JACOPO BELLINI
Jacopo Bellini, pittore italiano fra il Gotico ed il Rinascimentale, nasce a Venezia nel 1396 e sarà il padre di altri due noti pittori: Gentile e Giovanni Bellini.
Jacopo fu allievo e collaboratore di Gentile da Fabriano. Infatti i primi passi nel mondo dell'affresco li fece nella bottega di Gentile da Fabriano con il quale nel 1411-1412 a Foligno (Umbria), su disegno del maestro, affrescò con altri allievi Palazzo Trinci.
Dopo un decennio nel quale il giovane pittore studia le opere dei maestri fiorentini, quali Brunelleschi, Donatello e Masaccio, nel 1424 apre a Venezia la sua bottega.
Una delle belle opere di Jacopo Bellini, in passato attribuita al suo maestro, è la tavola con la Madonna col Bambino, che rappresenta il Bambino mentre gioca con un pettirosso.
Nel terzo e quarto decennio del 1400, il pittore lavorò al Duomo di Verona, a Ferrara al servizio di Lionello d'Este, dove ha gareggiato con Pisanello per un ritratto del duca, vincendo la sfida.
Nel 1460 soggiornò a Padova, dove indirizzò ai problemi prospettici il giovane Andrea Mantegna e realizzò insieme ai figli Gentile e Giovanni la cappella del Gattamelata, purtroppo andata perduta.
La maggior parte della sua carriera, però, Jacopo Bellini la fece a Venezia, dove eseguì numerosi importanti dipinti per chiese, confraternite religiose e la Repubblica Veneta, ma la maggior parte di queste opere è andata distrutta e ci sono rimaste solo dipinti di piccolo formato.
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Alcune opere come l’Annunciazione, conservata presso la Chiesa di Sant'Alessandro a Brescia, sono molto belle, anche se ancora strettamente legate allo stile gotico. Tuttavia, i disegni conservati al Louvre di Parigi e al British Museum di Londra, rivelano i nuovi interessi rinascimentali per la prospettiva ed una vena di narrazione e fantasia architettonica a effetto stupefacente, che pongono il pittore fra i progenitori del Rinascimento Veneziano.
Questi disegni sono particolarmente importanti per la posizione stilistica al confine tra mondo tardo-gotico e mondo rinascimentale, e per l'altissima qualità del lavoro. Le immense architetture sono impostate con vertiginose fughe centrali, puntigliosamente in prospettiva, sebbene con schemi piuttosto semplici, basati sempre su un punto di fuga centrale preso su una linea dell'orizzonte a metà del foglio.
Jacopo Bellini, molto famoso ai suoi tempi, muore a Venezia tra il 26 agosto 1470 e 25 novembre 1471.
La sua opera superstite è costituita da circa 20 dipinti.
In foto la “Crocifissione”, realizzata tra il 1455 e il 1460, conservata al Museo Correr di Venezia.