Le basi del marketing reale: i punti essenziali
Sì, il titolo di questo post è decisamente pretenzioso. E no, questo post non si dilungherà per migliaia e migliaia di parole per elencarti le “classiche” basi del marketing, quelle cioè che all’Università, nella Facoltà di Economia vengono spiegate nel dettaglio durante i primi corsi propedeutici. Qui vedremo i punti essenziali, quelli che raramente si capiscono nei libri di testo tradizionali.
La mia intenzione iniziale, prima di scrivere questo post, era quella di dedicare una manciata di pezzi agli elementi fondamentali del marketing. Pensavo di parlare del mercato, dei bisogni del cliente, delle motivazioni, delle fasi d'acquisto e via dicendo, insomma, di tutte quelle cose che spesso si tende a dare per scontate. Probabilmente, nelle prossime settimane mi occuperò realmente di queste tematiche, una per una.
Ma nel momento in cui mi sono messo a pensare come affrontare questi aspetti, mi sono reso conto che, le vere basi del marketing, quelle operative, devono essere integrate con qualcos'altro. Ci sono infatti altri punti essenziali che è bene piantarsi in testa ancor prima di pensare al customer journey, alla piramide di Maslow e via dicendo.
Di cosa sto parlando? Non sto dicendo ovviamente che quello che troviamo sui manuali di marketing classici non debba essere studiato. Anzi: chi lavora in questo settore dovrebbe tatuarsi quelle pagine su avambracci e cosce. Dico però che, fin dall'inizio, è bene capire che il consumatore non si muove in modo del tutto razionale, e che talvolta è bene non fossilizzarsi su delle leggi fin troppo lineari. Pensaci un po': un obiettivo che tutte le strategie di marketing si pongono, praticamente da sempre, è quello di conquistare i primissimi posti sul mercato. Ma è davvero quello il traguardo che conta davvero? In realtà, ogni brand dovrebbe puntare a essere il primo nella mente dei propri potenziali clienti. Da questo punto di vista, il lavoro di promozione e di posizionamento è un'attività legata a doppio filo con le percezioni, e meno con la matematica.
Non è tutto qui. Leggendo in modo superficiale la classiche basi del marketing ci si potrebbe convincere che, dall'ideazione al lancio di un prodotto o di un servizio, la principale preoccupazione dovrebbe essere quella di far arrivare quel dato prodotto o servizio a essere in assoluto il migliore nella sua categoria. Le migliori ciabatte, il miglior taglio di capelli, la migliore automobile. Ma in un mercato saturo come quello di oggi, è davvero opportuno porsi questi obiettivi? Anziché tentare di primeggiare all'interno di categorie caratterizzate da una concorrenza all'ultimo sangue, spesso con marchi enormi, non è forse meglio creare una nuova categoria che, in quanto tale, sarà totalmente vuota, e pronta per essere dominata? Questo è un aspetto che, per quanto banale, può fare una differenza enorme, e per questo motivo tutti dovrebbero tenerlo in considerazione!
E ancora, le teorie classiche di marketing potrebbero portare i vari brand a porsi nella scia dei marchi dominanti, facendo tutto il possibile per migliorare e per diventare sempre più simili a loro. L'impresa che produce una crema spalmabile alla nocciola e al cacao potrebbe quindi studiare la Nutella in modo maniacale, per arrivare a proporre un prodotto quasi identico, e dunque in grado di conquistare tantissimi dei suoi clienti. Ma funziona davvero così? Il mondo del marketing reale, e brand come Pepsi, Burger King e persino Apple, ci mostrano invece che, anziché porsi come imitatori, è bene presentarsi come un'alternativa aggressiva!
Non è tutto qui. Chi si avvicina alle basi del marketing dovrebbe capire fin da subito l'importanza del denaro, delle risorse iniziali da mettere in gioco. Si potrebbe infatti avere l'illusione che, mettendo in pratica le migliori nozioni e leggi di marketing, sia possibile scalare in fretta l'Olimpo delle percezioni dei consumatori, aumentando in fretta le vendite e quindi i guadagni. In realtà, nella maggior parte dei casi, la migliore tra le strategie di marketing può ben poco senza un capitale di partenza. Ecco quindi un'altra importante lezione da non sottovalutare: per fare del buon marketing, per farlo in modo davvero efficace, è necessario avere un buon budget di partenza, per finanziare l'attività di promozione. Sei convinto di avere una buona strategia di marketing? Allora devi avere il coraggio di investire in questa!
Ecco, questi sono alcuni dei punti essenziali che la maggior parte delle persone che si avvicina al mondo del marketing impara solitamente dopo mesi o persino anni, laddove invece questi concetti dovrebbero essere appresi e memorizzati fin da subito. Vuoi un ripasso delle basi “classiche” del marketing? Nelle prossime settimane mi dedicherò a spiegare alcuni degli aspetti principali di questo intrigante – e tutto da scoprire e studiare – processo!