IL POTERE DI UN ABBRACCIO!
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IL POTERE DI UN ABBRACCIO!

Immaginate un bambino in preda a un’incontenibile crisi di pianto o di rabbia così forte e da spiazzare il genitore e/o l’insegnante. Una delle possibili soluzioni potrebbe essere abbracciarlo.

Abbiamo già visto l’importanza del contatto fisico, ora ci focalizziamo sull’abbraccio contenitivo, volto a contenere le emozioni.

La psichiatra infantile Martha Welch, ispirandosi al lavoro di Winnicott (psicanalista), lavorando su bambini autistici soggetti a sbalzi d’umore e crisi di rabbia irrefrenabili, sviluppò il metodo Holding, sistema basato sul contenimento emotivo. Alla base c'è l’assunto che, come il neonato ha bisogno del contatto fisico e delle braccia della mamma come rifugio sicuro, anche i bambini più grandi ne traggono beneficio. (Io oserei dire anche i ragazzi in quanto la mia esperienza mi dice che funziona pure con gli adulti)

L’obiettivo è sviluppare un legame di fiducia e sicurezza tra bambini e adulti.

L’adulto, ponendosi come una vera e propria barriera fisica, stabilisce limiti e restrizioni. Il corpo ha un suo linguaggio ben più efficace del linguaggio verbale.

Inizialmente il bambino non accetterà il contenimento ma l’adulto deve insistere continuando ad abbracciarlo con dolcezza e fermezza fino al momento in cui riacquista calma ed equilibrio. Quando la tensione iniziale si scioglie, il bambino, placata la frustrazione o la rabbia, si lascerà andare e ricambierà l’abbraccio.

È importante che gli adulti mantengano la serenità e la pazienza (purtroppo non tutti ci riescono, per questo sono convinta che bisogna lavorare sugli adulti prima che sui bambini) per il tempo necessario affinché l’abbraccio faccia effetto.

Perché è così difficile?

Perché è quasi certo che il bambino si dimenerà, scalcerà o proverà a mordere e picchiare per liberarsi dall’abbraccio, la bravura dell’adulto è nella perseveranza e nella determinazione.

Importante è guardare il piccolo negli occhi, per quanto possibile, e parlargli con tono calmo e con parole semplici comunicandogli comprensione e accettazione del suo stato d’animo.

Il messaggio è “Accolgo le tue emozioni per ciò che sono. Ti accetto così come sei e, con fermezza, ti offro il mio conforto.”

Autorevolezza, non autorità.

La Welch notò che non solo i bambini autistici ma anche tutti gli altri potevano beneficiare di questo metodo per essere contenuti durante i loro momenti di rabbia.

Io l’ho sperimentato anche con gli adulti in alcuni momenti cruciali durante la Speleologia del sé e vi assicuro che, fino ad oggi, ha sempre funzionato.

Un abbraccio di luce

donatella de bartolomeis

Naturopata ai sensi della legge 4/2013

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