La realtà è come ci appare
Un noto e interessante libro del fisico Carlo Rovelli si intitola “La realtà non è come ci appare – La struttura elementare delle cose”. Rovelli ci spiega che la realtà così come ci appare nel quotidiano, nella nostra vita normale è fondamentalmente “falsa”. Le “cose”, lo spazio, il tempo e la materia in realtà non sono così come le percepiamo, come le concepiamo naturalmente. Questo di Rovelli è il modo di guardare e studiare il mondo dello scienziato, del fisico.
La filosofia fenomenologica propone invece un tipo di studio della realtà per come ci appare. Modificando il titolo del libro di Rovelli la fenomenologia forse direbbe “La realtà è come ci appare – La struttura eidetica del mondo della vita”.
La realtà come ci appare non è composta solo di cose, ma anche di valori etici, estetici e di utilità.
La realtà nella quale siamo immersi è composta di vere e proprie essenze che continuamente e automaticamente cogliamo. Quando guardiamo una sedia la cogliamo come sedia, non come un insieme di legno o metallo. Cogliamo l’essenza dell’essere sedia. La giudichiamo in base alla sua comodità, e al suo essere bella o brutta.
Cogliamo l’essenza della lettera A a prescindere da come è scritta: in corsivo, stampatello, stilizzata, quasi irriconoscibile ecc.
Nel quotidiano cogliamo le essenze continuamente ma non va sempre tutto liscio… Ad esempio nel linguaggio possiamo usare parole che si riferiscono a concetti che non sono per nulla chiari nè a noi stessi nè alle persone che ci ascoltano.
Possiamo però uscire dall’atteggiamento naturale e automatico di questo coglimento delle essenze per tematizzare le essenze stesse, per studiarle, esprimerle, definirne la loro forma e struttura e il nostro rapporto con esse.
Cosa è che rende la sedia una sedia? Che caratteristiche essenziali deve avere?
Che cosa è la comodità? Quando l’idea di comodità cessa di essere tale e diventa scomodità? Ci sono dei limiti nel concetto di comodità oltre i quali non si può andare?
Wesenssachau – Formazione filosofica per l’impresa propone questo approccio al mondo del lavoro.
Cogliere l’essenza della propria attività, del problemi da risolvere, degli obiettivi da raggiungere, dei mezzi da impiegare, delle parole che usiamo, del gruppo nel quale lavoriamo, del rapporto con i clienti e della comunicazione che adottiamo.
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