Le fotografie personali di Iaia Filiberti in mostra al Castello di Masnago
Dopo le prime due tappe espositive sul lago Maggiore (a Palazzo Parasi a Cannobio e nella sala della Canonica a Stresa) la mostra itinerante “Cappelline” dell’artista Iaia Filiberti fa tappa al Civico Museo di Arte Moderna e Contemporanea del Castello di Masnago a Varese.
L’esposizione prenderà il via giovedì 19 settembre e continuerà fino a domenica 20 ottobre.
Inoltre, l’acquisto del biglietto della mostra, circa 5 euro, potrà essere utilizzato per l’ingresso a Villa Mirabello e l’ingresso a Villa Panza, con uno sconto del 30% sull’ingresso di quest’ultima.
Il pellegrinaggio che Iaia Filiberti compie in quasi due anni di spostamenti, dal gennaio 2017 all’ottobre 2018, si concentra maggiormente sul territorio lombardo e piemontese. È una sorta di ricerca delle “edicole” all’aperto del culto popolare della Madonna (cappelline) come pure delle icone mariane custodite nelle grandi chiese.
Tale “iter” segue una mappa intimamente personale che si snoda attraverso i luoghi cari più amati dall’artista: dal Lago Maggiore, luogo legato alle sue memorie d’infanzia, a chiese quali Santa Maria Segreta e Santa Maria del Carmine a Milano, città dove l’artista risiede al momento.
Seguendo questo personale fil rouge si arriva al Sacro Monte di Varese, alla Certosa di Pavia, fino in Versilia, dove attualmente l’artista trascorre parte delle sue estati.
Il percorso espositivo è composto da fotografie, sistemate dall’artista in importanti cornici dorate impreziosite da una decorazione fatta fare artigianalmente su ogni opera, selezionando una ricercata passamaneria. Le immagini diventano così esse stesse oggetti votivi, cuori sacri che l’artista vuole donare alla Madonna. A corredo delle opere visive sono state selezionate delle brevi preghiere e dei brani letterari della storia della letteratura internazionale che si uniscono a compendio dei lavori.
Il progetto artistico, infatti, è una riflessione personale dell’artista sul culto religioso. In un momento in cui tanto si riflette sul ruolo della religione nella società, Iaia Filiberti, protagonista delle fotografie e di tutta la performance visiva, viene ritratta in tutta la sua femminilità mentre rende omaggio alla Madonna, inginocchiandosi di fronte alle sue icone, portando fiori alle cappelline di campagna e, talvolta, pulendo con cura le immagini votive a Lei dedicate.
Un delicato confronto, da donna a donna, che l’artista costruisce con devoto amore, ponendosi controcorrente e in maniera antesignana rispetto a quella che è l’immagine più diffusa oggi della donna nell’arte contemporanea.