ARCANGELO - A sud del mondo

ARCANGELO - A sud del mondo

ARCANGELO
A SUD DEL MONDO
a cura di Ivan Quaroni
Giovedì 26 maggio 2016 ore 18:30
Galleria PROGETTOARTE ELM/Milano

La galleria Progettoarte elm di Milano prosegue la sua indagine sulla pittura degli artisti emersi tra gli anni Settanta e Ottanta con una mostra personale, curata da Ivan Quaroni, dedicata ad Arcangelo dal titolo A sud del mondo. La mostra raccoglie un nucleo di opere che attraversa trasversalmente tutta la produzione dell’artista dagli anni Ottanta a oggi. Sono circa 15 i lavori, tra tele, sculture e carte intelaiate, appartenenti a diversi periodi, dall’inziale ciclo Terra mia, che ha segnato gli esordi dell’artista in Italia e soprattutto in Germania, ai cicli pittorici della maturità, come i Pianeti, i Dogon e i Misteri, fino alle serie realizzate nell’ultimo decennio, dai Sanniti alle più recenti opere dedicate agli Irpini.
La mostra si svolge come un sintetico percorso a tappe che attraversa la compatta e coerente visone artistica di Arcangelo, maturata in controtendenza rispetto al clima culturale postmodernista inaugurato dalle ricerche della Transavanguardia, rivolte al recupero del genius loci.
Fin dal primo ciclo di opere, realizzato con materiali poveri e organici, come terre, carboni e pigmenti puri, appare chiaro che la direzione della sua indagine è più vicina allo spirito delle ricerche poveriste. Terra mia è una serie che occupa l’artista per diversi anni e che pone le fondamenta del suo modus operandi, attraverso l’elaborazione di una pittura gestuale, scarnificata che trasforma il paesaggio in visione astratta eppure sanguigna e carnale della natura. L’adesione sensuale, materica alle radici culturali del territorio nel quale è cresciuto, il Sannio, porta l’artista alla costruzione di un originale immaginario radicale, dove si fondono memorie ataviche dei popoli italici, ricordi delle processioni penitenziali, suggestioni e profumi del mediterraneo e perfino dell’Africa Nera.
Le serie dei Pianeti e dei Dogon testimoniano, infatti, un allargamento degli influssi iconografici dell’artista, interessato alle cosmologie delle civiltà tribali del Delta del Niger (Dogon e Lobì). Si tratta, come scriveva negli anni Novanta il critico tedesco Andrea Jahn, di “un segno del suo interesse verso fenomeni multiculturali e internazionali, oltre che della sua diffidenza nell’atteggiamento fondamentalmente positivistico occidentale”. Religione, magia, misticismo, spiritualità, folclore permeano tutta l’opera di Arcangelo, anche se il suo linguaggio si muove piuttosto in un territorio liminare tra l’astrazione segnica e gestuale e la figura, intuibile solo come indicazione sintetica e accenno velato. Non a caso le forme di cose, oggetti, luoghi appaiono nelle sue tele e nelle sue sculture, come ombre spettrali, fantasmi magmatici, apparizioni affioranti dall’inconscio individuale e collettivo.
A sud del Mondo è un titolo che ben rappresenta l’indagine dell’artista, contraddistinta da un nomadismo culturale che lo conduce a individuare la comune radice mitopoietica dei popoli italici e extraeuropei. Per tale motivo, passando in rassegna i diversi cicli in successione, dai Dogon ai Sanniti agli Irpini, si può individuare la ricorrenza di certe forme archetipiche, che assumono di volta in volta un diverso significato. Le cosmogonie sacre dei Pianeti, i simboli penitenziali e cruciformi dei Misteri, le allusioni falliche delle Montagne Sante, le case, i granai e i termitai dei Dogon sono simulacri che si succedono senza soluzione di continuità, riaffiorando di tanto in tanto nei diversi cicli per ribadire la comune origine di tutte le storie e di tutte le esperienze. Quella di Arcangelo è una visione più poetica che antropologica, basata sull’osservazione intuitiva e sulla capacità di proiettare l’anelito spirituale dei popoli a lui cari nella dimensione immaginifica dell’arte.
Insieme alle opere storiche, molte delle quali sono esposte per la prima volta, saranno presentati anche alcuni lavori di piccole dimensioni dell’ultimo ciclo degli Irpini, dominato da colori di terre rosse, blu vibranti e neri profondissimi che ricapitolano e, insieme, rinnovano il senso magico e auratico della sua pittura, alla perenne ricerca dell’energia sorgiva e primaria dell’immaginazione mitica. 

