Ingegnere oggi: CERT'ING

Ingegnere oggi: CERT'ING

L' Ordine degli Ingegneri di Bologna è stato tra i primi ad aderire al progetto di certificazione delle competenze degli ingegneri (“CERT’ing”) del CNI, collaborando già nel precedente mandato, con l’Agenzia Nazionale sin dal 2016. Ad oggi a Bologna sono stati emessi i primi certificati (per il momento 12 in totale).

Il nuovo consiglio, insediatosi lo scorso settembre, ha da subito manifestato la volontà di proseguire in questa attività, ritenendola un’opportunità unica per gli ingegneri. L’obiettivo che ci poniamo è quello di informare i Colleghi sulle importanti potenzialità di questo strumento. A tale scopo si è tenuto il 5/06/2018 un primo convegno su queste tematiche, avente lo scopo di illustrare le principali potenzialità di questo strumento.

Perché certificarsi

Tantissimi sono gli spunti emersi durante l'incontro, pertanto invito tutti i Colleghi interessati a documentarsi consultando il sito ufficiale dell'agenzia Cert'Ing oppure chiedendo informazioni all'Ordine. Ricordo che per l'area di Bologna la persona delegata è l'ing. Elisabetta Bracci.

Provo a sintetizzare nel seguito con una brevissima disanima quelli che, personalmente, ritengo essere alcuni degli aspetti particolarmente significativi.

E’ indubbio che gli ingegneri abbiano una marcia in più rispetto ad altre categorie professionali, in merito a rigore di analisi e problem solving. Bisogna però interrogarsi su come far fruttare al meglio questo vantaggio. Qual’è la situazione odierna degli ingegneri?

Mentre nel settore civile-ambientale la maggior parte delle prestazioni godono di benefici legati all'appartenenza alla categoria, per gli altri settori dell’ingegneria, ed in particolare quello meccanico, e ancor più quello industriale e dell’Informazione, ad oggi possiamo dire essere pressoché nulli i vantaggi intrinseci derivanti dall'appartenenza alla categoria.

È pur vero che in questi settori esistono svariati ruoli strategici per l’ingegnere, si pensi ad esempio, in materia di nuove tecnologie, alla protezione dei dati personali, in termini di consulenti, responsabili e data protection officers (o responsabile protezione dei dati, figura che in questi giorni tutti abbiamo imparato a conoscere); oppure al ruolo degli ingegneri a supporto di industria 4.0.

È evidente che la certificazione delle competenze rappresenta per questi settori un percorso di primaria importanza, che consenta innanzitutto di effettuare una sorta di catalogo delle competenze e di conseguenza la possibilità di codificare, regolamentare e qualificare le attività ed i profili degli ingegneri, nonché evidentemente la costruzione di un sistema di garanzia per i committenti sulla qualità professionale delle figure tecniche.

 Al contempo, i vantaggi della certificazione sono lampanti anche in altri settori più “classici”. Si pensi ad esempio alla figura del cosiddetto “ingegnere forense”, ovvero - per chi non lo sapesse - i tecnici che lavorano come consulenti d’ufficio a servizio della magistratura, o anche a sostegno di una parte. Molti Tribunali (tra cui Roma, Firenze, ma anche altre province come Arezzo o Como) hanno già adottato dei protocolli assieme agli Ordini e Collegi professionali, al fine di migliorare la qualità delle consulenze e regolare l’accesso all'Albo degli esperti del Tribunale. Anche a Bologna il Tribunale sta manifestando interesse a muoversi in questa direzione. La nostra commissione forense ha già iniziato a lavorare alla redazione di un primo documento da sottoporre al Tribunale. Il primo aspetto cruciale che ci si è posti, è stato proprio quello di individuare i criteri con cui determinare la “speciale competenza tecnica”, requisito previsto dall'art. 15 disp. att. c.p.c. per l’iscrizione all’abo dei ctu (consulenti tecnici d'ufficio). E’ evidente come, anche in questo caso, lo strumento di certificazione delle competenze potrebbe costituire uno strumento prezioso, al servizio del cittadino e della giustizia.

Uno scenario analogo può in generale essere esteso a qualsiasi settore dell’ingegneria, in cui oggi la specificità delle competenze è tale da rendere necessario strumenti innovativi per valorizzare la propria professionalità. Si pensi ad esempio ai percorsi di certificazione già esistenti per tantissime figure professionali (a solo titolo di esempio: valutazioni immobiliari, esperti BIM, gestione dell’energia, esperti in acustica, ecc..)

Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali l’impegno dell’Ordine di Bologna è quello di sostenere il sistema per la certificazione volontaria delle competenze degli ingegneri che ne incrementi competitività e visibilità.

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