Il papà neonato: nuovi padri tra risorse e sfide
I padri sono i protagonisti di un cambiamento sociale e psicologico potente che si sta verificando a partire dal terzo millennio.
I nuovi genitori sono stretti tra risorse e sfide. Chiamati a “scolpire” un nuovo ruolo che li vede coinvolti, responsabili e disponibili emotivamente.
Il tramonto del padre autoritario
Fino a qualche decennio fa la famiglia era guidata dal padre autoritario: un genitore generalmente anaffettivo, emotivamente assente, coinvolto unicamente nel ruolo di bread winner, cioè portatore di reddito.
Il padre nella concezione psicologica classica è stato colui che nega, che impone la regola. La suo funzione è stata quella di facilitare il distacco del figlio dalla madre, favorendone lo sviluppo della personalità e spingendolo nel mondo.
Questo ruolo è “evaporato” negli ultimi anni. Le modifiche sociali e personali hanno fatto affiorare esigenze inedite.
L’alba del padre affettivo
I nuovi padri mettono al mondo un figlio desiderosi di essere presenti nella sua vita.
Vogliono diventare uomini migliori grazie alla paternità.
Sono emotivamente coinvolti, sostengono la crescita dei loro bambini in modo affettuoso fin dai primi giorni.
I papà millennial sono emotivi, teneri e sensibili. Sono spesso dei veri e propri caregiver al pari della mamma.
Il crescente coinvolgimento paterno è un’importante risorsa per l’intera famiglia, uomo compreso. Il percorso di genitorialità permette ai padri di rielaborare la propria storia di figli e di lenire eventuali ferite.
Un padre coinvolto nella crescita del figlio è meno soggetto a depressione durante il primo anno di vita del bambino, grazie alla soddisfazione determinata dal nuovo ruolo.
I neopapà tra emozioni e ormoni
I padri, quasi al pari delle madri, sono soggetti a cambiamenti biologici in fase perinatale.
Le modifiche comportamentali che preparano l’uomo al ruolo di padre avvengono già prima del parto. Gli uomini sviluppano una maggiore protettività nei confronti della compagna in attesa.
Si osservano anche cambiamenti ormonali: la riduzione dei livelli di testosterone si traduce in un maggiore coinvolgimento nell’accudimento del piccolo. Aumenta anche la produzione di ossitocina, l’ormone dell’amore.
I tracciati neuronali dei nuovi papà si trasformano per consentirgli lo sviluppo di skill funzionali all’interazione con il figlio. Scattano nuove sinapsi -collegamenti tra neuroni- connesse a funzioni cognitive superiori: pianificare, prendere decisioni e risolvere rapidamente problemi.
In generale, si osserva nel cervello dei nascenti padri una riduzione della materia grigia… Non si tratta,però, di un peggioramento del funzionamento intellettivo! Infatti, grazie a questa riduzione, le sinapsi si riducono per diventare più efficienti e veloci!
Nuove sfide: dal congedo all’inserimento al nido
L’affettività e la maggiore presenza dei nuovi padri si traduce in nuove concrete sfide.
In soli dieci anni il numero di giorni di congedo parentale obbligatorio paterno è aumentato in modo esponenziale. È passato dai tre giorni del 2014 agli attuali dieci. Inoltre, i neopapà hanno la possibilità di accedere al permesso facoltativo di alcuni mesi.
L’idea di introdurre il congedo paritario è molto recente. È giunta da poco in Parlamento la proposta di estendere a tre mesi la paternità retribuita al 100%. Le aziende non sono ancora pronte e i padri spesso rinuncerebbero per paura di non fare carriera.
Contemporaneamente però, visitare gli asili nido a inizio settembre rappresenta un’esperienza di valore. Il numero dei padri coinvolti nell'inserimento dei piccoli è in netto e costante aumento.
I papà, a differenze delle mamme spesso organizzate e controllanti, hanno altre differenti e valide qualità: godono di maggiore spontaneità e si dedicano pienamente alla relazione con il proprio bambino, evitando confronti con gli altri.
MasterGenitori consiglia
I piccoli amano la musica classica e il movimento.
Quando il bebè piange suggeriamo al papà di prenderlo in braccio, accendere la musica e ballare con lui. Il bambino probabilmente si calmerà, il legame padre-figlio ne risulterà rafforzato e anche la madre si sentirà ben supportata!
Questa newsletter è stata scritta in collaborazione con la dott.ssa Mariagrazia Banfi.
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