Museo di Ponzone
Definirlo Museo sembra un’esagerazione perchè non assomiglia ai musei che solitamente visitiamo, il percorso espositivo non è “scientifico” e la nascita della raccolta è stata fortuita.
Eppure corrisponde abbastanza fedelmente alla definizione riportata in Wikipedia e c’è pure una targa marrone che lo segnala.
Parliamo del Museo di Arte Sacra di Ponzone, provincia di Alessandria e Diocesi di Acqui Terme, collocato nell’Oratorio del Suffragio.
La prima volta che don Franco mi condusse nell’oratorio tutte le opere erano stipate dentro e davanti al bel mobile cinquecentesco della sacrestia, raccolte e raccattate da chiese dismesse e altri luoghi dal parroco precedente. Nella navata grande erano presenti unicamente la monumentale cassa da processione del Maragliano e il gigantesco crocefisso con le braccia mobili come quelle della barbie. La confraternita e don Franco ebbero il merito di estrarle dal localino angusto e disporle nell’aula della chiesa, ampia e luminosa; insomma un deposito visitabile e spolverabile, cioè un museo poichè le Muse lo affidano a noi.
Merita una menzione particolare la vicenda della cassa processionale che rappresenta la visione di Giovanni Evangelista intento a scrivere l’Apocalisse sugli scogli di Pathmos, scolpita e dipinta nella bottega di Anton Maria Maragliano intorno al 1710
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Nel 1835 un nobile ponzonese, il medico Cervetti, notò dentro la bottega di un rigattiere nei “caruggi” di Genova questa cassa da processione, parzialmente smontata e depositata in un angolo, parecchio ingombrante. Ne fu immediatamente colpito e si rese conto della bellezza dell’oggetto per cui iniziò una trattativa con l’antiquario che si risolse positivamente nel giro di alcuni giorni, probabilmente con soddisfazione anche del commerciante che si liberava di un enorme catafalco. Quando il Cervetti mandò a ritirarla per condurla a Ponzone, per omaggiare il paese che gli aveva dato i natali, il rigattiere, che intanto aveva riflettuto e rimuginato la possibilità di maggiori guadagni, cominciò ad avanzare riserve e pretesti e recedeva dal contratto. Il medico si recò personalmente a protestare con risultati nulli.
Dunque il Cervetti lamentò l’increscioso fattaccio con familiari ed amici ed anche con il Conte Bonifacio Negri di Sanfront, generale comandante dei Granatieri di Sardegna, in visita a Genova a fianco del Re Carlo Alberto, di cui era “uomo di camera” (suo figlio Alessandro sarà l’eroe di Pastrengo nel guidare la carica dei carabinieri nel 1848); anche Bonifacio era nativo di Ponzone. Costui congegnò una gustosa trovata per cui si recò in alta uniforme e scortato dalla Guardia Regia a cavallo dal meschino trovarobe, il quale, sopraffatto da tanta imponenza che aveva richiamato tutto il popolino dei bassi, tentò qualche scusa, parlò di malintesi e assicurò la sua volontà di onorare il contratto.
L’imponente cassa del Maragliano fu donata alla parrocchiale di San Michele di Ponzone dove rimase fino al restauro del 1985, facendo cattiva mostra di sè per come era arrampicata sopra la bussola della porta laterale. Dopo la mostra “Han tutta l’aria di Paradiso” nel 2005 fu ricollocata nell’Oratorio e qui tutt’ora si trova ancora sul piedistallo utilizzato per l’esposizione.