Impatto dell'Intelligenza Artificiale: le aziende più avanzate stanno entrando nell'era dell'implementazione

Impatto dell'Intelligenza Artificiale: le aziende più avanzate stanno entrando nell'era dell'implementazione

Si sta assistendo ad una crescita costante delle aziende italiane che stanno attivando almeno una progettualità legata all'Intelligenza Artificiale. In particolare, il 61% delle aziende con più di 249 addetti e il 15% delle piccole e medie imprese (PMI) stanno implementando soluzioni legate all'IA. Questo trend dimostra come sempre più aziende stiano riconoscendo l'importanza dell'IA per rimanere competitive sul mercato e migliorare i loro processi.

Secondo le stime dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia ha raggiunto nel 2023 il valore di 500 milioni di euro, con una crescita del 32% rispetto all'anno precedente. Questo rappresenta la più alta crescita registrata dall’Osservatorio da quando ha iniziato a stimare il mercato nel 2018.

Il 75% di questo mercato è costituito dal fatturato delle aziende italiane che forniscono servizi e soluzioni di intelligenza artificiale a imprese private e pubbliche amministrazioni italiane, mentre il restante 25% è rappresentato dall'export di progetti. Crescono le realtà italiane che hanno attivato almeno una progettualità: il 61% tra le aziende con più di 249 addetti e il 15% tra le piccole e medie imprese (aziende dai 10 ai 249 addetti).

Questi numeri indicano un crescente interesse per le opportunità offerte dalle metodologie di apprendimento automatico. Tuttavia, una domanda cruciale rimane: l'intelligenza artificiale è oggi una tecnologia di frontiera, su cui si sta ancora sperimentando, o è già ampiamente adottata dalle organizzazioni? Le organizzazioni si trovano in diversi stadi di maturità, quindi è necessario analizzare le tecnologie e le competenze di un’azienda nel suo complesso per capire la situazione attuale.

Per valutare la maturità raggiunta da un’azienda, l’Osservatorio Artificial Intelligence ha sviluppato il modello dell'AI Journey, che identifica quattro livelli di maturità su alcune dimensioni fondamentali. Questo modello può essere utilizzato come strumento per comprendere le direzioni di evoluzione su cui investire.

Le dimensioni contemplate nell'AI Journey sono:

  1. Dati e patrimonio informativo: la presenza di un’infrastruttura di acquisizione e gestione dei dati e la disponibilità, completezza e qualità dei dati stessi, necessari per il training e il testing degli algoritmi di intelligenza artificiale;
  2. Metodologie e algoritmi: la conoscenza e la capacità di dominare le basi scientifiche, le metodologie e gli algoritmi di intelligenza artificiale;
  3. Organizzazione e competenze: la presenza di competenze necessarie per l’implementazione di progetti di AI complessi, selezionate all’esterno e/o sviluppate internamente all’organizzazione;
  4. Cultura aziendale: la capacità di favorire la crescita e la diffusione di una cultura aziendale aperta ai cambiamenti abilitati dall’intelligenza artificiale;
  5. Relazione con il cliente: la capacità di gestire il percorso di comunicazione e di preparazione della clientela all’erogazione di prodotti e servizi arricchiti dall’intelligenza artificiale.

Mentre il mondo si prepara ad affrontare le nuove sfide e opportunità offerte dall'intelligenza artificiale, l'Osservatorio Artificial Intelligence continua ad esplorare il suo impatto sulle organizzazioni e sull'economia. Con le stime del 2023, emerge che il mercato dell'AI in Italia ha raggiunto un valore di 500 milioni di euro, registrando una crescita del 32%, la più alta finora. Circa il 75% di questo mercato è rappresentato dal fatturato delle aziende italiane attive nei servizi e nelle soluzioni di intelligenza artificiale, con il restante 25% rappresentato da esportazioni di progetti.

Nonostante l'interesse crescente verso le opportunità offerte dall'AI, una domanda cruciale si pone: l'intelligenza artificiale è ancora una tecnologia di frontiera su cui si sta sperimentando, o è già adottata in larga scala dalle organizzazioni? L'Osservatorio ha cercato di rispondere a questa domanda con il suo modello di sintesi, l'AI Journey.

Il modello dell'AI Journey, sviluppato dall'Osservatorio nel 2020, mostra le dimensioni su cui le aziende sono chiamate a mettersi in gioco per potersi definire "AI-ready" e identifica quattro livelli di maturità per ciascuna di queste dimensioni. Le dimensioni contemplate nell'AI Journey includono i dati e il patrimonio informativo, le metodologie e gli algoritmi, l'organizzazione e le competenze, la cultura aziendale e la relazione con il cliente.

Considerando il posizionamento delle aziende rispetto alle dimensioni del modello, il 34% delle grandi organizzazioni può essere considerato "AI-ready", avendo già attivato gli strumenti necessari per costruire soluzioni di AI. Tuttavia, possiamo distinguere due differenti profili per un diverso grado di adozione dell'AI: gli Apprendisti e gli Avanguardisti. Gli Apprendisti rappresentano il 25% delle aziende, e mancano di meccanismi di coordinamento tra figure di business e ruoli tecnici, del fattivo coinvolgimento del top management nello sviluppo di un'AI strategy e della pervasività delle soluzioni di AI tra tutti gli stakeholder aziendali. Gli Avanguardisti, rappresentanti il 9% delle aziende, si distinguono per le iniziative portate avanti in ambito tecnologico e organizzativo, che hanno consentito di introdurre efficacemente l'AI in azienda facendone apprezzare i benefici tra i diversi stakeholder aziendali.

Dal modello dell'AI Journey emergono alcune leve chiave per favorire l'implementazione dell'AI in azienda, tra cui l'adozione di metodologie agili, il coinvolgimento del business user, e il governo dell'intero ciclo di vita di un'applicazione, dallo sviluppo alla manutenzione. La tecnologia di Machine Learning Operations può aiutare a sviluppare, rilasciare, monitorare e scalare in produzione sistemi di ML di alta qualità, facendo leva su aspetti organizzativi.

L'Osservatorio Artificial Intelligence prevede che l'AI generativa e la AI governance saranno i temi caldi del 2023/2024, con grandi aspettative anche dal punto di vista dell'evoluzione del panorama regolatorio. Il 6 dicembre 2022 è stato approvato il "AI act" da parte del Consiglio Europeo, un approccio di regolamentazione basato sulla classificazione delle soluzioni di artificial intelligence in base al livello di rischio che possono causare sui diritti e libertà fondamentali dei cittadini. La conversione in legge di questo documento avrà grandi ricadute su come le applicazioni di AI devono essere sviluppate e governate, con l'implementazione di criteri di trasparenza, fairness e non discriminazione.

Mentre l'AI sta diventando sempre più pervasiva, non bisogna dimenticare che con un grande potere, vi sono grandi responsabilità per le aziende. In ogni caso, l'AI è destinata a trasformare l'economia, le aziende e la società, offrendo grandi opportunità e sfide. Chi saprà coglierle, sarà in grado di rimanere competitivo in un mondo sempre più guidato dalla tecnologia.

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