#Disfunzione #erettile. Cosa prova una #donna
Quante donne possono raccontare di essersi trovate di fronte ad una défaillance sessuale del proprio partner? Probabilmente molte e diverse saranno state loro le reazioni. C'è chi avrà pensato di esserne la causa, chi avrà avuto il timore di non essere più attraente, chi invece si sarà risentita per l'impossibilità a realizzare una notte d'amore. Insieme al Dr. Andrea Garolla, noto medico esperto di Andrologia, abbiamo provato a navigare nei vissuti di una donna che vive un'esperienza, breve o prolungata, di difficoltà dell'erezione del partner spiegando i differenti vissuti emotivi, i significati che vi si attribuiscono e le modalità con le quali è più utile affrontare il problema.
Il deficit erettile (o disfunzione erettile, DE) colpisce oltre 3 milioni di italiani, e un terzo di chi ne soffre ha meno di 40 anni. Andare dallo specialista per molti uomini rimane ancora oggi un tabù, e parlarne con la partner per affrontarlo insieme è molto difficile. Rivolgersi al proprio Medico e all’Andrologo, e consultare anche lo Psicologo – Sessuologo, resta la soluzione più sicura ed efficace. Portale della Salute, con il progetto Uomoinsalute.it dedicato alla salute maschile a 360°, offre uno sportello online gratuito a cui risponde l’Andrologo, per chiarire dubbi, timori, e trovare la prima risposta alle proprie domande.
Ma in caso di disturbi dell'erezione, cosa può fare una donna e come può gestire l’ondata emotiva che la investe, insieme al suo partner? Vediamo di capire meglio con l’aiuto degli esperti di Portale della Salute, il Dott. Andrea Garolla, Specialista in Farmacologia Clinica e Dottore in Scienze Endocrine A.O. Università di Padova e il Dr. Stefano Angelini, Psicologo Clinico, Sessuologo dell’Azienda Ospedaliera Università degli Studi di Padova.
Le paure e le emozioni che investono una donna
Quando insorge una difficoltà erettiva, indipendentemente che sia di natura psicologica o fisiologica, le reazioni e le emozioni che investono una donna possono essere molto diverse. Ad esempio il timore di esserne la causa. “Il disagio emotivo che ne deriva è vissuto spesso in modo così profondo da poter compromettere la propria autostima”, ci spiega il Dott. Angelini. Il timore di una femminilità diminuita, di essere poco interessanti agli occhi del proprio uomo, sono le paure che più tipicamente emergono. Oltre a queste, può seguire il timore di essere tradita o, peggio ancora, abbandonata. In altri casi la donna può vivere rabbia e frustrazione per l’impossibilità all’incontro sessuale e attribuisce ogni responsabilità al partner, aspettandosi che lui affronti quanto prima il problema.
Capire e riconoscere un disagio “in lui”
Le donne che hanno un buon rapporto con la propria sessualità riescono invece mettere a fuoco che è l’uomo ad essere in difficoltà, non loro stesse, e riconoscono un episodio di deficit erettile come il segnale di un disagio emotivo o relazionale in lui. Questo succede ad esempio quando una coppia è all’inizio della propria relazione e si trova a vivere i primi rapporti, che possono essere vissuti dall’uomo come una prova da sostenere per essere accettato e “scelto”.
Saremo “compatibili”? Il “disegno” del destino…
Il dubbio sulla compatibilità e sull’intesa sessuale assale tutte le coppie che si sono conosciute da poco e la risposta se si è fatti per l’uno per l’altra viene cercata anche attraverso l’intimità. Possiamo accettare l’idea di non essere compatibili con chiunque, ma quando capita di “non trovarsi” a letto, la frustrazione è tanto più forte quanto più siamo interessati all’altro, evidenzia il Dott. Angelini. In queste situazioni la donna non attribuisce né a sé, né al partner la responsabilità del problema, ma alla fatalità o a un “disegno” del destino. Talvolta la donna sceglie di affidarsi a questo segno e quindi abbandona la relazione, altre volte, quando molto interessata all’uomo incontrato, dimostra comprensione e disponibilità a mettere a proprio agio il partner affinché, nel tempo, la coppia raggiunga una buona intesa sessuale.