Biografia
Arcangelo nasce ad Avellino nel 1956. Nel 1976 s'iscrive all'accademia di Belle Arti di Roma, dove si diploma nel 1980. Nel 1981 si trasferisce definitivamente a Milano. Negli anni '80nasce il primo ciclo di lavori intitolato “Terra mia”, col quale partecipa alla collettiva "Perspective", in occasione di Art Basel, Basilea. Seguono le personali alla Galleria Tanit di Monaco di Baviera e alla Galleria Buchmann di Basilea e la collettiva "Nuovi Argomenti" al PAC di Milano. ed espone in mostre personali alla Galleria Janine Mautsch di Colonia, Harald Behm di Amburgo e Klaus Lupke di Francoforte. Inizia le sculture intitolate “Montagne Sante”. Seguono nuove personali presso "Villa Waldberta”, Galerie Tanit, Monaco di Baviera, come ospite della Città, alla Galleria Engström di Stoccolma, allo Studio Guenzani di Milano e prende parte alle collettive "XI Quadriennale di Roma", "Prospect '86" alla Kunstverein und Shirn Kunsthalle di Francoforte, "Dopo il concettuale" al Museo Provinciale d'Arte di Trento e alla Galerie Pierre Huber, Ginevra. Nel 1987 espone al P.A.C. di Milano, al Museum der Stadt di Esslingen, alla Galerie Maeght-Lelong, Paris e alla Edward Totah Gallery, Londra, dove Arcangelo apre un suo studio londinese. 
Verso la fine degli anni Ottanta nascono le sculture “Altari” e tra 1989 e 1990 inizia il ciclo pittorico dei “Pianeti”. Nel 1990, dopo un viaggio in Africa, nascono le opere del ciclo “Lobi-Dogon” esposte al Kunstverein di Bonn nel 1991. Nel 1992 inaugura una personale al Museo d'Arte Moderna di Toulouse, nel Réfectoir des Jacobins. Nel 1993 espone al Centro d'Arte Contemporanea La Ferme du Buisson di Marne-La-Vallée, alla Galleria Municipale d'Arte Contemporanea di St. Priest, alla Kodama Gallery di Osaka, in Giappone. Nel 1994 espone le opere del ciclo “Stanze” alla Galleria Otto di Bologna ed è di nuovo da Tanit a Monaco di Baviera e poi da Alice Pauli a Losanna. Tra 1993 e 1994 espone in Giappone, al Fukuyama Museum of Art e in Francia, al nuovo Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Toulouse Les Abattoirs. Nel 1995-1996 organizza due edizioni di “Leonkart” al C.S.O.A. Leonkavallo di Milano, invitando ad esporre artisti come Ricardo Brey, Pierpaolo Calzolari, Michele Frere, George Lappas, Michelangelo Pistoletto, Jaume Plensa. Nel 1996, alla Galleria Di Meo di Parigi e alla Galleria Gentili di Firenze presenta il ciclo di sculture in cera “Le Navi”, poi alla Galleria Continua di San Giminiano. Durante l'estate nasce il la serie pittorica dei “Misteri”. Tra il 1996 e il 1998 espone di nuovo alla Galleria Tanit di Monaco di Baviera, alla Otto Gallery di Bologna, alla Janine Mautsch di Colonia, alla Galleria Bernard Cats di Bruxelles e la Civica Raccolta del Disegno di Salò gli dedica una personale, inoltre prende parte alla mostra "Ultime Generazioni", XII Quadriennale Nazionale d’Arte, Roma. Lo stesso anno Arcangelo inizia il piccolo ciclo di opere erotiche intitolate “Verso Oriente” e successivamente, espone le sue “Anfore” di terracotta nelle prestigiose sale del Caffè Florian di Venezia,. Nel 2000 inaugura “Tappeti Persiani, sarcofago, anfore”, prima personale alla Galleria Lorenzelli Arte di