Bruno Nardo"Ecco un tumore da record"
Pino Nano
Eccellenze Italiane. Ancora un record in Calabria e questa volta nel campo della medicina. Il prof.Bruno Nardo – un lungo trascorso professionale tra Bologna e Pittsburgh e una lunga esperienza sui tumori del fegato e del pancreas- ha asportato un tumore di quasi 8 chili in una donna gravemente ammalata, un record che non è solo della chirurgia italiana ma anche della chirurgia internazionale.
I chirurghi dell’Ospedale Annunziata di Cosenza – si legge in una nota ufficiale del grande ospedale calabrese – questa volta sono andati “oltre il limite del possibile” con un intervento di chirurgia oncologica avanzata, dal momento che “è stato asportato un tumore che occupava gran parte dell’addome”. L’intervento- spiega il primario chirurgo, prof. Bruno Nardo, storia la sua di un medico di grande fascino professionale con una casistica di interventi elevatissima- “è il frutto della collaborazione multidisciplinare di diversi professionisti, medici e chirurghi che lavorano nella nostra Azienda”.
A rendere pubblica la notizia di questo intervento così straordinario realizzato dal Prof. Bruno Nardo (qui in alto nella foto, a sinistra) è stato il marito della paziente sottoposta all’intervento, una signora calabrese di 58 anni della provincia di Cosenza: “Ho deciso di raccontare la storia di mia moglie ai giornali- spiega il marito- perché si sappia che non si può parlare sempre e solo di malasanità in Calabria, e che esiste invece anche qui la possibilità e il modo per essere trattati nella maniera diagnostica più corretta possibile. Mia moglie sembrava incinta ma alla sua età non era possibile che lo fosse, ed a fare aumentare la sua pancia, da diversi mesi non era altro che un tumore maligno che ora è stato finalmente asportato. Non riesco ancora a crederci, anche dopo aver visto le foto dell’intervento. Ecco perché voglio raccontare a tutti voi questa incredibile storia di buona sanità. Mi è stato detto subito che si trattava di un tumore maligno a partenza dal retroperitoneo, che aveva invaso il rene destro e parte dell’intestino, e ho immediatamente capito che non sarebbe stato facile affrontare il caso”.
In realtà questa donna – ci spiegano i medici del reparto di chirurgia che ora seguono il post-operatorio della paziente- “aveva notato, già dal luglio dello scorso anno, uno strano gonfiore della pancia ma lo aveva banalmente attribuito agli effetti dei farmaci che prendeva per la cura di una artrite reumatoide. In realtà aveva in pancia un tumore di enormi dimensioni che dal fegato si espandeva fino alla vescica, inglobando in maniera irreparabile il rene destro e la parte destra del colon. Si è trattato di un intervento eccezionale che è consistito nella asportazione in blocco di un “tumore del retroperoitoneo del peso complessivo di 7,5 kg”.
Il marito della paziente oggi ringraziare pubblicamente il chirurgo Bruno Nardo e la sua equipe e racconta come a volte il caso possa salvarti la vita.
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“Abbiamo chiesto un appuntamento al Primario della Chirurgia Generale dell’Annunziata di Cosenza, che conoscevamo per la sua fama, e dopo il nostro primo incontro, ci siamo affidati totalmente a Lui ed alla sua equipe, e devo dire che alla fine la fiducia che abbiamo riversato nelle mani del prof. Bruno Nardo è stata ampiamente ripagata. Il professore è stato onesto, ci ha detto subito che doveva valutare la fattibilità dell’intervento studiando il caso di mia moglie anche ad un “tavolo anatomico tridimensionale disponibile all’Università della Calabria” nel Dipartimento di Farmacia. Poi dopo una serie di altri esami effettuati ci ha informati che “si poteva tentare, ma che il viaggio poteva essere anche molto pericoloso. Ci ha spiegato insomma che se da una parte l’intervento era per lui tecnicamente fattibile, dall’altra parte il rischio di mortalità era anche molto alto. Ci ha anche informato che per offrire il massimo delle sue possibilità avrebbe richiesto la partecipazione di più professionisti in sala operatoria e così alla fine per fortuna è stato”.
