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Monitoraggio congiunturale, giugno 2022
Il documento completo si trova alla pagina: www.ti.ch/ustat-schede-congiuntura
Sintesi
L’OCSE, nel suo ultimo bollettino economico del 2 giugno scorso, commenta in questi termini la congiuntura attuale:
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“Le monde paie au prix fort la guerre menée par la Russie en Ukraine. Une crise humanitaire est en cours, faisant des milliers de morts et contraignant à l’exil des millions de réfugiés. Cette guerre a également déclenché une crise du coût de la vie, qui touche les populations partout dans le monde”.
Lettura dell’attualità per certi versi cruda ma che si declina in maniera simile in Svizzera. Infatti, anche a causa del rincaro in corso, la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) ha ritoccato nuovamente al ribasso il tasso di crescita previsto per il 2022 portandolo dal 2,8% al 2,5% (tasso che era ancora al 3,0% nelle previsioni di dicembre). Questa nuova correzione è da correlare più alle preoccupazioni per i prossimi mesi che alla situazione attuale, visto che sinora tanto nel primo trimestre quanto nei primi mesi del secondo trimestre i principali indicatori economici sono ancora relativamente positivi. Ad esempio anche negli ultimi mesi sono migliorati i dati del commercio estero e quelli relativi alla produzione.
La lettura declinata ai dati relativi al mercato del lavoro è invece già oggi in una fase delicata. In Svizzera, nonostante la continua crescita di posti di lavoro, l’occupazione è cresciuta in maniera più contenuta così come è diminuita, ma poco, la disoccupazione. Queste discrepanze hanno portato a un aumento del tasso di inattività. Più preoccupante il quadro a livello cantonale che registra tassi di crescita più modesti per gli impieghi e quindi il tasso di inattività è cresciuto in maniera ancora più importante.
Rimanendo su uno scenario “base” nei prossimi mesi l’economia arriverà a un forte rallentamento globale, che potrebbe avere un impatto ancora più forte anche sull’evoluzione degli impieghi e dell’occupazione.