbraccio come se ci fossimo appena rivisti dopo un mese di vacanza: con lui posso parlare di tutto, dalla meditazione al surf, dal lavoro alle idee nuove. Mi manca anche il posto vuoto che Roberto lascia nella nostra isola, perchè lavora sempre in giro per l'Italia incontrando clienti: mi manca perchè quando poi il posto è pieno è stupendo poterci raccontare come va a lavoro ed a casa. Mi manca alzare lo sguardo e vedere Chiara, con la quale si può parlare subito di cose profonde che riguardano la nostra essenza, e Davide con il quale condividiamo origini sicule (lui più di me) e mi ha sempre ispirato per la sua tenacia e bravura.
Mi mancano i team meeting del martedì mattina, quando tutti assonnati ci si trovava nella Turandot (chi puntuale, chi in ritardo) e si ascoltava Germano raccontarci le ultime. Mi manca scherzare con Stefania di tantissime cose, ma anche saperci aiutare quando ce ne è bisogno. Mi manca guardare la spensieratezza negli occhi di Andrea perchè nonostante la vita gli abbia già insegnato tanto lui continua a sognare ad un domani migliore. Mi manca anche prendere in giro Maria Angela, perchè so che non è permalosa e tanto lei si vendica facendomi mille domande di lavoro diverse. Mi manca condividere quella stanzina in distaccamento alla Blend Tower con Tomaso, viso che ancora ci sentiamo entrambi così dopo tanti anni, con la voglia di provare cose nuove ed imparare.
Mi manca incontrare il mio team di lavoro: mi mancano le chiacchierate con Manuela dove si parla di clienti, a volte, e di tanto altro, spesso. Mi manca il sorriso di Antonio stampato sul mio video, perchè lui lavora sì a Dublino, ma è come se stesse sempre in ufficio con noi. Mi manca la romanità e l'esuberanza di Eleonora, perchè riesce a portare sempre un raggio di luce. Mi manca anche, perfino, l'accento spagnolo di Luis, perchè voleva dire confidarsi e raccontarci su come poter essere professionisti migliori.
Mi manca lavorare con il culture team, mi mancano i nostri meeting mensili del lunedì che spesso qualcuno saltava senza avvertire (non mi arrabbierò più, giuro!) e mi mancano i mega eventi che solo noi eravamo in grado di organizzare. Mi manca la simpatia sconfinata ed innata di Silvia e la sua capacità di analizzare la realtà. Mi manca lo sguardo di Benedetta che che sapeva spiegarti tutto solo guardandoti e con la quale abbiamo parlato per mesi di nuovi bambini. Mi manca la tempra di Cristina, che sa esattamente quello che vuole e che invidio enormemente per questo.
Se poi non volevi parlare di lavoro nel nostro ufficio, trovavi letteralmente di tutto. Mi mancano le comparsate del professor Andrea, perchè ogni volta che parlo con lui imparo qualche cosa di nuovo e di bello. Mi manca Francesco perchè con lui potevo condividere una passione a tinte ner'azzurre. Mi mancano Michele e Marco, perchè non sanno niente del mio lavoro e quindi con loro parlo di tutto il resto. Mi manca parlare dei fantastici viaggi in giro per il mondo che Beatrice fa e di come ogni volta che li racconta ritorni bambina. Mi manca parlare con Olga di Sant Feliu, di quanto ci manchino le nostre origini e di quanto siano importanti per noi gli affetti veri e sinceri. Mi manca parlare perfino con Bruno perchè alla fine erano sì spesso monologhi perchè lui non ti ascoltava mai, ma quando si connetteva a te succedeva letteralmente la magia per come ti trovavi allineato ai suoi pensieri. Mi manca Agamennone perchè se hai bisogno di un'idea, di un pensiero (e non hai fretta) in lui trovi sempre conforto e sicurezza. Con Emanuela invece condividiamo sempre le nostre esperienze di famiglia, quello che ci succede a casa e come proviamo a gestirlo. Prima della chiusura, stavo imparando a conoscere Jorge e quel suo fare latino che ti fa sentire un po' internazionale anche a te, salvo poi che abusa di accento milanese.
Nel mio ufficio poi, ci sono sempre state persone affettuose a parole e/o con azioni che ti fanno sempre sentire al caldo di un abbraccio. C'è Francesca che tutte le mattine entra in ufficio e urla "BUONGIORNO" (mi manca anche questo) e con la quale ho condiviso di tutto in questi anni e che posso considerare come una sorella maggiore. Mi manca il mio fratellino di Muggiò Arturo, mi nancano i nostri abbracci ed i nostri viaggi da Bertino (sì, i clienti sono una scusa) e le dormite al ritorno. Mi mancano le comparsate alla scrivania di Gabriella ed improvvisamente trovarsi avvolti in un affetto infinito, quasi materno, che ti fa stare bene anche quando non hai voglia di stare bene. Ed a proposito di abbracci, mi mancano anche tutti quelli che non mi sono mai scambiato con Silvia, perchè in fondo con lei è sempre bastato uno sguardo per capirsi ed aiutarsi.
Mi mancano i nostri angeli custodi Marcello, Moreno e Germano che rendeno il nostro ufficio speciale: un luogo dove si possa essere felici entrandoci, dove si possa essere tranquillamente se stessi, dove ognuno si senta sempre accolto, come a casa.
Quando prima o poi potrò di nuovo salire al 19° piano ed entrare nel mio ufficio, sarò felice di festeggiare questi miei 7 anni in LinkedIn perchè se sono stati eccezionali, il merito è unicamente di tutti loro.
LinkedIn Learning Account Executive - Enterprise - Italy
4 anniChe bel blog post! Grazie Francesco! Uno dei più bei ricordi del mio inizio in LinkedIn è il nostro viaggio insieme sul hammer in route 66! Bellissimo!
Corporate Communications @ Perfetti Van Melle Italy.
4 anniBellissimo racconto della vostra realtà e del vostro team affiatato, inspirational, competente e sempre cortese e aperto . Anche noi clienti non vediamo l ora di rimettere piede a casa vostra, perché li ci fate sentire sempre a nostro agio e parte della vostra comunità!
Marketing and Communication Consultant
4 anniAuguri Francesco, davvero.
Sales Account Manager
4 annimi fai piangere con questi post Francesco Costanzo!
Sales Manager | Professor - Digital HR & Organisation | LinkedIn Alumni
4 anniFrancesco Ora sai come ci si sente lontano da lì :)