Lotta alle "fake news"​, inoculazione silenziosa di app di tracciamento, abdicazione dalla trasparenza. Siete davvero sereni?

Lotta alle "fake news", inoculazione silenziosa di app di tracciamento, abdicazione dalla trasparenza. Siete davvero sereni?

Credo che davvero pochi si stiano rendendo conto dei pericoli striscianti insiti in alcuni segnali che ho già provato ad evidenziare e che caratterizzano questo periodo di emergenza. Quindi mi limito adesso a portare un esempio concreto di ciò che silenziosamente, dietro il volto rassicurante del presidente Conte, sta accadendo intorno a noi.

Possiamo tappare la bocca a Mazzucco?

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Massimo Mazzucco è un regista e blogger piuttosto noto per la sua "apertura" verso teorie complottiste.

Ha postato in questi giorni un video, "Il Ministero della Verità", da tanti condiviso in seguito al fatto che è stato indicato da David Puente, uno dei componenti della neocostituita Task Force contro le "fake news", come uno dei "pericolosi" divulgatori di notizie false.

Quindi va fermato.

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In uno Stato democratico, con la Costituzione italiana come faro orientativo e interpretativo di ogni mossa, vedere queste liste di proscrizione lo ritenete normale? A me ricorda un altro periodo buio della nostra Repubblica, per non andare troppo indietro in modo più ovvio verso il fascismo.


Chi è senza fake news sulla coscienza scagli la prima pietra

Sia chiaro. Non sono vicino a una, neppure una, delle suggestive teorie portate avanti da Mazzucco, ma mi verrebbero i brividi se qualcuno gli tappasse la bocca. La sua "controcultura" ha diritto di esprimersi come vi è il diritto di criticarla con fatti rigorosi e prove scientifiche.

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Del resto un'altro dei componenti della neocostituita take force anti-fake news, Riccardo Luna, credo sia giusto ricordarlo, ha scritto un libro con Giacobbo, nella Collana dal titolo emblematico "Eretica", nel quale appoggiava la teoria delle piramidi costruite dagli UFO

E oggi Riccardo Luna dovrebbe tappare la bocca a persone come Mazzucco? (...)

Lo ricordo, i periodi di emergenza come questi sono i periodi migliori per comprimere diritti fondamentali di libertà e per svoltare nel silenzio generale verso regimi totalitari.

Chiudete per un attimo gli occhi e pensate a uno Stato che silenziosamente blocca in modo minuzioso le voci dissidenti, si allea con i poteri forti per un controllo di massa (magari con app di tracciamento), verifica persino il nostro stato di salute, magari stringendo accordi con multinazionali a cui questi dati fanno gola, addirittura affida l'intero timone dell'emergenza ai poteri forti attraverso persone che ne sono diretta espressione (Vittorio Colao mi sembra che provenga proprio dal mondo delle telecomunicazioni...)...

Uno scenario piuttosto inquietante che in Italia non potrà mai esprimersi, no?

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Anna Maria Colacori

Area Comunicazione @ Assoram | Content editor | Credo nell'etica, anche online. Nel tempo libero sogno il basket.

4 anni

Sono parzialmente d'accordo con quello che scrivi, se non fosse per la frase sullo Stato e i "poteri forti", una locuzione così abusata che ormai fatica ad avere un'identificazione. La task force contro le fake news è solo l'ultimo tentativo di limitare un fenomeno che mina seriamente le basi della democrazia, come ha fatto notare qualcun'altro nei commenti. Finora, però, abbiamo assistito a tentativi tutti uguali: iniziative, governative o (ancora peggio) private, calate dall'alto, che limitano la libera circolazione delle informazioni. Certo, si tratta di informazioni fuorvianti, parzialmente sbagliate o costruite proprio per disinformare, ma la soluzione per bloccarle non può essere sempre e solo un controllo dall'alto. Ho analizzato diversi ambiti delle fake news nel corso dei miei studi magistrali e adesso sto provando a concentrarmi su progetti di media literacy, perché sono convinta che l'unica soluzione duratura sia dare alle persone la capacità di riconoscere le notizie e le fonti affidabili.

Giacomo Olgeni

Say “brutal truth” one more time.

4 anni

I quotidiani con i giornalisti professionisti, ricordiamolo, sono quelli che ci hanno venduto la favoletta delle “armi di distruzione di massa in Iraq,” tanto per dirne una a caso, e senza andare neanche troppo lontano con i ricordi. Non potrebbero limitarsi a fare dignitosamente e con professionalità il loro lavoro? Prendere marchette dagli inserzionisti, scrivere quello che viene detto loro di scrivere dalle proprietà dei giornali, tornare a casa dalla famiglia, mangiare un bel piatto di pasta, ed evitare il resto di questa inutile pantomima 🤣

Tatiana Balbiani in Fienga

Avvocato presso Studio Legale Balbiani

4 anni

Assolutamente d'accordo.

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