La prossemica delle sciatt
Mia figlia ha dato una definizione perfetta per le chat di gruppo dei genitori delle classi: schat pronunciato sciatt come le frittelle valtellinesi.
E’ interessantissimo studiare la prossemica virtuale che si instaura in questi gruppi.
All’inizio partono tutti con buoni propositi capitanati di solito dal Rappresentante di Classe la cui autorità è riconosciuta dal nutrito gruppo di elettori.
Gli altri si astengono.
La percentuale dei partecipanti attivi è al 98% femminile, il resto è silenzio maschile.
Il tempo che scorre però trasforma ciò che dovrebbe essere informativo telegrafico in un gruppo di auto mutuo aiuto in cui si sopportano in pochi e quei pochi si sentono dei motivatori.
Il risultato di base è uno tsunami di evacuazione emotiva con sprazzi di informazioni che in realtà informano molto su chi scrive e sulle faide antiche tra genitori.
E lo tsunami si autoalimenta confermando l’effetto farfalla ma in formato Godzilla alato.
Esempio: muore Battiato.
Ti dispiace ma l’hai già letto sulle notizie del giorno.
La chat non è il Daily Chronicle. Provi a scriverlo,..ti fermi.
L’ironia non è contemplata nelle sciatt, rischi di passare per un’ antisociale.
Parte il primo WhatsApp, seguono a cascata gli altri con citazioni di frasi. In mezzo ti avvisano dello sciopero della scuola. Ma siccome è appunto nel mezzo di 25 messaggi che scorri alla velocità della luce, lo sciopero ti sembra una strofa di qualche canzone a sfondo sessantottino che probabilmente ti sei persa in gioventù.
E porti tuo figlio davanti alla scuola chiusa.
Comunque, facendo una classifica, le peggiori sono quelle della materna e dei primi due anni delle elementari .
In questo lasso di tempo , finchè va tutto liscio, c’è il tripudio di amore e sollucchero .
Poi se un figlio ha i pidocchi si creano le Sottochat, alcune pure di stampo massonico e quindi a latere rispetto alla chat principale.
Nella chat principale si suggeriscono prodotti di eradicazione definitiva dell’infestante( in media 20 o 30 foto di shampoo e spray su WhatsApp).E questo ogni volta, uguali. Non è che i pidocchi hanno delle varianti.
Nella Sottochat si passa per direttissima all’augurare combustioni spontanee alle madri che quotidianamente e più volte al giorno non controllano e contano i capelli dei figli con pettinini a denti d’acciaio 0,0001mm.Discendiamo dagli scimpanzè, dobbiamo sempre ricordarcelo.
Il fondo si tocca quando una madre avverte che il figlio ha tre linee sopra la temperatura delle lucertole al sole o chiede delucidazioni su improvvise macchie di leopardo comparse sulla faccia della creatura che spesso non è neanche il figlio ma il fratello.
Ora, non siamo tutte pediatre né, anche ad esserlo, vogliamo o facciamo telemedicina scritta.
E soprattutto nessuna di noi produce e spaccia tamponi tarocchi che indicano solo negatività per il COVID.
Durante i vari periodi di DAD le sciatt hanno contagiato pure i genitori delle medie.
Di solito sono chat silenti e si attivano solo a periodi perché la lingua inglese insegnata fa schifo. Gli insulti sono al condizionale in terza persona aspecifica (si dovrebbe, si potrebbe, converebbe..) e foto di corsi alla British o di un tizio irlandese che da lezioni a Trento.
Durante la DAD, invece,le chat delle medie si sono improvvisamente infarcite di fotografie istantanee di pagine di libri illeggibili (se fai una foto col cellulare almeno controlla che l’obiettivo non abbia sopra le impronte digitali o il sugo della pastasciutta), di screenshot e di password a codice fiscale errato.In effetti in quel momento storico si sono omologate alle chat delle altre classi di ogni ordine e grado. Vanno perdonate. Ma il culmine mistico è stato raggiunto da un genitore in piena mania che ha postato pure l’Immagine di Santa Caterina da Siena con scritto entusiasta: “Siamo tutti una Bella Brigata”. Citazione colta che ha scatenato 36 WhatsApp di applausi.
Tutto questo è moltiplicato per tre figli. Stamattina ho passato dieci minuti della mia vita a pulirmi la memoria del telefono.
Faccio un appello per sdoganare il vecchio concetto che i genitori di compagni di classe NON sono compagni di classe, tendenzialmente dovrebbero essere adulti e lavoratori e che gli insegnanti hanno sempre ragione.
Direttore Sanitario presso Centro Riabilitativo per Adolescenti Raggio di Sole
3 anniConcordo ! 😂