Cosa pensava Piero Calamandrei in tema di chiarezza e sinteticità
Voglio condividere con Voi alcune considerazione espresse da Piero Calamandrei.
“In un sistema giudiziario inevitabilmente complicato com’è quello dei moderni Stati civili, la giustizia non potrebbe funzionare se non esistessero i professionisti legali; poiché le difficoltà del giudicare sarebbero enormemente accresciute, fino a costituire ostacoli in pratica insormontabili, quando il giudice, aboliti gli avvocati, fosse posto a contatto diretto coll’imperizia giuridica e colla mala fede delle parti in causa... Il professionista legale è un prezioso collaboratore del giudice, perché lavora in vece sua a raccogliere i materiali di lite, a tradurre in linguaggio tecnico frammentarie e slegate affermazioni della parte, a trar fuori da queste l’ossatura del caso giuridico e a presentarlo al giudice in forma chiara e precisa e nei modi processualmente corretti; onde in grazia di questo professionista paziente, che nel raccoglimento del suo studio sgrossa, interpreta, sceglie e riordina gli informi elementi fornitigli dal cliente, il giudice è messo in condizione di vedere a colpo, senza perder tempo, il punto vitale della controversia che è chiamato a decidere”.
“La brevità e la chiarezza, quando riescono a stare insieme, sono i mezzi sicuri per corrompere onestamente il giudice”.
“Ricòrdati che la brevità e la chiarezza sono le due doti che il giudice più ama nel discorso dell'avvocato.”
“Ciò sia detto per l'avvocato, la cui probità si rivela, in forma modesta ma continua, nella precisione con cui ordina i fascicoli, nella compostezza con cui veste la toga, nella chiarezza delle sue scritture, nella parsimonia del suo discorso, nella diligenza con cui mantiene l'impegno di scambiare le comparse nel giorno stabilito.”
Passi di: “Calamandrei Piero - 1935 - Elogio dei giudici scritto da un avvocato”.