Complotto Coronavirus (!?)
Uno scienziato belga ha venduto il virus alla #Cina. Gli animali sono contagiosi. Le zampe dei cani vanno lavate con la candeggina dopo la passeggiata. Il #Governo imbavaglia i liberi pensatori, istituendo la squadra anti-bufale. Il virus è sfuggito dal laboratorio di Wuhan. La vitamina D previene il contagio. La vitamina C cura il virus. Il virus rimane 9 giorni sull’asfalto. I #Simpson ® avevano previsto tutto. C’è un’invasione di carri armati USA. Ci nascondono gli effetti dell’#Avigan. Il #5G peggiora l’epidemia. È tutto un complotto dei Poteri Forti. Soros e compagni hanno organizzato tutto per specularci sopra. È un complotto americano per affossare la Cina.
Queste sono solo alcune delle ipotesi di complotto che dominano i social negli ultimi giorni. Prima di bollare tutto come pensieri folli di gente frustrata, o come strumenti per accumulare visibilità on line, proviamo a sottoporre queste ipotesi ad una validazione secondo il metodo scientifico, che ha permesso lo sviluppo dell’era moderna, da #Galileo in poi.
Partiamo dal primissimo criterio di validazione di un’ipotesi: le credenziali scientifiche di chi propone l’ipotesi. Si presume che un grande studioso, con titoli accademici specifici per quella materia, abbia più probabilità di affermare il giusto nella sua materia specifica, rispetto a chi non ha studi accademici a riguardo. Tra i maggiori divulgatori italiani di teorie del complotto sul coronavirus ci sono un #fotografo (quello che rinnega lo sbarco sulla luna) ed un #farmacista (no vax). Probabilmente epidemiologi e virologi di fama internazionale, e l’#OMS ne sanno qualcosa di più in materia di virus. Sarà un caso ma, andando a cercare, ci si accorge che TUTTI gli ideatori delle teorie del complotto non hanno competenze specifiche nella materia dove si ipotizza il complotto, ma ne hanno sentito parlare su internet.
Allora proviamo a seguire Popper (1934), seguendo il suo principio di falsificazione. Abbiamo strumenti per dimostrare che lavando i piedi dei cani con la candeggina non si riduce il contagio? Qualcuno l’ha mai sperimentato prima di affermarlo? Grazie a Dio no. I “grandi pensatori” che si sentono imbavagliati o oppressi dai potei forti possono dimostrare empiricamente tale oppressione, oppure dimostrare il loro ingegno con dati misurabili senza l’oppressione, o con riconoscimenti accademici? Bisogna crederci a prescindere.
Ma andiamo avanti, e cerchiamo una verifica statistica di qualche teoria del complotto: possiamo stabilire che esista una differenza significativa tra pazienti covid positivi trattati con vitamina C e pazienti Covid positivi trattati in altro modo? Tale differenza vale anche sui grandi numeri? Ovviamente non esistono studi sensati dietro a questa ipotesi strampalata, che viene veicolata come vera.
Abbiamo studi statisticamente significativi, pubblicati su riviste scientifiche ad alto Impact Factor, che dimostrano l’influenza del 5G sul coronavirus? No, ma lo dicono molti siti web. Qual è la differenza tra un articolo scientifico ed un sito web? L’articolo scientifico pubblicato su una rivista scientifica ad alto Impact Factor (indice di affidabilità), prima di essere pubblicato, viene sottoposto a diverse verifiche e revisioni a cura di comitati scientifici esterni, composti dai maggiori esperti nella materia di studio e, se viene ritenuto valido, è pubblicato. Un pezzo scritto per un quotidiano, una rivista da edicola o un sito web non è sottoposto ad alcuna revisione di esperti. Nonostante le revisioni, a volte anche le riviste scientifiche più rinomate possono sbagliare, quindi è facile immaginare cosa si possa trovare on line.
Si potrebbe continuare a lungo su questa strada, senza nemmeno prendere in considerazione i complotti di fantapolitica o fantaeconomia, ma questo non placherebbe certo la fantasia del complottista medio poiché, se bastassero spiegazioni logiche, non esisterebbero teorie del complotto. Il Complotto è un modo semplice di percepire la realtà, un modo di scaricare le colpe su altri, ridurre la dissonanza cognitiva, e farci vivere la vita senza preoccuparci di studiare, fare sacrifici, e magari approfondire davvero. Perché seguire un percorso di laurea, apprendere le basi del metodo scientifico e sforzarsi di capire la realtà usando strumenti condivisi, quando basta seguire un blog, o vedere qualche video on line? Molti studiosi veri prima di me hanno trattato la psicologia del complotto, ma nessuno ha ancora trovato un vaccino utile per aiutare queste persone a vedere la realtà per quello che è veramente. Facciamocene una ragione L.
Dott. Alfonso Di Giuseppe
Psicologo