Ciao, sono Galileo.

Ciao, sono Galileo.

Nel film d'animazione "Oceania" - noto anche come "Moana"-, la protagonista Moana intraprende un viaggio epico per riparare un antico errore e salvare il suo popolo. Questa avventura non riguarda solo la ricerca di un artefatto perduto, ma anche la riscoperta delle storie e delle tradizioni che danno senso e identità alla sua comunità. La narrazione e la connessione con le radici culturali sono al centro di questa trasformazione capace di guarire un’intera comunità. Un concetto simile a quello proprio di un'antica pratica hawaiana chiamata Ho'oponopono.

Ho'oponopono, che significa "correggere un errore" o "rendere giusto", è una pratica che coinvolge tutta la comunità in un processo di confessione, pentimento e perdono per risolvere conflitti e ripristinare l'armonia. Attraverso il racconto di storie personali e delle esperienze condivise si avvia un processo di guarigione. Esperienze simili si possono rintracciare in molte culture tradizionali. Il racconto oggi, nelle nostre società occidentali, può ancora guarire? Attraverso lo storytelling per la medicina, in un certo senso, sì. 


Medicina narrativa

Rita Charon, professoressa alla Columbia University, descrive la medicina narrativa come "la pratica della medicina con la competenza narrativa di riconoscere, assorbire, interpretare ed essere mossi dalle storie di malattia". Questo approccio riconosce l'importanza delle storie dellə pazienti nel processo di diagnosi e trattamento e promuove una connessione più profonda tra professionistə sanitariə e pazienti.

Del resto, uno studio recente ha esplorato l'uso della medicina narrativa per la collaborazione interdisciplinare tra studenti di medicina e di altre discipline sanitarie. L'obiettivo era migliorare il pensiero riflessivo, la comunicazione empatica, l'empatia e le competenze di scrittura narrativa medica degli studenti. I risultati dello studio hanno mostrato che lə studenti che hanno partecipato a programmi di medicina narrativa hanno ottenuto punteggi significativamente più alti in vari aspetti legati a riflessione, comunicazione e empatia rispetto a quellə che non hanno partecipato. Facile immaginare quali effetti positivi possa avere il potenziamento di queste human skills anche sulla salute delle persone. 



Cosa sono le human skills e perché sono così importanti? Ne abbiamo parlato in un recente numero di Galileo.



Caccia ai fantasmi (della memoria)

In Australia, la medicina narrativa sta guadagnando terreno come strumento per migliorare la pratica medica. Mariam Tokhi e Fiona Reilly, dottoresse e docenti nel corso di medicina narrativa presso l'Università di Melbourne, utilizzano la scrittura per aiutare lə medichə a confrontarsi con le "memorie fantasma" dellə pazienti. Questo approccio aiuta lə dottorə a elaborare esperienze difficili e a costruire una connessione più profonda con lə loro pazienti.

Tokhi e Reilly sottolineano come la medicina narrativa non solo migliori l'empatia e la comprensione, ma nutra anche la creatività dellə dottorə, spesso soppressa dalle esigenze della professione. Scrivere delle esperienze cliniche permette allə medichə di esternare le loro emozioni e di riflettere sulle loro pratiche, migliorando la loro esperienza professionale, con ricadute positive sulla loro salute e su quella dellə pazienti.



Scrivere, raccontare, sono pratiche curative perché consentono di risolvere i propri conflitti all’interno della comunità. Ce ne ha parlato il grande scrittore Colum McCann in una recente lezione tenuta per Prysmian .



Oltre la medicina narrativa 

Il racconto in ambito medico è fondamentale sia per lə pazienti, che trovano uno spazio per raccontare la propria storia, sia per lə medichə, che possono comunicare in modo più efficace con loro. Uno studio condotto in Giappone ha esaminato l'impatto del "patient storytelling" sull'empatia degli studenti di medicina. I risultati hanno mostrato un aumento significativo dell'empatia immediatamente dopo aver ascoltato le storie dellə pazienti, con un effetto che si è mantenuto anche dopo sei mesi.

Ma le competenze narrative non fanno bene solo alla relazione tra medici e pazienti: in questi anni con Scuola Holden abbiamo messo lo storytelling al servizio del settore Pharma & Healthcare nel suo complesso. 

Per esempio, abbiamo lavorato con i team di prodotto e di comunicazione per andare oltre per andare oltre la mera narrazione tecnica di un farmaco e costruire un racconto consapevole della storia e dell’esperienza dei pazienti. In altri casi invece ci siamo rivolti a informatori medici e scientifici, che per lavoro si interfacciano con altro personale medico, con l’obiettivo di rendere la loro comunicazione più empatica, allenarli alla gestione del poco tempo a disposizione e migliorare la collaborazione fra professionistə del settore. 



Esperienze diverse accomunate dal potere che hanno le storie di guarire e costruire comunità. Se vuoi capire come trasformare la narrazione in uno strumento per prenderti cura della tua comunità professionale, raccontaci la tua di storia. Scrivici!


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