LA VERITA' CI INSEGUE
Vorrei suscitare se non un interesse vero e proprio ossia esageratamente "autentico", almeno un po' di curiosità nei confronti di un "grande" storico del pensiero che ha avuto il privilegio di fondare temi di cui la società contemporanea è tuttora partecipe. Alfred North Whitehead ebbe a dichiarare che "la tradizione filosofica europea non è che una serie di chiose e note a margine di questo emerito Filosofo".
La giustizia, l'educazione dei giovani, i regimi politici e la loro degenerazione, i pro ed i contro della democrazia sono questioni rilevanti alle quali la stessa dottrina di Platone può offrire un contributo prezioso, tanto prezioso da fornire, o quanto meno tentare di darle, le risposte alle domande che anche l'uomo comune va ponendosi: "in che cosa consiste la giustizia, l'etica e la conoscenza?"e "che rapporto c'è tra potere e sapere?".
Ed è proprio da quest'ultimo interrogativo che parte un incipit che mette in guardia l'uomo sulla necessità di dover acquisire la saggezza come virtù somma per riuscire a governare in maniera giusta, contrastando l'uso retorico e falso del linguaggio proprio di chi è abituato a commerciare l'insegnamento della verità.
Interessante certamente come fenomeno dialettico vivace e contagioso quest' ultimo attraverso il quale i Sofisti riuscivano a cogliere e trasmettere un altro senso alle parole ed alle loro connessioni identificando così un possibile modus operandi del dialogo non sorretto dalla ragione come Platone avrebbe voluto, bensì da opinioni e convincimenti di parte, dunque non obiettivi.
Uno dei termini a noi pervenuti della disciplina filosofica è la dialettica ("dià" "attraverso" e "logos" "ragione", "discorso") come strumento di indagine razionale finalizzata a raggiungere la Verità ed a determinarla.