“Aut inveniam viam aut faciam”
30/ 05/ 2022“Aut inveniam viam aut faciam” Opening New Ways

“Aut inveniam viam aut faciam”

30/05/2022

Ipse dixit:

“Aut inveniam viam aut faciam”
“Troveremo una strada o ne apriremo una”

Cit. Annibale, condottiero e politico cartaginese (Cartagine, 247 a.C. – Lybissa, 183 a.C.)

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Si parte da questa frase pronunciata nel corso della Seconda Guerra Punica, ai propri generali che sostenevano fosse impossibile attraversare le #Alpi con gli elefanti.

Una frase tanto forte e potente, simbolo di un cuore impavido, da essere nei secoli, a seguire, usata anche da istituzioni ed ammiratori di spicco come Napoleone e Francis Bacon.

Non a caso #Annibale è considerato uno dei condottieri più incisivi sulla storia di Roma, per le sconfitte sanguinose ed umilianti inflitte.


Le fonti storiche sull’attraversamento delle Alpi provengono dagli scritti di Polibio (200 a.C.-118 a.C.) e Tito Livio (59 a.C-17 d.C.).

Tra storia, mito e “leggenda”, Il passaggio delle Alpi di Annibale, compiuto verso la fine di settembre del 218 a.C., rappresentò la fase iniziale delle ostilità della Seconda Guerra Punica.

Nel maggio del 218 a.C. Annibale lasciò la penisola iberica, con 90.000 fanti e 12.000 cavalieri, e 37 #elefanti.

L’obiettivo era muoversi rapidamente, per sorprendere le truppe romane, evitando un attacco diretto e suscitare una rivolta dei popoli italici recentemente sottomessi al dominio romano.

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La strategia del cartaginese fu quella di non passare in Italia lungo la costa, ma attraversando le montagne, dopo aver risalito le valli del Rodano in zattera, scontrandosi con i Romani in territorio italico.

Dopo nove giorni di marcia, sotto il segno del tramonto della costellazione delle Pleiadi e sotto un’improvvisa nevicata, Annibale giunse al valico per passare le Alpi che superò in venti giorni, nonostante, popolazioni locali ostili, mancanza di attrezzature idonee, valanghe, dirupi e ghiacciai, freddo e fatica, a flagellare uomini e animali non abituati e non idonei a quegli ambienti….passando per la costruzione di una strada con il pietrisco.

“Nè gli uomini nè gli animali potevano essere sicuri di dove passare a causa della neve, chiunque finisse sul bordo del percorso o inciampasse perdeva l’equilibrio e cadeva dai precipizi.”

“Il percorso era troppo stretto perchè gli elefanti o anche gli animali da carico potessero passarci” (Cit. Polibio)

“Uno stretto pendìo che cadeva a perdita d’occhio, così profondo che perfino un soldato in armatura leggera sarebbe a malapena riuscito a scendervi, tastando il percorso e aggrappandosi a cespugli e ceppi che eventualmente si presentassero.”
(Cit. Tito Livio)

Una domanda ricorre, da duemila anni, quando si narra l'impresa di Annibale: come fece il condottiero cartaginese in marcia dalla Spagna, ad attraversare i Pirenei e le Alpi, tra dislivelli fino a tremila metri, per arrivare in Italia e mettere in ginocchio le legioni romane presso Ticino e Trebbia?

  • #Ricerca costante non rassegnandoci di fronte agli ostacoli perché possono essere rimossi ed aggirati.
  • Non accontentarsi di mediocrità: la natura umana porta all’esplorazione e ricerca di #soluzioni.
  • #Pazienza e #perseveranza: i #risultati non sempre sono scontati e correlati, commisurati al tempo impiegato per ottenerli.

E quando nonostante impegno e zelo, i risultati non arrivano o non soddisfano, giunge il momento di #osare, aprendo, diventando #pionieri, avventurandosi nelle terre del nuovo.

Da qualche parte ho letto che

“Osare è lo sguardo sull’ignoto”,

la vittoria sulla resistenza, sulla desistenza e all’accontentarsi, trovando giustificazioni alla rinuncia.

Osare è proseguire confidando sul proprio intuito e coraggio, comunque ponderati nei soggetti eletti, che vedono oltre, anche contro il parere della massa.

Cercare una chiave che non si trova e non si possiede, per Aprire una porta ed una via di accesso che non si vedono: e quando, con impegno e costanza, si cercano, si trovano ed aprono nuove vie, si conquista e ci si impadronisce di un atteggiamento mentale che ci accompagna nel cammino regalando grandi soddisfazioni.

Opening New Ways

Ma perché parlare delle gesta di Annibale?

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Perché a prescindere dagli esiti storici (non sono uno storico), prescindendo dagli esiti e valutazioni finanziarie (non sono un appartenente ed esperto della comunità finanziaria) ed a prescindere dalle valutazioni sulle strategie (non sono in grado di confutarle) Venerdì 13 maggio 2022 ero presente “fisicamente” alla presentazione del nuovo piano strategico 2022 – 2024 di Unipol, potendo così “respirare”, “assaporandone” lo spirito che lo permane.