Al tavolo operatorio, oltre al Prof. Bruno Nardo e alla sua equipe, composta dal Dr Marco Doni e dal Dr Daniele Paglione, anche il primario della Urologia Dr Michele Di Dio, poichè il tumore inglobava il rene destro che è stato asportato. Preziosa la collaborazione del personale infermieristico, in particolare della strumentista Francesca Esposito e del referente del blocco operatorio Giuseppe Marano. A condurre e gestire la delicata fase dell’anestesia, per circa 8 ore di intervento, la Dott.ssa Brunelli. Anche se non ci sono stati problemi chirurgici ed anestesiologici, in considerazione dell’entità dell’intervento, la paziente ha trascorso la prima notte in Rianimazione, sotto stretto monitoraggio ed il mattino dopo è stata riportata nel reparto della Chirurgia Generale “Falcone” non avendo più necessità della terapia intensiva.
Da pochi giorni questa donna ha lasciato l’ospedale di Cosenza, oggi sta bene e sta avendo un decorso regolare. “Siamo rimasti molto meravigliati dal decorso normale dopo un intervento così complesso -dice ancora il marito- e per questo ringrazio per l’assistenza che hanno dato a mia moglie, tutti quanti i medici del reparto della Chirurgia Generale Falcone, e non solo i medici, ma anche gli infermieri e gli ausiliari, che sono stati sempre attenti e vigili, giorno e notte, e che sotto la guida del caposala Nicola Benedetto, l’hanno aiutata ad alzarsi dal letto ed a farla camminare dopo pochi giorni dall’operazione”.
Una bellissima pagina di buona sanità, dunque, resa possibile grazie alla sinergia, non solo tra i medici e gli infermieri dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, ma anche grazie alla collaborazione dei professori e ricercatori del nuovo Corso di Medicina e Tecnologie Digitali dell’Università della Calabria. Bruno Nardo ci parla prima di tutto del Rettore prof. Nicola Leone, oltre che dei Professori Sebastiano Andò, Marcello Maggiolini e Maria Luisa Panno. Ancora una volta – precisa il grande chirurgo calabrese- il tavolo anatomico tridimensionale, che da pochi mesi viene impiegato dalla nostra con il supporto del Dr Rocco Malivindi, nella pianificazione preoperatoria dei casi clinici più complessi, si è rivelato molto utile. Il prof. Bruno Nardo, lo ricordiamo, è autore di oltre 700 pubblicazioni tra cui 5 libri, 70 capitoli di libri e 150 articoli con impact factor. Ha preso parte come organizzatore e relatore a numerosi congressi nazionali e internazionali. È membro di società scientifiche nazionali ed internazionali ed è reviewer di numerose riviste scientifiche. Ha ricevuto premi e riconoscimenti per gli studi effettuati in Italia ed a Pittsburgh (Usa) nel campo della chirurgia traslazionale, epatobiliare e dei trapianti di fegato e rene. Ma c’è di più. Ha sviluppato due dispositivi, entrambi brevettati, per la rigenerazione del fegato in caso di insufficienza epatica acuta e per il prelievo delle cellule staminali a uso terapeutico. Da giugno 2019 è direttore della Uoc di Chirurgia generale nell’ospedale Annunziata di Cosenza, dove vengono eseguiti delicati e complessi interventi, in particolare di chirurgia oncologica e laparoscopica avanzata, per tumori dell’apparato digerente, con tecnologie ed apparecchiature di ingegneria biomedica di ultima generazione.
“Le competenze e le tecnologie dell’’Università della Calabria – aggiunge il prof Bruno Nardo- sono un valore aggiunto che la sanità calabrese, ed in particolare quella della provincia di Cosenza, devono necessariamente tenere in considerazione in futuro, per la lotta ai tumori e per dare risposte concrete ai pazienti calabresi, al fine di evitare i viaggi della speranza verso gli ospedali del Nord. Questa è la sanità in cui crediamo, questa è la sanità che abbiamo scelto di praticare nel momento in cui, io per primo, ho lasciato l’Università di Bologna per ritornare in Calabria che è la mia terra di origine”. Storia anche questa di una eccellenza tutta italiana”, e soprattutto Made in Calabria.