Il tumore e il volontariato

Il tumore e il volontariato

"Quando è arrivata la diagnosi di tumore è stata come una porta sbattuta in faccia. Io non ne volevo parlare con nessuno.

La normalità è tornata quando sono stata invitata all'associazione che ancora frequento. Lì ognuno viene coinvolto in base alle sue possibilità e e valorizzato per le sue capacità.

Una volta uscita dalla malattia io e i miei familiari abbiamo continuato a partetcipare alle iniziative promosse dall'associazione e a dare una mano. L'associazione del resto è anche un osservatorio privilegiato della vita del malato al di fuori dell'ospedale, un aiuto che i medici non sanno dare, perché non hanno la possibilità di esaminare quello che succede quando il malato esce dalla porta della clinica".

Ho trascritto le parole di una persona che ha combattuto e superato un tumore, anche grazie all'aiuto di un'associazione dei pazienti perché domani parteciperò a uno degli incontri dell'associazione onlus DiPetto a Cento. Per me è un onore partecipare a una delle attività organizzate dall'associazione in collaborazione con il Comune di Cento. Come è scritto nel libro "Nelle reti", firmato da me e Carmine Pinto, le associazioni dei pazienti sono un presidio nel territorio, sono il baluardo dei diritti dei pazienti, possono diventare un punto di riferimento per l'ascolto, il consiglio, il mutuo aiuto, il sostegno. Le associazioni sono un luogo di fermento. Sono un punto di raccordo tra la società e il malato, che spesso si sente isolato e solo nella lotta contro la sua malattia.

Nel 2015 le associazioni di volontariato e no - profit che si contavano in Italia erano più di 336 mila, secondo i dati dell'ultima rilevazione ISTAT (2017).

Erano coinvolti più di 5 milioni e 500 mila volontari, con un aumento del 16% rispetto alla rilevazione del 2011. La dimensione del fenomeno ci fa comprendere l'importanza delle attività delle associazioni. Svariati sono gli ambiti in cui si manifesta la partetcipazione volontaria delle persone in attività rivolte alla società.

L'Emilia Romagna spicca per associazioni di volontariato che si dedicano alla salute come è possibile vedere dal grafico sottostante.

-> Clicca sul grafico per vedere i dati in versione ingrandita

Durante l'incontro che si terrà oggi, alle ore 16 a Cento (FE), non parleremo solo di associazioni. Parleremo di un malato che deve essere messo al centro di tutta una serie di relazioni, che oggi avvengono tanto nel mondo reale quanto nel virtuale. Siamo anche noi dentro queste relazioni: è importante che le porte degli ospedali si spalanchino alla città. Solo così si raggiungerà l'importante obiettivo di raggiungere l'health literacy.

Vi aspetto: riporterò su twitter (@AnnoviGiulia) gli stimoli, le domande e le osservazioni provenienti dal pubblico. Stay tuned!

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