New Normal
Con Francesco De Salvo - Sourcing Buyer Media & Business Services Manager di L'Oréal- ci siamo soffermati sui temi dello sviluppo personale e delle organizzazioni tra presente e futuro.
Come va? Che periodo stai vivendo dal punto di vista lavorativo?
Direi bene. Qualche chilo in più, qualche ora di sonno in meno, ma grande energia. Non credo che questa sia una fase di passaggio: credo che il nuovo modo di affrontare le cose, così come lo abbiamo conosciuto nell’ultimo anno, sia una forma di evoluzione intellettiva, che diverrà un semplice ingrediente base per ciò che vivremo nei prossimi anni.
Cosa rifaresti nel tuo percorso lavorativo?
Ho scelto, ventidue anni fa, di intraprendere un percorso da generalista non generico. Ho imparato a sposare questa filosofia, talvolta solo mia, perché ho sempre ritenuto che apprendere su più campi, con l’esigenza di non fermarsi alle semplici competenze di base, fosse un percorso faticosissimo ma indispensabile. Intesi che la base di questo ragionamento è l’infinita curiosità e la sfida continua a sé stessi: la giusta quantità di orgoglio ed il saper essere onnivori assolutisti, aiuta parecchio nel sopportare il carico.
Sono nato come Crm manager, quello delle telecomunicazioni, per poi svolgere per dieci anni un ruolo di Credit manager, poi ancora Credit and Customer Care Manager, poi commerciale per i grandi clienti e da cinque anni sono approdato agli acquisti. Ritengo che la funzione acquisti, sia esso sourcing o procurement, sia un punto di arrivo. Chi infatti decide di intraprendere un percorso così complesso, trova poi nella completezza della funzione un’applicazione multidisciplinare molto appagante ed in qualche modo elegante.
Questo percorso potrebbe non essere del tutto lineare per auspicare una crescita verticale, ma sicuramente funziona sull’area di influenza. Vi è però un grande rischio, che è quello di abbassare la guardia e lasciarsi tentare da un approccio approssimativo e questo è il vero nemico. A tal proposito, chi decide di approfondire sempre, potrebbe non essere più in grado di gestire in modo semplicistico le materie. Il flusso semplice/analitico/sintetico, deve sempre eccellere sul terzo step, che altro non è che una visione chiara e completa del secondo passaggio. I primi due step devono essere vietati. Il primo per inefficacia, il secondo per bassa comunicabilità. Ed anche ciò che ho appena raccontato, si presta alla tentazione del secondo step. Il secondo obiettivo, messa al sicuro la sintesi, è la velocità, elemento da stimolare tutti i giorni. È il vecchio concetto di veloce e perfetto. binomio non sempre alla portata.
Come vivi il cambiamento e come ti stai muovendo in questo scenario complesso?
Questo cambiamento è forte, ma per aziende qualitative come l’Oreal, in cui ho la fortuna di lavorare da tredici anni, non mi è parso poi così traumatico. Avevamo già introdotto elementi di flexworking, oltre ad un’alta qualità IT e questo ha sicuramente aiutato nel riorganizzare il periodo.
Credo che noi si stia vivendo una fase diversa, non semplicemente complessa, capace di creare una nuova forma di unione. Noto in me stesso, e spesso nei miei colleghi, una maggiore difesa della propria azienda e del modo giusto di lavorare anche perché, e non è sempre facile comprenderlo, la quantità di lavoro è molto cresciuta. Nella necessità di funzionare, siamo diventati più forti e più uniti.
Qual è la competenza trasversale “più preziosa” per chi lavora nella tua funzione?
Nel mio lavoro la competenza trasversale è la capacità di analizzare gli eventi. Questo si ottiene avendo una padronanza degli acceleratori (strumenti informatici, competenze legali e contrattuali, gestione dei processi). Credo che gli ingredienti acceleranti del mio lavoro, non siano un obiettivo, ma uno strumento. Più si diventa solidi, più si è utili e più si riesce a concludere le singole missioni. Occorre inoltre essere capaci di trasmettere autorevolezza e non autorità. Se sei credibile, sarai ascoltato.
Quando, secondo te, i percorsi di formazione hanno successo?
Oggi dobbiamo pensare ad una formazione a distanza. Il primo elemento da comprendere in pieno è che noi abbiamo a disposizione un pc, non un televisore. Quindi utilizzare il nostro pc solo per guardarsi l’un l’altro, è solo un obiettivo parziale. Sembrano funzionare nuove tecnologie come gli immersive content, gli user-generated content e i learning management system. Credo che queste esperienze possano superare del tutto l’affermazione che “one size fit all”, non utile per valorizzare le singole caratteristiche di ognuno di noi.
Concludo: questo periodo ha secondo me creato una sana eterogeneità e come nelle migliori famiglie, la diversità, complessa da gestire in una prima fase, crea poi una infinita ricchezza. La diversità si è accentuata in quanto ognuno di noi ha ospitato nel proprio lavoro, la famiglia, le tendine della cucina, la friggitrice sullo sfondo e tutti quegli elementi intimi che hanno sanamente arricchito le nostre caratteristiche “diversificanti”. Quindi auspico che ognuno sappia valorizzarsi, goderne i benefici per sé stessi e poi imparare a donare questo patrimonio alle realtà per cui lavoriamo.
Ed insieme, di solito, si vince.
National Industry Leader FMCG @ The Adecco Group | #strategy #HRsolutions #partnership #humancapital Capital
3 anniComplimenti Francesco ed Angelo! spunti assolutamente interessanti!
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3 anniComplimenti! Una grande azienda , una capacità intellettiva “dritta” una giusta sintesi Dell’oggi guardando al domani !
Retail, performance management, field marketing
3 anniGrazie Francesco e Angelo per questi spunti di riflessione utili per tutti noi difronte al ‘new normal’ e alla nuova evoluzione intellettiva.
Sales Director (ex CPO) @ L’Oréal | Sustainability, DEI, Digital Transformation, Change & Risk Management, Marketing, M&A | WIP Co-founder | Author "Leadership dell'Essere" | Coach & Mentor |
3 anniSuper Team!!! Bravo Francesco!!!!