CareApt e la piattaforma ParkinsonCare
La gestione assistenziale dei pazienti affette da malattie croniche sarà una delle sfide del futuro, in considerazione della crescita della cronicità da qui a dieci anni. CareApt, iniziativa fondata da Zcube di Zambon, ha come obiettivo la creazione di piattaforme in grado di garantire assistenza integrata proprio ai malati cronici. ParkinsonCare è un suo servizio di teleassistenza attivo tutti i giorni che inserisce il paziente al centro di un network composto da infermieri, specialisti e professionisti sanitari
La continua crescita del numero di malati cronici rappresenta una delle minacce alla sostenibilità dei sistemi sanitari di tutto il mondo, soprattutto per quelli dei paesi avanzati. Con riferimento alla sola realtà italiana, il rapporto Osservasalute redatto dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane (i cui dati e considerazioni sono riscontrabili anche in altre ricerche dedicate a questo tema), al 2018 quantifica in 24 milioni i cittadini italiani affetti da almeno una malattia cronica, pari a circa il 40% della popolazione italiana, dei quali 12,5 milioni vivono una condizione di multi-cronicità. A causa di alcuni ben individuati fattori, come il continuo ma inesorabile invecchiamento della popolazione e un sensibile aumento di persone che adottano stili di vita non salutari, il trend di questi dati è previsto in sensibile crescita, tanto che nel 2028 si stima che il numero di malati cronici in Italia sarà di 25 milioni di cui 14 milioni in condizione di multi-cronicità.
Considerando che, da elaborazioni di dati Istat, già oggi si stima che le cronicità assorbono risorse complessive pari a 66,7 miliardi di Euro, e che nei prossimi dieci anni tenderanno a crescere fino a raggiungere un ammontare pari a 70,7 miliardi di Euro, ogni iniziativa intrapresa per cercare di gestire l’aspetto assistenziale di queste patologia rappresenta un importante passo per cercare di garantire assistenza a persone affette da malattie croniche, laddove il servizio sanitario nazionale non riesce a rispondere a tali necessità.
Una di queste iniziative è CareApt, società fondata da Zcube, il Research Venture di Zambon: si tratta di una nuova impresa il cui intento è lo sviluppo di soluzioni integrate Hi-Tech/Hi-Touch che intendono trasformare la cura delle malattie croniche in un’esperienza di relazione e attenzione alla persona. Nello specifico, CareApt si propone di offrire soluzioni dedicate alla fase del percorso assistenziale che si svolge presso il luogo nel quale abita il paziente, attraverso l'integrazione di diverse competenze specialistiche in quella che è l'esperienza quotidiana della malattia. Questo processo è reso possibile dal coordinamento offerto da una piattaforma di collaborazione, gestita da un case manager, che attraverso tecnologie digital integra dinamicamente il team di cura del paziente.
Le piattaforme implementate da CareApt sono strutturate in modo da facilitare la condivisione delle informazioni tra i professionisti sanitari e lo sviluppo di relazioni terapeutiche: il tutto teso ad instaurare rapporti di fiducia fra i membri del team di cura e fra il team e il paziente e a razionalizzare i percorsi assistenziali. Queste caratteristiche sono riscontrabili in ParkinsonCare, il primo servizio sviluppato da CareApt che rappresenta un nuovo modello di presa in carico dei pazienti con Malattia di Parkinson.
ParkinsonCare è una vera e propria alleanza di cura che coordina la collaborazione fra il neurologo, l’infermiere e il fisioterapista che hanno in carico un singolo paziente affetto da Parkinson. Il servizio riserva ad ogni paziente due infermieri specializzati nella malattia di Parkinson, formati e addestrati attraverso una Master Class disegnata da Specialisti dei Disordini del Movimento. I principali e fondamentali degli infermieri sono quelli di ascoltare e affiancare il paziente nella vita quotidiana, fornendo tutte le informazioni relative alla malattia e alla terapia, e proponendo soluzioni specifiche a problemi pratici utili a convivere con la patologia. Si può sostenere che con ParkinsonCare si è realizzato nella pratica il principio della Medicina Collaborativa, la quale si fonda sull’assunto che per affrontare una patologia è necessario fare squadra e mettere i pazienti al centro del processo di cura e di assistenza.
In sostanza ParkinsonCare si configura come un servizio di teleassitenza attivabile dal paziente attraverso una semplice telefonata. E’ possibile usufruire del servizio offerto ogni giorno, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18. Tale opportunità offerta al paziente affetto di Parkinson dovrebbe riuscire a rendere più raggiungibili i membri del team di cura, ed in particolare i neurologi. Anche questi ultimi possono avere dei vantaggi da ParkinsonCare: infatti ogni informazione clinica raccolta dagli infermieri viene automaticamente codificata e in qualsiasi momento resa disponibile via smartphone, tablet e computer al neurologo che ha in carico il paziente.
Poiché con ParkinsonCare gli infermieri effettuano lo screening e il monitoraggio dei sintomi (attività svolte con regolarità), utilizzando scale e protocolli validati che consentono di classificare le eventuali problematiche riscontrate e di individuare ogni necessità di intervento da parte del medico specialista, il neurologo si trova nella condizione di non dover occuparsi di attività di carattere assistenziale, intervenendo solamente quando ciò sia necessario clinicamente e venendo sollevato da incombenze di carattere assistenziale. E quando il suo intervento si rende clinicamente necessario, quest’ultimo potrà essere più rapido ed efficace, in quanto già orientato in base alla disponibilità di informazioni cliniche strutturate e sintetiche in ogni luogo e in qualsiasi momento.
Tuttavia, andando oltre le soluzioni tecnologiche e l'analisi del modello di business che lo caratterizzano, il vero valore aggiunto di ParkinsoCare è la possibilità offerta al malato di Parkinson di avere risposte ai propri bisogni attraverso l'instaurazione di relazioni "umane". Ciò significa, come sottolineato da Orientina Di Giovanni (General Manager di CareApt) durante in un incontro avvenuto a margine di Frontiers Health 2019, avere informazioni e rassicurazioni sui sintomi e sugli effetti della Malattia di Parkinson ogni volta che il paziente abbia questa necessità, di essere educato nella gestione della sua malattia e controllato nell'aderenza alla terapia prescritta. I team di collaborazione coordinati da ParkinsonCare hanno come loro fine ultimo proprio la creazione di rete di relazione "umana" che sia in grado offrire tutta l'assistenza necessaria al paziente, senza tuttavia mettere sotto pressione gli altri appartenenti al network. Anche quest'ultimo aspetto è una forma di attenzione al malato di Parkinson: facendo sì che coloro che devono prestare il proprio tempo e le proprie energie riescano a farlo senza essere sottoposti a stress elevato (soprattutto quando si parla di caregiver) significa migliorare la loro capacità di assistere il paziente in modo efficace. La tecnologia può aiutare, ma occorre sempre tenere presente che è il lato umano quello che conta.
Dino Biselli
Fonti Principali
Medical Student at Unipi
5 anniOttimo post!