La mia mamma

Anche io come il mio amico e collega Michele Pierri ho subito collegato la festa della Donna ad una figura fondamentale per la mia vita. Se la mia idea di donna è legata al concetto di forza e dolcezza lo devo infatti alla mia mamma.

Emigrata nel '54 a Milano dalla lontanissima Messina.

Una siciliana vulcanica - e come potrebbe essere altrimenti.

Resiliente - quanto le è mancato il mare in quei primi anni di grande città!

Creativa - dal teatro alla sartoria.

Ed irriverente - in senso letterale.

Qualche tempo fa la mia mamma ha voulto mettere su carta alcuni stralci della sua giovinezza. Siamo a Milano verso la fine degli anni '50 "...ed io ero iscritta presso una scuola serale, l’Unione Professori che si trovava all’ultimo piano del numero 30 di Corso Venezia. Al secondo piano c’era la sede del Milan. E’ in questo periodo che divento interista per una scommessa fatta con i miei compagni di classe. Mi sfidano infatti ad entrare nella “tana del nemico” con lo scudetto dell’Inter attaccato alla giacca. Nella sede del Milan c’era anche un piccolo bar dove qualche volta ero andata a bere qualcosa durante l’intervallo. Di solito c’erano sempre tanti giocatori del Milan ed era una bella provocazione presentarsi con lo scudetto della rivale così bene in mostra! Durante la ricreazione scendo spavalda le scale ed entro decisa nel bar gremito di giocatori con il mio scudetto ben in vista. Ricordo lo sguardo divertito di alcuni giocatori, mentre il barista era alquanto sconcertato. Bevo la mia cioccolata ed esco soddisfatta con il sorriso sulle labbra. La scommessa è vinta."

E diventa una vera interista! Auguri mamma!