Se la causa non è psicologica…
Ma se la causa non è psicologica, quali altri fattori entrano in gioco? Oggi, come ci spiega il Dott. Andrea Garolla, Specialista Andrologo dell’Università di Padova, “sempre più spesso i difetti di erezione non vengono visti come una malattia indipendente, ma come un sintomo di altri problemi che possono coinvolgere l’intero organismo. In questo caso, il ruolo dello Specialista per individuare la diagnosi e quindi il corretto approccio terapeutico è fondamentale”.
E altrettanto lo è quello della donna, “che può incoraggiare e spingere l’uomo ad affrontare un problema che tanto lo tocca ma altrettanto lo imbarazza, al punto da continuare a rimandare il primo contatto con un professionista, oppure a minimizzare con la partner”, chiarisce il Dr. Angelini.
Quali le cause organiche della disfunzione erettile?
Il Dott. Garolla spiega che oltre all’avanzare dell’età - di per sé fattore di rischio indipendente - nella maggior parte dei casi la DE è causata da molteplici fattori di rischio. Le patologie vascolari e metaboliche sono tra quelli più diffusi, e troviamo l’ateriosclerosi, l’ipertensione, l’obesità, il diabete, gli alti livelli di colesterolo (ipercolesterolemia) e di grassi nel sangue (ipertrigliceridemia). Si tratta infatti di elementi che possono ridurre l’afflusso del sangue non solo al cuore o al cervello, portando a infarto e ictus, ma anche al pene, provocando disfunzione erettile.
La disfunzione erettile quale “alibi” per un problema sessuale della donna
Seppure non molto frequente, il Dr. Angelini ci spiega che talvolta il deficit erettile del partner viene vissuto da alcune donne come una sorta di liberazione dal dover assecondare una esperienza non desiderata. Esistono relazioni in cui una donna, per indole personale, insoddisfazione, difficoltà nei confronti del sesso, o perdita del desiderio dovuta a diversi motivi, vive il venire meno della sessualità come un modo per “uscire” da una dinamica di oppressione. Rassicurata dal fatto che non vi è aspettativa, o almeno, richiesta in tale senso da parte del partner. L’emergere di una disfunzione erettile solleva dal dover fingere il classico mal di testa o rimandare per stanchezza, impegni o scarsa voglia. In questi casi l’aspettativa della donna è rivolta a una relazione di serena convivenza, dove la fisicità non è più necessaria, se non relegata ai gesti affettivi quali l’abbraccio o le coccole.
Infedeltà: la DE quale “soluzione” del problema
Quando si vivono situazioni di infedeltà o di “eccessive” attenzioni verso altri soggetti, l’emergere di un problema erettivo diventa per la donna una sorta di “rassicurazione”, vivendo così il problema come una soluzione alla crisi relazionale. La malattia dell’altro potrebbe favorire il ritorno alle attenzioni verso di lei, che prima riceveva in esclusiva e che, nel tempo, sono state dirottate altrove. Oltre a ciò, la DE può rappresentare un fattore protettivo verso una possibile separazione, conclude il Dr. Angelini, poiché un uomo con questo problema difficilmente si proporrebbe ad un’altra donna.
Gli Specialisti raccomandano di rivolgersi al proprio Medico per avviare il prima possibile gli eventuali accertamenti diagnostici e quindi trovare l’approccio terapeutico più adatto, sia esso di natura psicologica o farmacologica. Spesso, alla base di ogni soluzione c’è proprio il dialogo, a partire dall'interno della coppia.
L'articolo, realizzato in collaborazione con il Portale della Salute e Uomoinsalute.it, é disponibile sul sito alfemminile.com