La musica immortale
Museo del Violino-Registrazione a cura di AudiozoneStudios

La musica immortale

“La musica è il più potente farmaco” Oliver Sacks

Il grande direttore d’orchestra Claudio Abbado dichiarò che “Il silenzio è una condizione del suono, anzi, in alcuni casi è il più sublime dei suoni. Sottolinea, amplifica, fa vibrare, fa risaltare, preannuncia, sospende, invade. E’ mezzo espressivo a tutti gli effetti”.

A Cremona il silenzio è servito per salvare il suono degli Stradivari. Lorenzo Tedeschi e Mattia Bersani, due amici di lunga data che condividono da sempre la passione per la musica, in particolare quella elettronica, hanno creato la Banca del Suono. Dieci anni fa hanno dato vita ad una società, la Audiozone studios, impresa culturale e creativa di Piacenza specializzata in servizi innovativi e digitali nel settore music production e sound design. Il loro bisogno di trovare contenuti sempre nuovi li ha portati a nutrire un sogno: immortalare le vibrazioni degli strumenti più antichi e ancora oggi di inestimabile valore come i violini di Stradivari, Amati, Guarneri del Gesù, dichiarati Patrimonio UNESCO Immateriale dell’Umanità. 

All’inizio del 2019, per un intero mese, nell’Auditorium di alta ingegneria acustica del Museo del Violino di Cremona, sono stati registrati i suoni del noto Quartetto Paganini: la viola Girolamo Amati “Stauffer”, il violoncello Antonio Stradivari “Stauffer”, il violino Antonio Stradivari “Vesuvio”, il violino Guarneri del Gesù “Prince Doria”. Un progetto ambizioso quello della Banca del Suono, nato dall’intuizione dei due piacentini che, grazie alla realizzazione di un grande database traghetteranno nel futuro i suoni degli strumenti migliori al mondo, tra i quali si potrà attingere per conoscere le vibrazioni degli storici strumenti e magari, accorciare le distanze tra modernità e musica classica. A far risuonare gli antichi strumenti i maestri Wim Janssen, Andrea Nocerino, Antonio De Lorenzi, Gabriele Schiavi.

A Leonardo Tedeschi abbiamo chiesto qual è l’obiettivo di questo progetto.

Con i nostri software chiunque potrà suonare questi strumenti usando il computer. I violini Stradivari attualmente impiegati in concerto sono pochi esemplari e solo un ristretto numero di persone ha l’onore di poterli utilizzare. Grazie al nostro software il suono di questi strumenti sarà accessibile a tutti, diventerà così democratico. Un processo di digitalizzazione e di archiviazione che renderà eterno il suono degli strumenti conservati nel Museo del Violino di Cremona.


Avete registrato in completo silenzio. Anche la città si è fermata per dare l’opportunità ai microfoni di registrare ogni piccola sfumatura. Come è stata questa esperienza?

Il silenzio vero esiste solo nelle stanze anecoiche, dove si può riuscire ad ascoltare il battito cardiaco e il flusso sanguigno. Anche nel Museo del Violino è presente una sala per le ricerche, ma noi abbiamo preferito far vibrare questi antichi strumenti nell’Auditorium. Abbiamo spento ascensori e macchinari, abbiamo chiesto di chiudere al traffico le vie limitrofe al Museo. Un’esperienza davvero intensa: la dimensione del silenzio diventa sacrale, mistica, capace di farti apprezzare ancora di più ciò che stai per ascoltare. Così è stato per i suoni emessi dagli strumenti del Quartetto Paganini.

Cosa rappresenta per voi questo progetto?

In Italia viviamo nella Bellezza, ma spesso ce ne dimentichiamo. Con questo progetto abbiamo pensato di valorizzare ciò che avevamo a due passi da casa e rendere più accessibile ciò che oggi è lontano ai più. Le sale da concerto e i teatri non sempre avvicinano i giovani, noi veniamo da un mondo di fusione, di dj, di musica anni ‘20 remixata. Con i suoni degli strumenti antichi vogliamo unire diverse realtà, valorizzando la tradizione, le eccellenze e l’innovazione tecnologica.

Qual è il futuro del suono?

La strada è sicuramente legata alle nuove tecnologie, come la realtà virtuale e aumentata, ma dopo questa esperienza ci siamo resi conto della potenza di un semplice pezzo di legno capace di far tremare le pareti a metri di distanza. Certo un sintetizzatore può fare molto di più in termini acustici, ma questi strumenti hanno un fascino particolare perché hanno un valore unico, e nel futuro ci auguriamo che, anche grazie a questo progetto, possano essere protagonisti, accessibili e “pop”. La Banca del Suono è un incontro tra passato e futuro, tra patrimonio culturale e ricerca.


Potremo curarci attraverso i suoni immortali degli strumenti che hanno fatto la storia della liuteria che voi state rendendo fruibili on line?

Penso che la musica sia una delle più potenti medicine come era solito affermare Oliver Sacks. Smuove emozioni ed è capace di alleviare, come di gettarti nella malinconia. Ognuno di noi ha una colonna sonora della propria vita o brani che ci ricordano particolari eventi, è dunque necessario scegliere bene cosa ascoltare. Vengo da un mondo molto diverso da quello classico, ma le energie sprigionate dai piccoli legni del Quartetto Paganini mi hanno travolto e sono sempre più convinto, anche dopo questa esperienza, che la musica abbia un potere grande: può far scattare quegli interruttori che abbiamo dentro di noi, che generano felicità, gioia. Un potente farmaco senza alcun effetto collaterale.


Il progetto vedrà la luce nelle librerie virtuali nel 2020. Prepariamoci dunque ad alzare il volume delle cuffie per farci cullare dai suoni della tradizione liutaria.

Per chi vuole approfondire:

Per chi vuole ascoltare il Quartetto Paganini:


Gianni Sias

Executive producer & partner, MADE production Company

6 anni

Meraviglia!!

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