Devo ringraziare l’iniziativa di Gruppo Digital Lunch che ha permesso al sottoscritto ed a altri 179 colleghi, raccogliendo le sfide lanciate dal Management, di poter esporre le proprie idee in diversi ambiti di sviluppo del nuovo Piano. (Ne parlo qui).

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Attorno a me le scritte ed immagini di “Opening New Ways” mi rimandavano continuamente all’associazione mentale con le gesta del condottiero Cartaginese, disposto a cercare assiduamente, trovare e costruire nuove strade e vie di accesso per raggiungere i propri traguardi ed obiettivi.

Ogni Piano Industriale è un momento di vita aziendale fondamentale per capire a che punto ci si trovi, come leggere, interpretando, il cambiamento che corre sul mercato e come ci si voglia posizionare nel presente e nel futuro.

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Per capire a che punto ci troviamo, l’evento, in apertura, ha ripercorso le tappe del lungo ed importante cammino (caratterizzato da driver come innovazione, leadership e performance) che, nel tempo, ha portato Unipol ad occupare un posto di rilievo nel panorama industriale italiano, non solo come posizionamento sul mercato, ma anche in termini di reputazione e forza del marchio.

E’ stato emozionante vedere luoghi, momenti e tappe da cui provengo ed a cui ho partecipato con il mio piccolo contributo.

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Poiché Il futuro delle assicurazioni dipende dalla propria capacità di esplorare nuovi modelli di business, ascoltando le esigenze dei clienti, I Vertici del Gruppo, alternando gli interventi, hanno presentato le direttrici strategiche e le azioni finalizzate all’ampiamento delle aree di business negli ecosistemi Mobility, Welfare e Property e Bancassicurazione, tenuto conto anche del contesto macroeconomico attuale, fortemente influenzato da:

  • Scenario post pandemico
  • Crisi geopolitica internazionale
  • Forte spinta inflazionistica
  • Volatilità dei mercati finanziari
  • Tassi di interesse in risalita
  • Tecnologia e digitalizzazione.

La pandemia ha impattato, accelerando, o per lo meno affiancando, un cambiamento radicale, un’alternativa nelle abitudini dei consumatori anche nel settore assicurativo: l’idea di ricevere servizi sempre più personalizzati, a misura di cliente, utilizzando e condividendo i dati raccolti, pure attraverso sistemi di machine learning, algoritmi ed I.A., è accettato e sotto gli occhi di tutti.

Il Gruppo Unipol, come altri competitor, ha colto questo fenomeno e lo vuole interpretare, attivamente, come un’opportunità, capitalizzandone i benefici, per creare nuovi ed ulteriori punti di contatto e connessioni più strette con i clienti, valorizzando da una parte i punti di forza e dall’altra offrendo servizi digitali on-demand, disegnati sulle esigenze dei diversi segmenti generazionali, senza dimenticare:

  • il consolidamento della rete bancaria anche come canale di vendita dei prodotti assicurativi.
  • La crescente rilevanza della componente dei servizi “adiacenti” al business assicurativo e l’aumento della domanda di prodotti e servizi integrati in ambito Salute e Protezione.
  • Ma soprattutto, l’elemento umano, anche attraverso la propria rete fisica agenziale, che resta indispensabile per costruire un rapporto di fiducia, anche in un mondo che guarda alla digitalizzazione: potenziandone l’efficacia, consolidandone il presidio territoriale, completando l’evoluzione in multicanalità, sofisticando e sviluppando proposte/ opportunità commerciali anche sulla base di algoritmi predittivi e data driven.

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Si scorge un triennio nel quale sarà necessario “aprire” e percorrere strade mai battute prima. “Opening New Ways”, il nuovo piano strategico del Gruppo Unipol, pianifica uno sviluppo che si allarga anche ad ambiti non tradizionalmente riservati al business assicurativo e che si incardinerà sui tre ecosistemi, sopra citati, per offrire un’offerta e modelli distributivi sempre più innovativi, integrati e al passo con i tempi.

Ma non esisterebbero “new ways” prescindendo da una crescita in chiave sostenibile: per questo motivo UnipolSai contribuirà al raggiungimento degli obiettivi inseriti dell’Agenda ONU 2030, in particolare:

  • Salute e benessere
  • Dignità nel lavoro e crescita economica
  • Città e comunità sostenibili
  • Consumo e produzione responsabili
  • Lotta contro il cambiamento climatico.

Invito Tutti coloro che manifestano interesse ai temi del piano “Opening New Ways” (da me solo toccati fugacemente) ad approfondirli, tramite i canali ufficiali o più appropriati e professionali deputati allo scopo: testate giornalistiche, interviste e siti.

…E se Annibale ha inventato, trovato, costruito e percorso una sola nuova via, rimanendo scolpito nella storia, cosa può succedere e dove si può arrivare “Opening New Ways”?



#OpeningNewWays #GruppoUnipol #UnipolSai #ChangesUnipol #DigitalLunch #FozziMassimiliano


#IrresponsabileCommerciale

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