Anti-Aging

Anti-Aging

Invecchiare è inevitabile (si metta il cuore in pace il Berlusca) , nonostante le scoperte in ambito medico e scientifico e la qualità della vita migliorata in molti paesi. Ma qualcosa si sta muovendo e ora siamo in grado di rallentare il processo ossidativo del nostro organismo.

Sappiamo che il nostro corpo è composto di cellule di diverso tipo, che possono essere suddivise in 3 grandi gruppi:

-le cellule che non muoiono mai, ovvero non si duplicano. Parliamo principalmente dei neuroni e delle fibrocellule muscolari.

-le cellule che nascono e muoiono dopo pochi giorni. Queste vengono sostituite da nuove cellule prodotte da alcuni organi. Parliamo ad esempio delle cellule del sistema immunitario e dei globuli rossi.

-le cellule che si duplicano avendo un numero predefinito di replicazioni (una cinquantina si dice). Parliamo delle cellule che compongono i nostri tessuti (ossa, pelle, tessuti vari).

Ebbene, quanto potremo vivere dipende principalmente da questo terzo tipo di cellule. Infatti facendo parte dei nostri tessuti (cuore, endotelio venoso ed arterioso, scheletro, organi) il raggiungimento massimo delle replicazioni le trasforma in cellule senescenti. Quando questo accade, assistiamo al deterioramento dei tessuti di cui fanno parte.

Quindi se teoricamente non ci fosse la morte delle cellule non ci sarebbe bisogno della duplicazione e non verrebbe raggiunto lo stato di senescenza cellulare.

Per vivere più a lungo, potrebbe essere sufficiente "allungare" le estremità dei cromosomi, cioè i telomeri (una sorta di cappuccetti protettivi che ne impediscono lo sfilacciamento) il cui compito è proprio quello di mantenere efficiente ed in buona salute il nostro DNA, che è contenuto in ognuna delle nostre cellule e che si duplica fin dalla nostra nascita.

Questi cappucci non durano però in eterno; purtroppo ad ogni replicazione del DNA tendono ad accorciarsi, finché diventano così sottili da non essere più in grado di svolgere la loro azione protettiva.

La “colpa” del nostro invecchiamento è da imputare quindi in gran parte ai telomeri, e al loro deterioramento.

Domanda: è possibile allontanare l’invecchiamento, semplicemente riuscendo ad allungare i telomeri, impedendo che si consumino? Il trattamento "allunga-telomeri" è stato sperimentato sulle cellule staminali, ove si trova la telomerasi, l’enzima dell’immortalità cellulare (TA-65)

Questa sostanza è attiva e lavora al massimo per consentire lo sviluppo del feto, ma dopo la nascita la telomerasi si assopisce ed ecco perché iniziamo ad invecchiare.

La telomerasi è un enzima molto interessante per gli scienziati che studiano, oltre all'invecchiamento, le gravi patologie come i tumori: infatti capire come viene regolata la telomerasi e individuare un metodo per ridurre e fermare l'azione dell’enzima nelle cellule tumorali sono alcuni degli obiettivi che i ricercatori stanno cercando di raggiungere per sviluppare in futuro un approccio terapeutico che potrebbe supportare gli attuali trattamenti per sconfiggere i tumori.

Oggi il TA-65 si trova in commercio sotto forma di integratore alimentare, da solo o in abbinamento con altri estratti naturali; in particolare l’azienda americana Jeunesse ha sfruttato le più moderne scoperte nell'anti-aging creando FINITI  un integratore ricco di estratti di alghe e vitamine, pensato a supporto del benessere dell’organismo.

La sua formula è stata studiata dal medico americano Vincent Giampapa, chirurgo plastico nominato al premio Nobel nel 2014 proprio per la sua ricerca sulle cellule staminali e i telomeri.

Si tratta di un integratore il cui utilizzo viene consigliato dopo i 35 anni, quando generalmente inizia l’accorciamento dei telomeri. Non si tratta di un farmaco, ma di un prodotto nutraceutico che può aiutarci a rimanere sani e più giovani e vitali.

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate