Buon anno, e meritiamocelo.
Nel capolavoro di David Foster Wallace, “Infinite jest”, un librone un po’ indigesto a dirla tutta, ma comunque una lettura interessante, gli anni non sono più identificati dai numeri, così come siamo abituati. Ma dalle sponsorizzazioni. Infatti, la storia di “Infinite jest” si svolge nell’“Anno del Pannolone per Adulti Depend”.
E a pensarci bene potrebbe essere il nuovo trend: identificare gli anni in base agli eventi, oppure gli oggetti, che li hanno caratterizzati: l’anno dello sbarco sulla luna (il 1969, per chi fosse ancora affezionato ai numeri), quello del Muro di Berlino, quello delle Torri Gemelle e quello dell’iPad. E poi abbiamo appena vissuto l’anno del SARS-CoV-2 e ci apprestiamo a vivere quello che - molto probabilmente - sarà l’anno della Pfizer-BioNTech.
E sarà sicuramente un anno formidabile. Per il vaccino? Sì per lui.
Pensateci un po’: la poliomielite è stata riconosciuta come malattia da Jakob Heine nel 1840. Landsteiner, biologo austriaco, riesce ad isolare il virus nel 1908 e il vaccino lo si trova, grazie a Jonas Salk, solo nel 1955.
Dalla scoperta della malattia al vaccino ci sono voluti 115 anni. CENTOQUINDICI ANNI.
Fino a qualche decennio fa nemmeno c’era l’antibiotico, Fleming ha scoperto la penicillina nel 1928 (l’Anno della Penicillina, per l’appunto). Il cortisone, potente antinfiammatorio e antidolorifico, è stato scoperto dal premio Nobel Edward Kendall nel 1944. E poi sono molto recenti, solo pochi decenni, gli ipertensivi, l’utilizzo dell’insulina nella cura del diabete, gli antistaminici, i chemioterapici, fino ai farmaci orfani per la cura delle malattie rare.
Insomma, fino a pochi anni fa si moriva per un niente, e lo si faceva stando male come cani.
Nell’anno del SARS-CoV-2, l’anno scorso, sono bastati dieci giorni, DIECI GIORNI, perché fosse sequenziato il genoma completo del virus. Altri 42 giorni ed è stato trovato il primo candidato per il vaccino che ora, dopo essere stato ideato con una metodologia estremamente innovativa (mRNA), sperimentato, testato, prodotto e distribuito, sarà somministrato in quasi tutto il mondo. Tutto in pochi mesi.
Al di là di sbavature ed errori, alcuni anche gravi che comunque ci sono stati e che potevano forse essere evitati, non possiamo che essere fiduciosi. Considerando il patrimonio di conoscenza, enorme e affascinante, che abbiamo ereditato e che ci consentirà di progredire ulteriormente, come non si fa ad esserlo?
Quindi, buon anno.
Cerchiamo però di meritarcelo, questo sapere. Diamoci da fare.
Dottore di Ricerca in Ingegneria presso AMED
4 anniGrazie Piero del tuo originale augurio. Buon anno meritato caro Piero!