L’obbligo della chiarezza

L’obbligo della chiarezza

Quando si usano i vaccini, la precauzione è d’obbligo. E questo non perché rispetto agli altri farmaci essi siano particolarmente pericolosi, anzi. Il profilo di sicurezza dei vaccini che utilizziamo è altissimo, grazie a molti anni di ricerca e a procedure di autorizzazione severe. Ma la vaccinazione è un intervento di salute pubblica che si attua nelle persone sane, a scopo preventivo e non curativo, e che quindi viene vissuto dalla popolazione in maniera diversa rispetto ad una chemioterapia o anestesia. Se, infatti, siamo tutti disposti a un compromesso quando malati, accettando il rischio legato alle terapie farmacologiche o agli interventi chirurgici, quando stiamo bene e ci vacciniamo per mantenere il nostro stato di salute non siamo disposti a correre rischi. Per questo motivo, quando sorge un dubbio, anche infondato, sulla sicurezza di un vaccino, bisogna prendere la cosa sul serio. Non basta delegittimare i no-vax o ripetere “il vaccino è sicuro” come slogan a cui i cittadini sono chiamati a credere con un atto di fede nella scienza o nella politica. Questo può funzionare quando non ci sono dubbi, in fase preventiva, proprio come una vaccinazione. Ma quando la malattia è esplosa, quando il dubbio agita le coscienze, bisogna usare strumenti diversi, bisogna curare. 

Ecco perché, quando i primi paesi europei hanno deciso di sospendere il vaccino di AstraZeneca in via precauzionale, ho ritenuto che quella fosse la strada giusta anche per noi. Se infatti la statistica proveniente dal Regno Unito ci dice che il vaccino è sicuro, quando però si verificano eventi gravi potenzialmente riconducibili alla vaccinazione, per tutelare la salute dei cittadini e per non perdere la loro fiducia, è bene fermarsi, fare tutte le verifiche del caso, per poi eventualmente riprendere la campagna con maggiore forza. 

La decisione dell’Aifa di sospendere l’uso del vaccino di AstraZeneca anche in Italia è arrivata ieri, insieme a quella di Germania e Francia. I colleghi tedeschi hanno osservato un aumento preoccupante di una rara forma di trombosi cerebrale, associata a una forte diminuzione delle piastrine. E hanno segnalato la cosa ad EMA, l’agenzia regolatoria europea, che sta analizzando i dati e si esprimerà nei prossimi giorni. Se da un lato può accadere che alcuni effetti collaterali rari sfuggano allo studio clinico e, per ragioni statistiche, si manifestino solo quando si passa alla vaccinazione di massa, sorprende però che nel Regno Unito, dove il vaccino è stato somministrato a milioni di persone, non si siano osservati eventi trombotici. I prossimi giorni ci diranno se sono stati loro poco attenti o noi europei troppo scrupolosi. 

Personalmente, ritengo che quando si parla di salute pubblica la prudenza sia la nostra migliore alleata. E’ bene però rassicurare chi nei giorni scorsi ha ricevuto la vaccinazione: la sospensione non dimostra che il vaccino è pericoloso ma va nella direzione della cautela. Non solo non ci sono al momento dati a sostegno di una associazione causale tra vaccinazione e trombosi, ma gli eventi che hanno portato alla sospensione sono comunque molto rari. 

E’ un momento molto difficile, inutile negarlo, ma mi auguro che si riuscirà a coglierne l’aspetto positivo: la sospensione della vaccinazione con AstraZeneca in un frangente così complicato per il Paese è la dimostrazione di quanto seriamente si prenda in considerazione la salute dei cittadini. Anche in emergenza e senza compromessi. 


(Editoriale uscito oggi su "La Stampa")

Giacomo Bagni

Ceo & Co-Founder SEF Surgical European Facilitator srl

3 anni

concordo pienamente ! è stata veramente una dimostrazione di serietà sospendere il vaccino Astrazeneca !

Nicoletta Garzoni

Press & PR at InRail, Metrocargo Italia and FuoriMuro

3 anni

Giustissimo, io mi sento ancora più sicura di prima!

Alessandro Schiatti

Italian Food Warrior - Innamorato dell’Italia, appassionato di cibo, affascinato dal cambiamento.

3 anni

Antonella l’Inghilterra ha già somministrato oltre 15 milioni di dosi Astra Zeneca, ha dati statistici e non ferma il piano vaccinale. Comprendo la cautela, ma siamo in emergenza, fermare la vaccinazione crea comunque più vittime che continuarla. Matematico. Grazie come sempre per il contributo 💪

Riccardo Zoli

Food Safety, Metrology, Quality Manager

3 anni

Forza Prof. sempre avanti la Scienza non mente!

Giuseppe Bartoletta

Business Development Manager -Director at Azimut Private Banking

3 anni

Dottoressa Viola le sue parole sono condivisibili e di buon senso . Da uomo di numeri mi sento di dire ai cittadini come Agli investitori sempre che in Statistica il 100% non esiste, ma che sempre si può fare il meglio per avvicinarcisi . Buon lavoro

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