Milano. Nell'estate del 2001 nascono i lavori “Feticci” e “Sanniti”, realizza gli “Orti”, sculture in ceramica realizzate alla Bottega Gatti di Faenza, ed espone le opere “Trofei di caccia” presso la Galleria Tanit di Monaco di Baviera. Nel 2003 è pubblicata la prima monografia “Arcangelo” (Edizioni Quattroemme, Perugia) e successivamente progetta una serie di "Monotipi", esposte in Italia e in Germania. Nel 2004 espone di nuovo alla Lorenzelli Arte, Milano con la personale "Lunga notte di stelle Sannite" e realizza il progetto "Terra dei Sanniti" negli spazi della Fondazione Il Volume di Roma. Nello stesso periodo dà alle stampe un prezioso volume di incisioni corredato da 14 poesie di Alda Merini (Edizioni Lo Sciamano). Nel 2005 nascono le opere “Le mie case” e nel 2006 nasce il nuovo ciclo intitolato “I Vedenti”, che espone alla Galleria Kaj Forsblom di Helsinki. Partecipa poi alla mostra "Per esempio, Arte contemporanea italiana dalla Collezione Unicredit", al MART di Rovereto e pubblica il II° volume della monografia “Arcangelo - opere dal 1983/2007” (Damiani Editore, Bologna). L’interesse per l’Africa nera ritorna nel 2007 con le opere del ciclo “Kenia-Masai”. Nel 2009 inaugura personali negli spazi di Marco Rossi/Artecontemporanea a Verona e Pietrasanta. Nell’ottobre del 2009 nascono carte e tele dedicate al mondo tribale dei “Segoú”, che nel 2010 espone negli spazi della Fondazione Il Volume a Roma, da Lorenzelli Arte a Milano e alla Otto-Gallery di Bologna. Nel 2011 inaugura una personale nella Chiesa dell’Immacolata al Castello Aragonese di Ischia. Nel gennaio 2012 realizza un gruppo di lavori intitolati "Beirut" che espone presso L’Espace Kettaneh-Kunigk (Tanit) a Beirut, in Libano. Nell’estate del 2012 lavora a un nucleo di opere intiotolate "Ex voto", cui seguiranno quelle erotiche del ciclo "Kamasutra" e nell'estate del 2014 lavora ad opere dedicate agli “irpini”, antico popolo contiguo ai Sanniti. Nell'ottobre 2012 espone da Otto Gallery a Bologna e inizia una serie di lavori in ceramica intitolati "Case degli Irpini", che realizza presso il laboratorio Le Officine Saffi di Milano che poi esporrà nell’omonima galleria nel 2015. Tra 2015 e 2016 si tengono sue mostre personali alla Galleria Francesco Clivio, Milano, PoliArt, Rovereto e alla Galleria Marco Rossi Artecontemporanea, Pietrasanta. Partecipa alla mostra collettiva, "Passaggi" con la Fondazione Volume! presso il MAMC, Museo di Arte Contemporanea di Saint Etienne, in Francia e successivamente presso lo spazio Il Frantoio di Capalbio. Hanno scritto sul suo lavoro numerosi critici, tra cui Luca Massimo Barbero, Helmut Friedel, Maria Luisa Frisa, Walter Guadagnini, Flaminio Gualdoni, Giovanni Iovine, Andrea Jahn, Petra Joos, Gian Ruggero Manzoni, Maurizio Medaglia, Marco Meneguzzo, Marilena Pasquali, Jerome Picon, Annelie Pohlen, Ivan Quaroni, Davide Sarchioni, Herbert Schneidler, Alessandro Trabucco, Giacomo Zaza.

Info:
Arcangelo. A sud del mondo
A cura di Ivan Quaroni

Opening: giovedi 26 maggio 2016, ore 18.30

Progettoarte elm
Via Fusetti, 14 - 20143 - Milano – Italy
Tel. +39 02 83390437 Email: info@progettoarte-elm.com

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