AUTENTICITTÀ

Firenze, morto a 84 anni l’architetto Dezzi Bardeschi


Apprendo solo ora, con profonda costernazione e dolore, che ieri 4 novembre, hai lasciato il tuo percorso terreno. Abbiamo trascorso assieme 47 lunghi anni anche se a volte le pause, anni in cui non ho frequentato lo studio, sono state lunghe. Quando ho avuto bisogno è sempre bastato suonare di nuovo il campanello per ritrovarti con immutato entusiasmo ed immutata curiosa intelligenza. Ora quel campanello che non suonerà più mi mancherà molto! Ciao Marco, intanto ti ricordo così con l’ultima grande mostra: Autenticittà.

Cari luoghi: un viaggio di 50 anni a Firenze e dintorni”(scritti, progetti, realizzazioni, cantieri), ideata e curata da Marco Dezzi Bardeschi, con la collaborazione di Duccio Dezzi Bardeschi e Roberto Manescalchi. L’iniziativa fu promossa con il determinante contributo di Regione Toscana nell’ambito del progetto Toscanaincontemporanea 2012, Polo Museale Fiorentino, Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Oltre al valore specialistico e di grande interesse culturale la mostra si caratterizzò per i ben sette spazi espositivi che trovarono sede in luoghi simbolo della città.


La prima titolata:

 “FRAMMENTI DI UN DISCORSO AMOROSO & L’ARCHITETTURA DEI GIARDINI SIMBOLICI”, Firenze, 10 settembre – 16 ottobre, trovò sede nell’Accademia delle Arti del Disegno. La mostra illustrò la difficile eredità della ricerca architettonica a Firenze partendo dalla raffigurazione della città monumentale nella cartografia storica, fino all’analisi dell’architettura simbolica e la città dell’ “assoluto formale” pensata e progettata negli anni di Giuseppe Manetti e Giuseppe Martelli .

La seconda:

“L’ENERGIA IRRESISTIBILE DEL- LA FORMA LIBERA, ”Firenze, 10 settembre – 16 ottobre 2013, ubicata ancora all’ Accademia di Belle Arti, nell’ Aula Ghiberti, ospitò i risultati del Laboratorio di Arte Contemporanea attivato dal prof. Adriano Bimbi con la presenza di giovani artisti provenienti dalla scuola di pittura dell’Accademia di Belle Arti che offrirono un omaggio a Michelangelo Buonarroti

La terza: 

“LA CITTA’ NOTTURNA DEL MANIERISMO INQUIETO”, Firenze, 10 settembre – 16 ottobre 2013, fu ubicata in Palazzo Medici-Riccardi e ospitò i progetti originali e/o rivisitati ad illustrazione del percorso attuato per il recupero di Pratolino, con un omaggio all’opera del Bernardo Buontalenti e al suo principe: Pratolino, l’Appennino, gli automi (“la città inquieta del Manierismo”).

La quarta: 

“LA CITTA’ ERMETICA DELL’UMANESIMO: VERSO ORIENTE, L’ORIGINE E’ LA META”, Firenze, 10 settembre – 16 ottobre 2013, pensata nel Pronao del Museo Marino Marini, da poco ricongiunto al sacello albertiano (la nuova città dell’Umanesimo) vi è ospitata una sezione contenente le illustrazioni dell’esordio progettuale dell’ architetto Dezzi-Bardeschi negli anni ’60.

La quinta: 

“LA NUOVA CITTA’ DELL’UTOPIA FELICE E IL FUTURO DI FIRENZE”, Firenze, 15 novembre – 15 dicembre 2013, Palazzina Reale della Stazione di Santa Maria Novella. In mostra furono presentati i progetti relativi alla “nuova città”: Santa Maria Novella, la galleria ipogea; Il teatro della Natura e la barca di Proteo; La palazzina Reale e il futuro della Stazione; Palazzo Vecchio, il viaggio lungo un secolo di Giovanni Michelucci.

La sesta: 

“ LA CASA E LA CITTA’ DEL NOVECENTO”,(dal centro alle periferie)”, presso l’Archivio Comunale di Firenze, 19 dicembre 2013 – 3 febbraio 2014, presentò, attraverso i documenti originali e i modelli conservati presso l’Archivio storico del Comune di Firenze, le opere legate alla committenza locale, con un omaggio alla figura e all’opera di Pierluigi Nervi (“La città del Movimento Moderno”).

Questa importante e articolata proposta espositiva si chiuse infine con la settima:

“UNA DIFFICLE EREDITA”,Firenze, 14 febbraio – 21 marzo 2014, ubicata nella Sala delle Regie Poste agli Uffizi.

Nel percorso, attraverso i progetti e i modelli esposti, si diede lettura della topografia urbana e dell’evoluzione di alcuni luoghi storici della città. I temi trattati affrontarono le problematiche aperte nel corso dei secoli relativamente allo sviluppo della città e alla reinvenzione del suo archetipo. I progetti di attualità, presentati nell’ambito della mostra, evocarono, come Guide ideali, alcuni riconosciuti grandi Maestri, protagonisti della storia artistica e culturale della città, cui l’iniziativa intese fare significativo omaggio.

Con ciò che scrisse Marco Dezzi Bardeschi, nella dedica del catalogo, ci sembra giusto chiudere per comprendere al meglio lo spirito e l’idealità sottesa a questo progetto : “Cari amici, il breve ma intenso viaggio sentimentale che vi proponiamo su alcuni cari luoghi di un vissuto quoti­diano di almeno mezzo secolo attraversa spazi ed incontra personaggi-guida come Lari benevoli, complici incon­sapevoli delle ricerche e delle esperienze pro- gettuali discese dal loro ammaestramento. Questo piccolo viaggio nello spazio e nel tempo vuole essere soprattutto un profondo, affettuoso atto di amore verso la città-madre che, pur con i compiaciuti suoi difetti, si vorrebbe sempre migliore, grazie anche a quei suoi (dimenticati) protagonisti che più ci hanno guidato e sostenuto, col loro esempio, ad accostarci con gioia e sempre rinnovata felicità creativa alla sua grande eredità materiale. Un’eredità troppo spesso dai fiorentini vissuta, in quotidiana confidenza, non come una straordinaria risorsa, ma come un peso schiacciante, insostenibile. Dunque o in modo ipercritico e in­sofferente o, al contrario, come un’astratta mitologia d’identità di comodo per “turisti” convenzionali, comunque mai, da tutti, con indifferenza”.



Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Roberto Manescalchi

  • GIOCONDA

    GIOCONDA

    Presidenza del Consiglio Regione Toscana Comunicato n. 1205 del 5 settembre 2017 Cultura, Istruzione e Ricerca Libri:…

Altre pagine consultate