LA SCIENZA È IMPORTANTE, NE DIPENDE IL NOSTRO FUTURO

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La pandemia sta mettendo tutti noi a dura prova. E si sentono gli effetti della cosiddetta “pandemic fatigue”, una crescente demotivazione nel mettere in atto i comportamenti protettivi per la tutela della salute dei singoli e delle comunità. Invece proprio adesso occorre avere più fiducia. Stefano Bartolini e Francesco Sarracino hanno studiato il fenomeno e ci spiegano come i nuovi contagi siano diminuiti più rapidamente nei paesi in cui la fiducia nelle istituzioni e nel prossimo è maggiore: ''Una popolazione motivata, coesa e ben informata può riuscire a controllare le epidemie anche senza un Grande Fratello che la sorvegli e senza confinamenti estremi' ["Il primo vaccino contro il virus è la fiducia", Il Sole 24 Ore, 25 ottobre 2020]. Non si tratta di un discorso politico. Anzi, si parla soprattutto di scienza. La fiducia è un impegno congiunto: le istituzioni devono guadagnarsela al fianco della popolazione, formando le nuove generazioni a scuola e sensibilizzando le vecchie con i media, mentre i cittadini devono essere responsabili gli uni verso gli altri. Perché la salute è un "bene circolare".

Ma allora perché disinformazione, paura e panico si diffondono in maniera così virale?

Anche la virologa Ilaria Capua, alla guida del One Health Center of Excellence dell'Università della Florida, è convinta che la paura sia legata alla diffidenza per la scienza. E su twitter all'inizio della pandemia ha lanciato un appello: "Aiutatemi a colmare questo vuoto linkando #BeautifulScience sui vostri siti". Così "Vivo per lei", cantata dalle voci di Andrea Bocelli e Giorgia, è diventata un inno alla scienza nel video che apre la campagna digitale #BeautifulScience, per sensibilizzare il pubblico sul ruolo cruciale degli scienziati per il nostro futuro. "Crediamo che la musica possa essere uno strumento per trovare un punto d'incontro nei momenti di difficoltà", ha spiegato Ilaria Capua in un'intervista rilasciata all'agenzia Ansa [vedi #BeautifulScience, da Bocelli e Giorgia un inno alla scienza]. "Oggi la scienza viene talvolta accusata di crescere distaccata dalla gente e gli scienziati vengono percepiti come arroccati nelle loro torri d'avorio... È tempo di comunicare al pubblico che la scienza è l'ispirazione, la determinazione e la passione con cui cerchiamo di costruire un futuro sostenibile e anche più bello". A renderlo visibile sono le immagini del video, che hanno come protagonisti i giovani, dalle scuole fino all'università, e poi ospedali, basi spaziali e laboratori di ricerca, tra provette e protesi bioniche. A chiudere il videoclip, una bambina che corre portando sulle spalle un cartello con la scritta 'la scienza è importante, ne dipende il mio futuro".

Nei suoi interventi, tra stampa e tv, Elena Cattaneo, farmacologa, biologa, accademica e senatrice, ha più volte ribadito come nella scienza serva tempo tra la scoperta e il consenso diffuso sul suo valore. "Serve tempo, purtroppo, anche quando lo si vorrebbe azzerare per fronteggiare un'emergenza sanitaria". Nella rubrica divulgativa che firma sul magazine D, la ricercatrice ci ricorda che prima del Coronavirus a scontrarsi con il muro del tempo che divide le ipotesi di ricerca da una certezza scientifica era solo una minoranza della popolazione, le persone affette da malattie rare ancora prive di cure. Oggi contro il tempo protesta la maggioranza, l'opinione pubblica. Si può rendere utile il trascorrere del tempo in attesa di risposte certe aiutando i cittadini a comprendere la scienza "come metodo, processo conoscitivo complesso, fallibile, contradditorio, fondato su continui silenziosi fallimenti, ma proprio per questo idoneo, alla fine del suo percorso, a consegnare prove verificabili in grado di non essere degradate a opinioni" [Il tempo della scienza alla prova della pandemia, D La Repubblica, 18 luglio 2020]. In questo tempo possiamo aiutare i cittadini, e soprattutto i giovani, a falsificare la pericolosa ideologia, falsa conquista democratica dei social, dell’uno vale uno, della scienza come opinione fra le altre. 

Come Fondazione Mondo Digitale cerchiamo di generare un sano clima di fiducia nella scienza basato sulla conoscenza, con iniziative e progetti come Fattore J, in collaborazione con Janssen Italia. Aiutiamo i giovani a sviluppare una corretta comprensione scientifica della salute, rafforzando intelligenza emotiva ed empatia verso le persone che vivono una situazione di grave disagio o sono affette da malattie. Il senso civico diffuso che ne deriva costituisce il motore per una cittadinanza consapevole, motivata, coesa e informata, così come auspicato da Bartolini e Sarracino. Creiamo occasioni di dialogo e confronto tra studenti e docenti e gli esperti, i medici specialisti, gli operatori e anche i malati con patologie rare. Nelle "Storie di copertina" che introducono i nostri eventi formativi diamo voce e volto alla ricerca scientifica, soprattutto al femminile, dalla virologa siciliana Concetta Castilletti, che a febbraio ha isolato il SARS-CoV-2, alla giovane piemontese Valeria Avataneo che studia come dosare i farmaci per ogni paziente, compresi gli antivirali.

Il prossimo appuntamento con Fattore J è venerdì 20 novembre in occasione della "Giornata internazionale per i diritti dell'Infanzia e dell'adolescenza", per confrontarsi sulla salute come bene comune e sulla sfida delle cure su misura [vedi Il diritto alla salute]. Focus dell'evento live sono le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (MICI), un gruppo eterogeneo di patologie con diagnosi in aumento e cause sconosciute, considerate un'emergenza tra bambini e adolescenti, che rappresentano il 25% del totale dei pazienti. 

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