Il Benessere Digitale
Spesso la tecnologia ci spaventa. Vero: ormai tutti quotidianamente visitiamo siti e scarichiamo app, ma tante volte rimpiangiamo il contatto “umano” e ci convinciamo che tante di queste “novità tecnologiche” ci facciano perdere tempo, soldi e non risolvano i nostri problemi.
Tuttavia, un processo di digital transformation per ogni persona come per ogni organizzazione, grande o piccolissima, è qualcosa di inevitabile.
Il problema è che abbiamo tutti, persone e organizzazioni, necessità prima di comprendere e poi imparare: questo vale ancora di più, forse, per capire quanto il processo di digitalizzazione impatti sul nostro vivere quotidiano.
Un processo nuovo, unico che non può essere appreso con gli strumenti e i metodi di “prima”, con le tecniche della “vecchia scuola”. Lean Thinking e Agile sono metodi che sempre più vengono utilizzati in azienda ma è giusto applicarli anche come metodica di learning? È sufficiente?
Forse anche qui bisognerebbe parlare di Benessere, altro tema caldissimo nelle organizzazioni.
Welfare e Benessere organizzativo sono temi centralissimi, sempre più la persona è al centro delle dinamiche aziendali, con le sue esigenze, i suoi bisogni.
Perché allora non considerare come bisogno impellente, necessario della persona in primis e delle organizzazioni in seconda istanza, questa esigenza di comprendere, assimilare, elaborare intimamente quanto offerto quotidianamente dalla digital trasformation?
Credo sia il momento di parlare di “Benessere Digitale” come bisogno reale e forte, di consapevolezza e responsabilità dell’utilizzo degli strumenti digitali, di cultura digitale, di nuova visione del mondo. Rispondere ai perché? ai come? Capire ed illustrare le potenzialità, la gestione e creazione di contenuti ma anche i rischi, la sicurezza in rete e non da ultimo anche la capacità di non farsi travolgere dall’esagerata presenza di stimoli digitali, dai social alle video-call che tanto occupano le nostre giornate dall’esplosione della pandemia del Covid.
Benessere digitale, che ha come obiettivo la consapevolezza, la cultura digitale ma che tocca non solo l’utilizzo degli strumenti ma la loro comprensione profonda, la fruizione ed uso consapevole di differenti processi comunicativi, l’analisi e l’interpretazione di nuove dinamiche sociali e comportamentali che impattano il nostro quotidiano personale e professionale.
E magari utilizzare come veri protagonisti delle nuove metodiche di learning, proprio loro: i nuovi strumenti digitali, in maniera immersiva e pratica per insegnarci a comprenderli in maniera efficace e profonda.
Integrare cultura digitale con tutte le opportunità che la rivoluzione digitale già in corso da anni ci offre è sicuramente una delle sfide a cui tutti siamo chiamati a rispondere e davvero non possiamo più tirarci indietro o posticipare.
Global Sales Training Manager at Amplifon SPA
4 anniL'emergenza ci ha imposto un corso shocking di Digital Transformation, milioni di lavoratori hanno dovuto apprendere in fretta cosa volesse dire la parola Cloud, Sharing, Online collaboration... Il dramma è che queste osservazioni fossero già sui grandi tavoli di discussione, nel 2001. L’Italia – secondo una ricerca di Tortuga Econ – si posiziona ancora oggi agli ultimi posti in Europa (peggio di noi solo Romania, Grecia e Bulgaria) per Digitalizzazione e Competenze Digitali. Sorprendente? Mica tanto. Abbiamo tutti un parente, un amico, un collega che ci chiede ogni giorno un aiuto. Fornire una risposta risolve nel breve, è una scappatoia, ma non si aggredisce il bisogno principale: comprendere lo strumento, valutare il beneficio della conoscenza e interrogarsi sul valore della competenza. Le aziende dovrebbero valorizzare davvero i Digital Enabler e organizzarsi affinché la conoscenza digitale sia condivisa. Le risorse sono spesso interne; esistono, sfruttiamole. Mi conforta comunque sapere che questo bisogno sia mappato nel nostro Osservatorio sul Benessere Organizzativo, nell'area dedicata all'Innovazione. Almeno ci siamo posti il quesito.
HR Business Partner
4 anniCome nella maggior parte delle volte, sposo il tuo pensiero lungimirante, concreto e realistico. Grande Angelo!