Il Tempo della Cura
Foto di Ronny Overhate da Pixabay

Il Tempo della Cura

“Il Segreto non è prendersi cura delle Farfalle, ma prendersi cura del Giardino affinché le farfalle vengano a te”
(Mario Quintana, poeta e scrittore brasiliano)

Il lungo periodo di quarantena che stiamo vivendo ci ha proiettati in una sorta di limbo dove tutto sembra sospeso, dove i ritmi incalzanti della pregressa quotidianità sono quanto mai rallentati, dove facciamo fatica a distinguere un giorno dall’altro, i giorni feriali da quelli festivi e persino la notte dal giorno (chi ha problemi di insonnia, alzi la mano!). Anche gli spazi fisici in cui eravamo soliti muoverci e spostarci sono strettamente limitati: la stasi forzata si contrappone al dinamismo a cui eravamo abituati (e che forse, a ben guardare, era altrettanto forzato).

Come ho letto pochi giorni fa (o forse erano settimane?) in un’intervista a psicoanalisti di matrice junghiana, il coronavirus ci ha catapultati da una società spiccatamente estroversa, caratterizzata da energia rivolta verso l’esterno (con picchi di frenesia), orientamento all’azione (fare, fare, fare), alla produttività (con una richiesta di performance sempre crescenti), alla relazione e al contatto con molte persone (dall’ufficio open space, all’happy hour affollato), ad una introversa, caratterizzata da un’energia rivolta verso l’interno di noi stessi, orientata all’ascolto, allo studio, alla riflessione, al contatto con sé stessi all’interno di uno spazio privato.

C’è chi sta vivendo questa nuova condizione come altamente costrittiva e limitante, scalpitando per uscire nel mondo là fuori. C’è chi, dopo una fase di adattamento più o meno lunga e faticosa, sta invece apprezzando i vantaggi di questa nuova dimensione spazio-temporale.

A beneficio di entrambi, ho raccolto qui di seguito 4 aree che possiamo (iniziare o continuare a) coltivare in questi giorni (gli ultimi ci auguriamo) di lockdown.

-         Cura dello spazio fisico: pulire, sistemare e ordinare la casa che abitiamo non ha solo un beneficio in termini di igiene, ma è anche terapeutico. Liberare lo spazio fisico da ciò che non ci serve più, aiuta anche la nostra mente a ripulirsi dai pensieri inutili e spesso dannosi che la affollano, facendo circolare aria fresca ed energia pulita e favorendo in questo modo la nostra lucidità mentale.

-         Cura del corpo: nonostante le palestre e i parchi chiusi, abbiamo ora sicuramente più tempo (e probabilmente anche più voglia) di muovere il nostro corpo, potenziare e allenare i nostri muscoli e il nostro apparato cardio-circolatorio. Dai video su youtube alle lezioni su zoom, dal fitness alla zumba, da pilates a yoga, possiamo sperimentare e praticare l’attività che ci si addice maggiormente, inserendola nella nostra routine quotidiana e sperimentandone gli effetti benefici a livello fisico e mentale.

-         Cura delle emozioni: molti hanno sperimentato in questi giorni una crescita dell’intensità e della varietà delle proprie emozioni dovuta non solo all’eccezionalità di quanto stiamo affrontando, ma anche alla possibilità di ascoltarsi maggiormente. Dalla preoccupazione, ansia e angoscia (che fanno parte dello spettro della paura), alla tristezza, fino alla depressione, passando per vissuti di rabbia e frustrazione, sono queste le declinazioni emotive che proviamo nei momenti più difficili. Lasciar scorrere queste emozioni e osservarle, elaborarle attraverso la scrittura (ad esempio quella di un diario), sublimarle con la meditazione, sono questi i canali che ci consentono di navigare tra le onde emotive senza lasciarcene travolgere, ma cogliendo il messaggio utile che vogliono trasmetterci. Prendere consapevolezza della nostra fragilità senza combatterla né cercare di mascherarla, ci rende realmente più forti.

Curare le nostre emozioni significa inoltre coltivare ciò che ci fa stare bene, attraverso due azioni per nulla semplici né banali come potrebbero sembrare: 1) fare attenzione a ciò che ci piace, notarlo e annotarlo anche, se serve e 2) dedicarci tempo. Può essere leggere un bel romanzo o ascoltare buona musica, cucinare e/o mangiare, curare le piante sul balcone o nel giardino, farci una doccia rilassante o giocare con nostro/a figlio/a. Tutto ciò che ci dona benessere ha un valore prezioso e non dovrebbe mai essere messo in disparte, sminuito o trascurato, così come non dovremo mai sminuire o trascurare noi stessi!

-         Cura delle relazioni: una frase che amo molto ripetere (a me stessa e ai miei clienti) è che la qualità della nostra vita dipende dalla qualità delle nostre relazioni. Qualità, e non quantità. Soffermiamoci su chi ci sta veramente a cuore, su chi desideriamo avere vicino, nonostante la distanza fisica. Pensiamo poi a tutte quelle persone che hanno condiviso un tratto della nostra vita (breve o lungo che sia, conta poco, ma che sia significativo), che magari non sentiamo da anni o con cui ci scambiamo al massimo gli auguri di Natale: parenti, amici, conoscenti, colleghi, compagni di studi. E magari in questa rassegna, scopriamo chi non ha più valore per noi, in quanto non c’è uno scambio autentico oppure addirittura c’è un legame “tossico”. Scegliamo chi lasciare andare, per dedicare uno spazio maggiore alle persone che meritano. Le relazioni, più di ogni altra cosa, hanno bisogno di presenza, di cura, di attenzione durature nel tempo, per consolidarsi e fruttificare. Questo è il momento di fare qualcosa di più di un semplice messaggio whatsapp una tantum, è il momento di fare lunghe telefonate, e perché no, anche di scrivere una bella lettera a mano, a chi teniamo.

Curare i nostri spazi, il nostro corpo, la nostra mente e le nostre emozioni, dedicarci a quello che ci fa stare bene e a quelli a cui vogliamo bene significa prenderci cura del nostro Presente.

Qualunque forma esso assuma, è il Presente il tempo in cui respiriamo, percepiamo, viviamo, amiamo, è lo spazio in cui poggiamo le fondamenta del nostro Futuro.

CRISTINA BUZZI

Sales Force Manager & Trainer | Area Manager | Team Leader

4 anni

Vorrei fosse uno spazio blindato, obbligatorio intoccabile! La difficoltà è in mano nostra perche’ dare la priorità a se stessi non è per nulla banale.

Marco Siniscalchi

Formulente - Formatore & Consulente per persone nel business. Facilitatore e guida nella trasformazione aziendale e nello sviluppo del mindset.

4 anni

Percorso semplice da condividere che, per l’applicazione richiede una sana consapevolezza di se. In alcuni casi può essere “vissuto” come teorico, sovrapponendo limiti e credenze che non portano soddisfazione. Fermarsi nel Presente è il primo passo. È come rivedere una foto che ci riporta alle sensazioni fermate nello scatto. Quando si riesce a guardare dentro la foto che ci piace, tutto il resto scorre con semplicità. Grazie Mariangela per la chiara e semplice sintesi di quello che (ne sono convinto ed adotto) è un vero aiuto ad una ripresa di qualità.

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