IL TEST GENOMICO PER IL TUMORE DELLA MAMMELLA HA EVITATO LA CHEMIOTERAPIA AL 70% DELLE PAZIENTI ELEGGIBILI AL TEST
Su 23 donne malate di cancro al seno, 16 sono risultate idonee a seguire una terapia ormonale invece di quella chemioterapica.
Molto positivo il bilancio dei test genomici ormonoresponsivi condotti su pazienti valdostane affette da carcinoma mammario in stadio precoce in carico alla Struttura Complessa di Oncologia dell’Ospedale “Parini” di Aosta.
Tali test sono stati introdotti nel Sistema Sanitario Regionale già dalla DGR n°444 del 26 aprile 2021 come prestazioni di assistenza sanitaria aggiuntive per i residenti in Valle d’Aosta. Successivamente, a seguito dell’approvazione del DM 18 maggio 2021 che ha definito i requisiti di utilizzo dei fondi nazionali destinati a tali prestazioni, la disciplina regionale è stata revisionata con la DGR 1336/2021.
Nel corso del 2022, i test ormonoresponsivi hanno permesso a 16 donne su 23 risultate eleggibili al test di evitare la chemioterapia che sarebbe stata altrimenti prescritta, con un netto beneficio per l’impatto sia sulla vita delle pazienti sia sul sistema sanitario. Si sono evitati, in totale, 256 cicli di chemioterapia.
Nel medesimo anno sono stati diagnosticati presso la Breast Unit dell’Ospedale Parini 162 nuovi casi di carcinoma della mammella. Di queste pazienti 105 hanno ricevuto un intervento chirurgico come trattamento primario e per 98 era disponibile l’istologico per la valutazione multidisciplinare post intervento: 23 di loro sono risultate eleggibili al test OncotypeDx. Dopo il test soltanto 7 hanno dovuto effettuare un trattamento chemioterapico.
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"Si tratta di un importante progresso nell’ottica di una cura sempre più mirata e personalizzata. Il 20% circa delle donne che ogni anno si ammalano di tumore presenta dei fattori prognostici indeterminati: gli esami di routine non ci danno informazioni sufficienti per capire il rischio di recidiva e per stimare il beneficio del trattamento chemioterapico (a cui venivano comunque sottoposte a scopo cautelativo). Utilizzando il test genomico, per una percentuale consistente di questo gruppo di pazienti si profila la possibilità di evitarlo, con innegabili vantaggi dal punto di vista della protezione della salute della donna sia rispetto alla tossicità che i farmaci chemioterapici comportano, sia per l’aspetto psico-emotivo conseguente alla conservazione dei capelli e delle sopracciglia, sia per la qualità di vita familiare e sociale oltre alla capacità lavorativa” spiega la dott.ssa Marina Schena , direttrice della SC Oncologia. “Nel 2022 abbiamo assistito anche in Valle d’Aosta, come a livello nazionale, a un aumento dei nuovi casi, molti dei quali già metastatici”.
Il test genomico è indicato per le donne con tumore alla mammella in stadio precoce, con positività dei recettori per gli estrogeni e il progesterone, e negatività della proteina c-erbB2. Sono escluse dall’esecuzione del test le pazienti a basso e ad alto rischio clinico, casi nei quali il test non modifica l’indicazione terapeutica.
“Sono molto soddisfatto del risultato che è stato conseguito grazie all’introduzione nel SSR del test genomico. Considerati gli effetti avversi che sovente procurano le cure chemioterapiche sia a livello fisico sia e soprattutto a livello psicologico - spiega l’Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Roberto Roberto Barmasse - evitare il trattamento anche a una sola paziente è già un grande traguardo raggiunto”. “Ci tengo ad evidenziare che gli interventi innovativi di prevenzione e cura delle patologie oncologiche stanno proseguendo ad ampio raggio – continua l’Assessore -, con l'adozione delle linee guida per l'identificazione dei soggetti ad alto rischio di mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2, nell'ambito delle quali è stato definito un programma di sorveglianza clinico strumentale in favore di questi assistiti (DGR 1672/2021) e con l'adozione di modalità organizzative per l'erogazione del test NGS (Next Generation Sequencing) nei soggetti con carcinoma non a piccole cellule non squamoso metastatico del polmone accertato e con il monitoraggio dei relativi esiti (DGR 1438/2022), in attuazione di quanto previsto dal DM 30 settembre 2022".