Il compositore
La fama va al cantante. È sempre così. È lui che si accaparra i meriti di una canzone di successo. Certo ci mette la faccia, la voce, il talento. E i musicisti i loro virtuosismi strumentali. La storia di una canzone detta questa regola. Ma a ben vedere tutto ciò dovrebbe perlomeno esser condiviso con chi sta all'ombra della canzone: il suo compositore. Una figura troppo spesso dimenticata e con meno meriti di quanto spettino. È lui che pazientemente, magari a notte fonda, con caffè lunghi e portacenere traboccanti inseguendo note e melodie raggiunge il giusto mood. È lui che trasforma delle idee in realtà.
Per un gioiello è lo stesso. Tra il pavoneggiarsi di chi si accredita la paternità perché 'proprietario' e la soddisfazione di chi lo ha plasmato ed incastonato con mani esperte, si nasconde colui che lo ha immaginato, scalfito con grafite su un foglio, inseguendo un'idea, trasformandola, arricchendola. Nascosto all'interno del gioiello medesimo vi si racchiude l'anima del suo 'compositore'.
Un gioiello trova infatti la sua origine in un'idea, un sogno, una parola. Bulgari creò negli anni ottanta le sue innovative collezioni modulari da una serie di parentesi schizzate senza un perché su un foglio. Un gioiello nasce così. Da un'intuizione, un tratto di matita, magari sbagliando per poi trovarsi in realtà fra le mani un'idea vincente, da una sensazione, da un'immagine colta con sguardo fugace, da un dettaglio di un oggetto, dai petali di un fiore mossi dal vento. O dei cigni visti in un lago di un intenso colore blu con il sole che ne faceva brillare la superficie.
Ho percepito questa magia nell'osservare fin da bambino mia madre disegnare, cogliere il suo sguardo nell'osservare qualcosa per me insignificante, come gli intrecci creati su un tappeto o uno scarabocchio su un mio quaderno, vedere poi impugnare la matita sul primo figlio disponibile -magari il retro di un libro, un tovagliolo- e poi tracciare forme che sarebbero poi diventate un gioiello. A volte restavano un'idea, a volte prendevano vita facendosi d'oro e pietre preziose. Quando ciò non accadeva queste idee restavano racchiuse in quello che i più sono soliti chiamare archivio. Ma 'archivio' è un termine freddo, troppo professionale. Un disegno non è solo il frutto di un'attività. È l'espressione di un'emozione. Per questo ho sempre amato -ed amo tutt'ora- definire il piccolo mondo ove son raccolti i disegni, realizzati o da realizzare, 'lo scrigno delle idee' (un armadio pieno di faldoni e raccoglitori...)
Più di tutti gli accessori della moda il gioiello è emozionale. È una realtà concepita per trasmettere sensazioni, emozionare attraverso la disposizione armoniosa del metallo, la qualità delle gemme incastonate, il messaggio che esso dichiara o lascia intuire.
Un gioiello nasce dunque dalle emozioni e a sua volta ne elargisce.
Il gioiello è emozione.
Da qui nasce il desiderio di creare gioielli personalizzati. Gioielli che siano espressione di sensazioni uniche. Che inseguano il sogno di un cliente. Che siano espressione di una personalità. Che siano la concretizzazione di un'emozione.
Le emozioni sono uniche. I gioielli pure.
Proprietario di Lischetti-FLR gioielli, designer, consulente, mediatore, scrittore
4 anniGrazie Rossana
Consulente di Marketing Creativo presso Raccontipodcast.com
4 anniComplimenti Alessandro!