Giornata della Tricologia a Roma
Interessante mattinata ieri, sabato 25 novembre 2017, presso l'università Guglielmo Marconi, dove la Sitri, società italiana di tricologia, ha organizzato per la prima volta una giornata dedicata al confronto con i pazienti. Si è parlato di alopecia, androgenetica principalmente, e delle principali tecniche di autotrapianto, ma le domande hanno allargato la conversazione anche ad altri temi di grande interesse.
Personalmente tra i vari ho molto apprezzato l'essere venuta a conoscenza dell'iniziativa di interrogazione parlamentare volta a portare all'attenzione del governo le condizioni e le necessità dei pazienti tricologici, attualmente ignorati dal sistema sanitario nazionale, ad opera dell'Associazione Onlus Alopecia & friends di Claudia Cassia e le informazioni relative ai servizi che il sito della Sitri offre ai pazienti oltre ad essere una vetrina delle attività per chi vuole avvicinarsi al mondo della Tricologia.
Ho trovato questa Giornata della Tricologia un' iniziativa davvero lodevole che spero vivamente verrà replicata regolarmente. Da tenere in conto tuttavia alcuni accorgimenti e suggerimenti che spero il presidente della Sitri vorrà prendere in considerazione. Uno su tutti la necessità per una migliore riuscita che pubblico e relatori parlino la stessa lingua.
La maggior parte degli interventi dei relatori sono stati piuttosto tecnici, ma c'è stato chi come il prof. Marliani è riuscito a coinvolgere il pubblico con la sua preziosa esperienza ed eloquenza comprensibile ed efficace. Lo stesso dicasi per il dott. Tesauro che non posso non ringraziare per la sua passione, umanità e le belle parole che ha speso per moderare l'incontro e per coinvolgere anche quanti tra il pubblico non erano solo pazienti ma amici e/o collaboratori della Sitri.
Non ho potuto poi fare a meno di notare che l'80% del pubblico presente in sala erano donne (mentre il 90% dei relatori erano uomini), per cui l'argomento principale della prima parte delle relazioni posso dire con buona approssimazione che fosse piuttosto marginale per l'uditorio. Infatti attraverso le domande sono emersi argomenti più rilevanti per il pubblico presente e che forse verranno ulteriormente presi in considerazione per prossimi spazi di confronto dedicati.
Mi permetto di esemplificarne qualcuno, creando degli ipotetici titoli che possano rendere l'idea (basandomi anche sulla mia personale esperienza): "Alopecia in rosa: la paziente tricologica, problematiche e diagnosi di genere"; "Quale in-formazione e supporto per i familiari del paziente tricologico?"; "Tricologia, tra malattia e psicosi: una riflessione politica"; "Lo stato dell'arte: quali protocolli medici anche per la tricologia?"; "Alternative alla chirurgia per il paziente tricologico: panoramica sui sistemi di infoltimento non chirurgici".
Nel complesso quindi un'esperienza positiva ed interessante che merita di essere approfondita ed allargata, nel clima di condivisione e collaborazione che la Sitri ha dimostrato essere la cifra stilistica della sua attività.