CAFFEINA
Imparare a regolare il consumo di caffeina è fondamentale per evitare che interferisca con la qualità del nostro riposo. Come tutti sanno la caffeina è un potente stimolante del sistema nervoso.
È indubbiamente una pessima idea bere un caffè nelle sei ore prima di coricarsi. Una scelta di questo tipo può comportare la perdita di un’ora di sonno a livello fisiologico senza esserne consapevoli, dal momento che solo con un opportuno strumento è possibile dimostrare l’anormale alternanza fra fase REM e sonno profondo.
In sostanza viene promossa una carenza di sonno profondo, dovuta al consumo di caffeina, che a sua volta genera stanchezza durante il giorno. In questo modo si innesca il circolo vizioso di privazione del sonno, dal momento che la stanchezza spinge a consumare altra caffeina, che però a sua volta aggrava il problema. A questo punto serve una strategia precisa per interrompere questo ciclo e garantire al corpo il giusto riposo.
La caffeina che solitamente assumiamo è presente in alimenti come il caffè, il cioccolato e il tè, questi alimenti non solo sono molto gustosi ma generano nel corpo e nella mente un' aura di positività.
In realtà la caffeina non fornisce energia al nostro organismo ma è in grado di legarsi ai recettori dell’adenosina, ossia un sottoprodotto metabolico rilasciato dai neuroni durante la giornata.
Il sistema nervoso controlla costantemente i livelli di adenosina nell’organismo, perché se superano una certa soglia nel cervello e nel midollo spinale, il corpo inizia a rilassarsi fino all’ eventuale addormentamento.
In sostanza se i recettori specifici sono pieni di adenosina, l’organismo comincia a riposare, mentre nel momento in cui la caffeina si lega al posto dell’adenosina ai suoi recettori, il cervello e il corpo tirano avanti come sempre e noi non ci rendiamo conto di avere sonno.
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A questo punto l’organismo continua a secernere adenosina, che però non viene adeguatamente metabolizzata, di conseguenza gli ormoni dello stress aumentano e gli organi si affaticano, perché non hanno il tempo di riposare e riprendersi.
Infatti la caffeina influenza non solo il sistema nervoso, ma anche quello endocrino, stimolando le ghiandole surrenali a produrre due ormoni che contrastano il sonno: l’adrenalina e il cortisolo.
Dopo l’impennata adrenalinica ne consegue un suo crollo rovinoso, e non si ritorna al punto di partenza ma si scende più in basso: ci si sente più stanchi, confusi e irritabili di prima.
Considera inoltre che il corpo umano funziona a cicli, definiti circadiani. Il cortisolo ha un ruolo importante nella gestione di questi ritmi biologici quotidiani (l’orologio ormonale dovrebbe rilasciare molto cortisolo la mattina e poco la sera). Quindi assumere la caffeina al mattino non a digiuno può essere una scelta intelligente.
Per la maggior parte di persone i problemi insorgono con l’uso smodato di caffeina per periodi prolungati, persone che non si rendono conto di esserne assuefatte. Il mio consiglio innanzitutto è impostare un orario limite oltre il quale non assumerla, in modo da dare all’organismo il tempo di smaltirne la maggior parte prima di andare a letto.
Infine la caffeina può essere usata in modo strategico, per stimolare il metabolismo, aumentare l’attenzione e la concentrazione, ma se vogliamo massimizzarne gli effetti positivi dobbiamo assumerla ciclicamente con giornate in cui il suo utilizzo è drasticamente ridotto se non addirittura assente.
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